Tesla ora ricicla le sue batterie esauste: efficienza al 92%, recuperate quasi 2.000 tonnellate di materie prime
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 10 Agosto 2021, alle 09:21 nel canale BatterieNel rapporto di sostenibilità 2020 Tesla ha reso noti i suoi progressi anche sul fronte del riciclo delle batterie. Il processo utilizzato recupera il 92% del materiale, risparmiando migliaia di tonnellate di materie prime
Le auto elettriche si stanno affermando sempre più, permangono però alcuni luoghi comuni, spesso usati dai detrattori per screditare la bontà della soluzione. Tra questi, uno dei più ricorrenti è sicuramente quello che riguarda le batterie "esauste" e il loro relativo smaltimento. Tesla, come leader del settore, non poteva certo ignorare questo punto della catena industriale, e con il Rapporto di Sostenibilità 2020 ha reso noti importanti progressi sul fronte del riciclo.
Batterie riciclate internamente, Tesla è fornitore di se stessa
Bisogna innanzitutto fare un piccolo passo indietro. Le celle al litio utilizzate per autotrazione non diventano quasi mai esauste, ma gradualmente possono perdere parte della capacità, impattando negativamente sull'autonomia del veicolo. Quando questo degrado aumenta troppo, le batterie vengono considerate non più adatte all'uso su un'automobile, e spesso vengono quindi destinate per altri usi, come l'accumulo energetico domestico, dove continuano a funzionare per molti anni.
Ma anche nel caso in cui ci siano batterie guaste o particolarmente usurate, queste non vengono smaltite, ma indirizzate a processi di riciclo. Tesla si è avvalsa per molto tempo di servizi di riciclo esterni, ma dalla fine del 2020 ha implementato un suo primo impianto interno, nella fabbrica di batterie in Nevada, la prima e famosa Gigafactory. Questa la spiegazione dell'importanza del nuovo reparto:
"Nel quarto trimestre del 2020, Tesla ha installato con successo la prima fase del nostro impianto di riciclaggio delle celle presso la Gigafactory Nevada per l'elaborazione interna sia degli scarti di produzione delle batterie che delle batterie a fine vita. Sebbene Tesla abbia lavorato per anni con riciclatori di batterie di terze parti per garantire che le nostre batterie non finissero in una discarica, comprendiamo l'importanza di costruire anche una capacità di riciclaggio internamente per integrare queste relazioni. Il riciclaggio in loco ci avvicina di un passo alla chiusura del ciclo sulla generazione dei materiali, consentendo il trasferimento delle materie prime direttamente ai nostri fornitori di nichel e cobalto".
Secondo quanto svelato nel Rapporto, il processo utilizzato da Tesla, partendo da una ipotetica quantità di celle per una capacità di 1.000 kWh, riesce ad ottenere materie prime sufficienti per la produzione pari a 921 kWh, un tasso di riciclo in pratica al 92%. I numeri registrati nella parte finale del 2020 sono già particolarmente significativi: Tesla ha recuperato 1.300 tonnellate di nichel, 400 tonnellte di rame e 80 tonnellate di cobalto.
Sono stati inoltre comunicati i piani futuri per integrare il procedimento di riciclo nelle nuove fabbriche, GigaBerlin e GigaAustin: "In qualità di produttori del nostro programma di celle interno, siamo nella posizione migliore per riciclare i nostri prodotti in modo efficiente per massimizzare il recupero del materiale chiave della batteria. Con l'implementazione della produzione interna di celle presso Gigafactory Berlin-Brandenburg e Gigafactory Texas, prevediamo aumenti sostanziali degli scarti di produzione a livello globale. Intendiamo personalizzare le soluzioni di riciclaggio per ogni luogo e quindi reintrodurre materiali di valore nel nostro processo di produzione. Il nostro obiettivo è sviluppare un processo di riciclaggio sicuro con alti tassi di recupero, bassi costi e basso impatto ambientale. Da un punto di vista economico, prevediamo di riconoscere risparmi significativi a lungo termine poiché i costi associati al recupero e al riciclaggio dei materiali delle batterie su larga scala saranno di gran lunga inferiori rispetto all'acquisto di materie prime aggiuntive per la produzione di celle".
