Tesla
Tesla, guida autonoma Beta v10: non è "sbalorditiva" se cerca di schiantarsi contro una colonna
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 14 Settembre 2021, alle 18:17 nel canale TecnologiaMolti beta tester Tesla americani hanno ricevuto l'aggiornamento alla guida completamente autonoma v10, ma le premesse di Elon Musk non sembrano rispettate. Ci sono ampi progressi, ma lontani dall'essere "sbalorditivi"
58 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNo, gli ingegneri Tesla la sanno molto più lunga di milioni di anni di evoluzione perché hanno studiato la trigonometria.
Ci arriveranno, [S]milioni di[/S] anni dopo la data promessa dal dittatore di Marte, ma ci arriveranno e se il pedone ubriaco verrà investito la colpa sarà solo sua.
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Assolutamente d'accordo, ma non c'è bisogno di andare così avanti.
Mi sembra che in generale abbiamo capito solo approssimativamente come funziona la visione umana. E Tesla la sta "scimmiottando" con 3 cam a bassa risoluzione, mi sembra che siamo ancora fermi al punto di partenza.
D'altra parte la AI, lo dice il nome, non è intelligenza, è una finzione di intelligenza.
Comunque non servono decenni di esperienza, io l'ho imparato a 16 anni che dietro ad una curva può esserci un autobus (la prima volta che ho dovuto scansarlo: è entrato nel mio bagaglio di esperienze )
Ma a parte le esperienze personali, nessun ragazzo di 16 anni va contro ad un pilastro. Al massimo qualcuno potrebbe strisciare la fiancata contro la siepe, ma non per non averla vista, semmai perchè potrebbe mancargli la consapevolezza delle dimensioni dell'auto.
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ah la trigonometria mannaggia, io al liceo guardavo le pere di una mia compagna di scuola
Mi sembra che in generale abbiamo capito solo approssimativamente come funziona la visione umana. E Tesla la sta "scimmiottando" con 3 cam a bassa risoluzione, mi sembra che siamo ancora fermi al punto di partenza.
D'altra parte la AI, lo dice il nome, non è intelligenza, è una finzione di intelligenza.
Comunque non servono decenni di esperienza, io l'ho imparato a 16 anni che dietro ad una curva può esserci un autobus (la prima volta che ho dovuto scansarlo: è entrato nel mio bagaglio di esperienze )
Ma a parte le esperienze personali, nessun ragazzo di 16 anni va contro ad un pilastro. Al massimo qualcuno potrebbe strisciare la fiancata contro la siepe, ma non per non averla vista, semmai perchè potrebbe mancargli la consapevolezza delle dimensioni dell'auto.
Ma infatti la questione imho va oltre il problema della "visione" e entra nel campo della percezione, precauzione, esperienza. Ovvio l'essere umano non e' perfetto alla guida ma cio' non toglie che quando guida non pone solo schemi, algoritmi, specifiche tecniche ma questioni che riguardano la responsabilità della vita umana propria/altrui (ad es.) nel sapere che pur esistendo dei limiti per cui e' fallibile comunque, quello stesso "essere analogico" include anche la possibilità di scelte alla guida che magari rasenterebbero quasi il "miracolo" per quanto improbabili e che dubito "digitalmente" implementabili via sw/hw.
Se per schivare un ostacolo poi si trova a schivarne un altro e poi spunta un cinghiale, un grifone e una lastra di ghiaccio e il guidatore con 220 battiti al minuto, l' adrenalina che gli esce dalle orecchie, gli occhi spalancati che manco un' aquila reale, riuscisse ipoteticamente ad uscire indenne da quella situazione pur improbabile (ma non del tutto), e' solo grazie ad una lunghissima lista di esperienze di vita e di correlate scelte istintive.
In piu' una volta spesso l'esperienza alla guida ereditava quella sulla bicicletta, poi sul ciclomotore, poi sul motociclo e poi solo dopo si arrivava allo studio e alla patente di guida con un bagaglio di esperienza sulla infrastruttura che era importantissima, senza la quale oggigiorno significa che quella esperienza di guida andrà costruita dopo con un veicolo in partenza piu' complesso e pericoloso dei suddetti imho come di fatto lo e' un auto da una tonnellata.
Ma quest' ultimo pone decadi di esperienza di guida in quelle condizioni, magari proprio su quella strada che conosce a memoria come a memoria conosce i punti piu' pericolosi e intuisce spesso quasi per "sentore" che dietro quella curva "mediamente" c'e' "potenzialmente" spesso la probabilità di dover porre maggior attenzione (un bus di linea che prende tutta la carreggiata, animali selvatici anche grossi, etc); quindi anche con una visibilità ridotta il conoscere la strada a memoria, il percepire suoni, luci, sensazioni spesso proprio per esperienza, lo pone al di sopra della "tridimensionalità" dell' ambiente.
