Waymo: l'auto a guida autonoma di Google torna a San Francisco per ulteriori test
di Alessandro Bordin pubblicata il 17 Gennaio 2018, alle 16:21 nel canale Tecnologia
Il progetto di Google per l'auto a guida autonoma procede a grandi passi: una flotta di auto a guida autonoma, delle Chrysler Pacifica riadattate, girano già per San Francisco al fine di raccogliere ulteriori dati in una città decisamente complessa per la viabilità
Quello che un tempo era il progetto Google Driveless Car ora si chiama Waymo ma di fatto è la stessa cosa, ovvero la via scelta da Alphabet per arrivare all'automobile a guida autonoma nella forma di un prodotto maturo e convincente. Sono passati ormai 9 anni dai primi passi in questa direzione e sotto le ruote delle Google Car sono stati oltre 6 i milioni di Km percorsi alla ricerca del perfezionamento del progetto.
Fonte: TechCrunch
Alla guida (del progetto, non dell'auto...) c'è sempre lui, quel Sebastian Thrun che è anche uno dei co-inventori di Google Street View, seriamente intenzionato a non darsi limiti nel perfezionamento di quella che è la più recente versione di Google Car, una flotta di Chrysler Pacifica riadattate. Da poco si sono chiusi i test condotti in Arizona ma lì era un po' come vincere facile, essendo il tessuto urbano ed extra-urbano costituito da strade larghe e spesso poco affollate.
Ecco perché in questi giorni è stato dato il via a qualcosa di più ambizioso, portando la flotta in quella San Francisco in cui si erano mossi i primi, stentati passi. Oggi la tecnologia è matura e servono sfide più difficili, come appunto la complessa viabilità di San Francisco fatta di strade strette (per gli standard USA, ovviamente), nebbia, salite, discese e un bel po' di situazioni potenzialmente anomale e per questo interessanti.
Una ulteriore raccolta di dati, insomma, finalizzata a perfezionare ancora di più gli algoritmi alla base della guida autonoma. Difficile attendersi un'auto a guida autonoma a pieno servizio per tutti nel breve periodo, ma la certezza è che non passeranno certo altri 9-10 anni per vederla. Succederà prima. Intanto non resta che seguire sul sito ufficiale gli eventuali sviluppi.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer esempio, un semaforo è stato sviluppato in maniera tale da dare un'indicazione visiva ai guidatori umani, per tanto c'è un codice a colori posto in alto su un palo.
Ma una vettura autonoma non deve sviluppare un sistema di riconoscimento di tale segnale, sarebbe opportuno installare dei trasmettitori di segnali radio che informano sullo stato del semaforo. La stessa cosa valga per la presenza di strisce pedonali e altri tipi di cartellonistica. Ogni cartello o indicazione stradale dovrebbe informare della propria presenza, mediante dei tag riconoscibili anche quando questi sono nascosti alla vista delle camere.
È chiaro che questa conversione richiederà molto tempo, ma non è affatto costosa, dato che basterebbe un piccolo accorgimento per rendere smart la rete stradale. Poi, ovviamente, le automobili dovranno essere in grado anche di viaggiare su tratte tradizionali e quindi con tutta la tecnologia che stanno sviluppando oggi. Ma laddove questa conversione sia avvenuta, il rischio incidenti sarà ridotto maggiormente.
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