Barca elettrica, autonoma, ed a ricarica solare: la Mahi Two ha completato un viaggio di 8.000 km

di pubblicata il , alle 09:11 nel canale Trasporti elettrici Barca elettrica, autonoma, ed a ricarica solare: la Mahi Two ha completato un viaggio di 8.000 km

La Mahi Two è una piccola imbarcazione lunga soli quattro metri, ma che ha compiuto un'impresa quasi impossibile. Partita dalle coste spagnole sei mesi fa ha attraversato l'Oceano Atlantico in completa guida autonoma, alimentata da pannelli fotovoltaici

 

Un paio di settimane fa vi abbiamo parlato del Soel Yacht Senses 62, definito dall'azienda trans-oceanico per la sua enorme autonomia. Ebbene, esiste una barca che ha effettivamente attraversato l'Oceano Atlantico spinta solo dal motore elettrico facendo segnare un vero e proprio record di autonomia: la Mahi Two ha percorso quasi 8.000 km in totale autonomia.

L'imbarcazione è partita dalle coste spagnole lo scorso settembre per raggiungere in questi giorni l'isola di Martinica nelle Antille francesi. Si tratta di un viaggio di circa 6 mesi durante i quali ha navigato senza alcun membro dell'equipaggio, alimentata esclusivamente dal powertrain elettrico e dai pannelli solari di cui è rivestita.

Il motore è stato fornito da Torqeedo, società tedesca che ha immediatamente creduto nel progetto supportandolo con le proprie soluzioni ed esperienza. In particolare, la nave è stata equipaggiata con un Torqeedo Cruise 2.0 Pod, affiancato da due batterie da 24V che vedono la loro maggiore adozione sui veicoli di BMW. Le batterie erano costantemente ricaricate dai pannelli solari di Solbian che hanno permesso alla nave di viaggiare senza alcuna interruzione durante il tragitto.

La tratta ed il viaggio sono stati estremamente lunghi, ma la barca ha viaggiato a velocità comprese tra i cinque e i nove nodi (tra i 10 e i 15 km/h) per massimizzare l'autonomia. Inoltre, è riuscita ad attraversare condizioni piuttosto ostiche con l'ausilio di telecamere, sensori, connettività satellitare e un computer di bordo, il tutto gestito direttamente da remoto dagli ingegneri della Mahi Two. Un risultato davvero ragguardevole per una soluzione ad emissioni zero.

"È come lasciare un figlio da solo attraversare l'oceano" ha commentato Pieter-Jan Note, ingegnere belga e co-fondatore di Mahi, ricordando l'inizio dell'avventura avvenuto ben sei mesi prima. Durante la traversata gli addetti ai lavori si sono avvalsi del sistema USV sviluppato dall'azienda che consentiva di analizzare qualsiasi tipo di dato con aggiornamenti costanti ogni 15 minuti. Questo ha permesso all'equipaggio di poter gestire al meglio ogni tipo di circostanza, oltre che ai fan più affezionati al progetto di seguire in "tempo reale" l'intera impresa.

Tuttavia, non sono mancati i problemi. I contatti con la piccola di 4 metri, infatti, si erano persi due mesi fa, tanto che il team riteneva che fosse ormai dispersa. È stata naturalmente una gioia incredibile scoprire che la barca fosse riapparsa direttamente a destinazione sulle coste di Martinica. Dopo il successo ottenuto da questo primo tentativo, Mahi sta lavorando a diversi software e sistemi di supporto per USV in grado di rilevare ostacoli ed altre imbarcazioni ed evitare collisioni in accordo con le leggi internazionali, in modo da offrire applicazioni reali alle imbarcazioni della società.

4 Commenti
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jepessen20 Aprile 2022, 09:26 #1
Inoltre, è riuscita ad attraversare condizioni piuttosto ostiche con l'ausilio di telecamere, sensori, connettività satellitare e un computer di bordo, il tutto gestito direttamente da remoto dagli ingegneri della Mahi Two.


Traguardo davvero interessante, ma bisogna interpretare questa frase per capire meglio le cose.

Perche' se gli ingegneri hanno "solamente" utilizzato i dati per scopi telemetrici e' un conto, se in qualche modo hanno inviato da remoto dei comandi, e' tutta un'altra storia, seppur rimanga un traguardo importante.
djfix1320 Aprile 2022, 10:17 #2
Originariamente inviato da: jepessen
Traguardo davvero interessante, ma bisogna interpretare questa frase per capire meglio le cose.

Perche' se gli ingegneri hanno "solamente" utilizzato i dati per scopi telemetrici e' un conto, se in qualche modo hanno inviato da remoto dei comandi, e' tutta un'altra storia, seppur rimanga un traguardo importante.


contando che è arrivata a destinazione da sola con un buio comunicativo di 2 mesi, direi che è solo telemetria
domthewizard20 Aprile 2022, 11:10 #3
mi sto sforzando per capire la reale utilità di questa barchetta ma non la trovo
gsorrentino21 Aprile 2022, 10:16 #4
Originariamente inviato da: domthewizard
mi sto sforzando per capire la reale utilità di questa barchetta ma non la trovo


E' scritto nell'articolo.
In pratica, oltre che ad essere un test per il sistema elettrico (che anche se in mare non può contare sul 100% del sole, è soprattutto un test per gli "ADAS" delle barche, che detto tra noi, è una grande necessità.

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