Nikola, dopo il disastro dei camion elettrici, l'idrogeno risolleva le sorti?
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 03 Novembre 2023, alle 10:21 nel canale Trasporti elettriciIl richiamo dei camion elettrici costa carissimo a Nikola nel terzo trimestre, ma la mossa di buttarsi di nuovo sull'idrogeno sembra funzionare
Quando recentemente si è parlato di Nikola Motor, è stato sempre per notizie più o meno negative. I dati finanziari del terzo trimestre non fanno differenza, anche se in realtà, per la prima volta da parecchi mesi, si intravede una luce in fondo al metaforico tunnel.
I difetti delle batterie prodotte da Romeo, e utilizzate su tutti i camion elettrici Tre BEV, hanno costretto Nikola a richiamare tutti i 209 veicoli prodotti e già in mano ai clienti finali. L'azienda ha deciso di cambiare completamente il componente di Romeo con una nuova soluzione, e questo ha causato costi elevati, oltre che per il cambio, anche per progettazione e validazione.
Un'operazione che pare sia costata, da sola, 61,8 milioni di dollari. Questo costo inatteso sarà compensato in parte da 13 milioni di dollari derivanti dalle rimanenti vendite di Tre BEV, e da 10,7 milioni di dollari di crediti. Ma questo non ha impedito di far crollare i numeri del terzo trimestre, che ha segnato una perdita per 425,8 milioni di dollari, rispetto ai 236,2 milioni di dollari dell'anno scorso.
Nonostante tutto ciò, Nikola ha già ricevuto un nuovo ordine per 47 camion elettrici e, soprattutto, 277 ordini per camion a fuel celle a idrogeno, con motore elettrico. Secondo i manager di Nikola, la società sta ora raccogliendo i risultati da "first Mover", e le dimostrazioni sul campo sono già iniziate. Nikola ha raccolto oltre 9.600 km di prove, che hanno restituito un dato molto interessante: i suoi camion a idrogeno hanno un uptime del 98%.
Nikola inoltre punta fortissimo sugli incentivi dello stato della California, dove ogni camion a zero emissioni può ottenere fino a 408.000 dollari di contributo. In pratica, ad oggi, Nikola è l'unica richiedente, con il 96% delle domande. Tutti questi fattori, che mitigano le perdite trimestrali, hanno convinto gli investitori, tanto che il titolo è salito del 10% dopo la comunicazione dei dati. Resta comunque in grave calo negli ultimi 12 mesi.
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