T-Pod, furgone elettrico ed autonomo, prende servizio all'interno di un sistema di consegne
di Carlo Pisani pubblicata il 17 Maggio 2019, alle 16:01 nel canale Tecnologia
Si chiama T-Pod, ed è un furgone elettrico ed autonomo prodotto da Einride, un mezzo senza conducente progettato per effettuare consegne, il quale punta di poter entrare in servizio nel giro di qualche anno anche su strade pubbliche
Si chiama T-Pod, ed è un furgone elettrico ed autonomo prodotto da Einride, un mezzo senza conducente progettato per effettuare consegne, il quale punta di poter entrare in servizio nel giro di qualche anno su strade pubbliche: per il momento Einride ha stretto una partnership con DB Schenker, azienda di logistica, per un primo programma di consegne a corto raggio in Svezia, tra un loro magazzino ed un terminal, in maniera completamente autonoma e parzialmente su strada pubblica.
Definito online, senza mezzi termini, "un container su ruote", questo T-Pod è un veicolo autonomo di livello 4, con la possibilità, se necessario, di essere controllato a distanza da un operatore in carne ed ossa.
Nel primo video qui proposto si vede il furgone intento a compiere il suo servizio di consegne a corto raggio e bassa velocità attualmente in fase di test, nel secondo video invece vengono proposte immagini di un test su strada in condizioni di giuda autonoma e controllo a distanza più vicine a quelle di un veicolo tradizionale.
La scheda tecnica di questo furgone risulta piuttosto vaga, il costruttore parla di una velocità massima di ben 85 km/h supportato da una batteria da 200 kWh, in grado di offrire un'autonomia fino a 200 km con una sola carica, senza però specificare l'effettivo range di utilizzo: paradossalmente, in questa prima fase di test a corto raggio, l'Agenzia dei trasporti svedese ha limitato la velocità di marcia a soli 5 km/h, situazione ben differente da quanto dichiarato nella scheda tecnica.
Il permesso concesso ad Einride per il suo T-Pod di poter operare su viaggi brevi e lenti sarà valido fino alla fine del 2020, data dopo la quale, a seconda dei risultati ottenuti, potrà essere rivalutata la sua velocità massima e relativa presenza su strade aperte al pubblico più trafficate.
L'amministratore delegato di Einride, Robert Falck, ha dichiarato che il permesso di circolazione su una strada pubblica, se pur attualmente con tante restrizioni, è comunque un importante traguardo per l'azienda, la quale punta avanti e guarda anche oltre oceano:
"Punto zero per i veicoli autonomi sono gli Stati Uniti. Penso che sarà il primo mercato ad adottarli ampiamente"
Per maggiori dettagli su questo e tutti gli altri progetti a marchio Einride vi invitiamo a visitare la pagina di questo costruttore.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNella prima fase di test.
E dai a 5km/h avrebbe i moscerini stampati dietro
A 5Km/h non c'è nemmeno bisogno di fermarlo per svaligiarlo!
E poi per trasportare un carico da Milano a Roma tipo 5 giorni di viaggio (senza considerare le soste di ricarica!)
Ma anche un banale trasporto Milano-Pavia impiegherebbe una decina di ore, alla faccia dei trasporti rapidi!
Comunque un veicolo autonomo cosi, in giro da solo, può essere rubato senza nemmeno toccarlo con mano, basta hackerare il sistema di guida da remoto.
Fico! Poi mi mostri come si fa?
E' inutile che fai il furbo
Oggi giorno è possibile rubare la maggior parte delle auto keyless in commercio, con strumenti preconfezionati acquistabili online. Fino a qualche anno prima era impensabile. Questo tanto per dire quanto la tecnologia consumer sia vulnerabile agli attacchi di vario genere.
Oggi giorno è possibile rubare la maggior parte delle auto keyless in commercio, con strumenti preconfezionati acquistabili online. Fino a qualche anno prima era impensabile. Questo tanto per dire quanto la tecnologia consumer sia vulnerabile agli attacchi di vario genere.
Maddai, i sistemi informatici sono vulnerabili come qualsiasi altra cosa, anche la volontà umana... I furgoncini blindati possono essere dirottati, le serrature delle auto spadinate o forzate, gli autisti possono essere minacciati o corrotti, a maggior ragione vale per i furgoni delle consegne normali, le chiavi clonate, i fili collegati (e questo è quello che riesco ad immaginare io, figuriamoci un delinquente professionista) insomma, una maniera si trova sempre, ma diamo un minimo di credito a una tecnologia neonata che non abbiamo ancora mai visto in azione.
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