Quando capita di guidare magari in strade provinciali dove l' illuminazione e' zero magari per decine di chilometri e le luci della macchine fanno quello che possono e magari nemmeno i fari di profondità bastano, l' insieme di elementi "analogici" totalmente umani come quelli suddetti fanno spesso la differenza per evitare un problema le cui risonanze sono esponenziali (se per evitare un topolino nella nebbia si finisce con un auto nel bosco qualcosa non torna).
Ovvio che non parlo di "preveggenza" ma di un insieme di fattori "analogici" umani che spesso con i loro limiti per certi versi rasentano quasi la preveggenza ancora prima di dover calcolare cio' che e' visibile sulla carreggiata o nei dintorni. Come dicevo in un vecchio esempio, se un guidatore esperto vede una persona ipoteticamente ubriaca sul marciapiede barcollare e camminare nella stessa direzione del veicolo, il guidatore puo' immaginare quale sia il probabile o improbabile pericolo nell' eventualità ipotetica nefasta che quella persona possa perdere l' equilibrio e/o cadere dal marciapiede, quindi ipoteticamente e probabilmente guiderà molto piu' lontano del solito dal marciapiede per evitare ogni eventualità. E' quella che si chiama precauzione e imho e' un concetto analogico e dipende da una miriade di variabili umane basate sulla esperienza.
È proprio per questo che si usano le reti neurali.
L’IA farà (sta già facendo) esattamente quello che hai scritto, ma lo farà meglio di qualsiasi essere umano.
L’IA farà (sta già facendo) esattamente quello che hai scritto, ma lo farà meglio di qualsiasi essere umano.
Immagino che ci siano cose che potrebbe fare meglio come guidare n giorni consecutivi senza fermarsi o escludere la possibilità di distrazione anche solo di tot secondi in proporzione ad ore di viaggio, velocità di reazione etc.. ma immagino anche che nelle casistiche comuni quel "meglio" non e' detto non abbia il lato opposto della medaglia delle cose che reti neurali o meno, magari "non possa fare". Gli esempi volevano soprattutto ricordare che la "fallibilità analogica" dell' essere umano nella sua complessità gli permettono di cose che un algoritmo anche quello piu' avanzato potrebbe non voler fare proprio perche' non e' conveniente sul profilo di calcolo statistico laddove invece l' essere umano nei suoi lampi di genio ma allo stesso tempo capacità di fare la scelta "sbagliata ma giusta" puo' fare cose che nessuna IA farebbe.
Esempio puramente ipotetico, se un essere umano comune passeggiando vedesse un essere umano tra le onde in tempesta richiedere aiuto potrebbe ipoteticamente trovarsi inaspettatamente contro ogni logica/probabilità di riuscita a scegliere non facendo il calcolo che ci si aspetterebbe da IA, reti neurali, sensori, algoritmi ma un ragionamento di "vada come vada bisogna tentare qualcosa". Magari senza calcolo o per umanità o per fede. E magari quel tentativo potrebbe effettivamente essere "provvidenziale" e salvare quell' essere umano salvando anche se stesso oppure no. Il rischio sarebbe altissimo di non riuscita eppure talvolta accade che persone es colte da malore vengano salvate contro ogni probabilità quasi appunto per miracolo. Ma e' una scelta dettata anche da questioni etiche. Un IA, un algoritmo et simili, immagino ragionerebbero in termini di quanto probabile sarebbe il salvataggio e se quella probabilità fosse 1 su 100 chissà cosa deciderebbe e su quale piano "etico".
Esempio puramente ipotetico, se un essere umano comune passeggiando vedesse un altro essere umano in mare in tempesta richiedente aiuto potrebbe ipoteticamente trovarsi inaspettatamente contro ogni logica e contro ogni probabilità di riuscita a non fare il calcolo che ci si aspetterebbe da IA, reti neurali, sensori, algoritmi di "costi/benefici" ma un ragionamento di "vada come vada bisogna tentare qualcosa". Magari per errore di calcolo o per spirito di umanità o per fede. E magari quel tentativo potrebbe effettivamente essere "provvidenziale" e salvare quell' essere umano salvando anche se stesso. Il rischio sarebbe stato altissimo di non riuscita eppur talvolta accade che persone vengano salvate contro ogni probabilità a volte quasi appunto per miracolo. Ma e' una scelta dettata anche da questioni etiche e di salvaguardia tra esseri umani. Un IA, un algoritmo et simili, immagino ragionerebbero in termini di quanto probabile sarebbe il salvataggio e se quella probabilità fosse 1 su 100 chissà cosa deciderebbe e su quale piano "etico".
Giusto per capire, sei un esperto di AI e reti neurali?
Sono proprio matti
Visto che la nostra segnaletica non lo permette e lo permettera' tra 30 anni, ma a cosa serve rischiare la pelle...Devi effettuare il login per poter commentare
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