117 Commenti
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Ecco ora posso iniziare a rivedere il mio giudizio su Tesla ed il suo impattoStrano
E' impensabile uno scenario simile senza un piano di recupero delle batterie.
Certo rimane un 8%, ma da 100 a 8 c'è un'enorme differenza e fa piacere che Tesla farà scuola a tutte le altre case anche in questo.
Adesso i troll dovranno attaccarsi ad altri argomenti o inventarseli, come hanno sempre e in buona parte fatto.
L'importante sarebbe che non ne giovasse solo l'azienda ma anche il cliente che dovesse sostituire il pacco batteria con la possibilità di sceglierne uno "ricondizionato" a prezzo abbattuto in ulteriore favore della sostenibilità ambientale.
Certo rimane un 8%, ma da 100 a 8 c'è un'enorme differenza e fa piacere che Tesla farà scuola a tutte le altre case anche in questo.
Adesso i troll dovranno attaccarsi ad altri argomenti o inventarseli, come hanno sempre e in buona parte fatto.
L'importante sarebbe che non ne giovasse solo l'azienda ma anche il cliente che dovesse sostituire il pacco batteria con la possibilità di sceglierne uno "ricondizionato" a prezzo abbattuto in ulteriore favore della sostenibilità ambientale.
premessa: non ti sto dando ragione, non ti sto dando torto.
la mia domanda è: in base a cosa fai le tue valutazioni, se non ti dicono quanta energia hanno utilizzato per recuperare i materiali, quanta CO2 (parametro che oggi va di moda) e quanti inquinanti hanno prodotto nel processo?
questi materiali sono immediatamente utilizzabili, ovvero vanno lavorati di più o di meno rispetto a quelli che vengono estratti?
siete tutti troppo veloci ad emettere sentenze basandovi sul nulla, in questo articolo di fatto non viene affrontata la questione dell'impatto ambientale e dell'efficienza energetica, viene solamente esposto che tesla recupera una certa percentuale di alcuni materiali.
IL MONDO NON GIRA INTORNO A QUELLO CHE PENSI TU
Strano
le batterie al litio hanno come indicatore di usura i cicli, non i KM... dopo 5000 cicli si possono considerare praticamente morte e devono essere riciclate... un tassista può fare tranquillamente 100k KM l'anno, vuole dire che quella batteria, probabilmente dopo 2/3 anni di cicli ne avrà accumulati parecchio e i moduli andranno in qualche mega pack o powerwall... il tutto escludendo le batterie che escono difettose, e ce ne sono. considerando che Tesla sono 10 anni che fabbrica moduli... come vedi non è strano... è semplicemente economia di scala
Comunque é una buona notizia.
la mia domanda è: in base a cosa fai le tue valutazioni, se non ti dicono quanta energia hanno utilizzato per recuperare i materiali, quanta CO2 (parametro che oggi va di moda) e quanti inquinanti hanno prodotto nel processo?
questi materiali sono immediatamente utilizzabili, ovvero vanno lavorati di più o di meno rispetto a quelli che vengono estratti?
siete tutti troppo veloci ad emettere sentenze basandovi sul nulla, in questo articolo di fatto non viene affrontata la questione dell'impatto ambientale e dell'efficienza energetica, viene solamente esposto che tesla recupera una certa percentuale di alcuni materiali.
Sono d'accordo che non ci sono dettagli a sufficienza per rispondere ai dubbi che esponi, figuriamoci una valutazione ambientale.
Il mio entusiasmo nasce da 2 considerazioni: la prima è che dubito che un marchio si metta a fare riciclo in perdita, vuoi per energia, materiali o altro, quindi comunque sia resta un primo segno tangibile di aumentata sostenibilità; la seconda è solo una valutazione contro i soliti troll che infestano questo forum secondo i quali, fino all'altro giorno, l'elettrico era una condanna per l'umanità perchè secondo loro i pacchi batterie non venivano minimamente gestiti (me li immagino pensare che venissero buttati appena smontati così come sono nelle barriere coralline ), mentre scopriamo che c'è già un riciclo di materiali (calcolato in qualche modo), già su valori sorprendenti, che può essere solo una notizia positiva.
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