Jaguar Land Rover prova una Defender a idrogeno fuel cell
di Rosario Grasso pubblicata il 16 Giugno 2021, alle 10:41 nel canale Tecnologia
La casa automobilistica con sede a Coventry punta a raggiungere il traguardo delle zero emissioni entro il 2036
All'interno del piano che prevede le emissioni zero entro il 2036, Jaguar Land Rover ha iniziato a lavorare su un prototipo del suo iconico SUV Defender con alimentazione a celle a combustibile a idrogeno. I test, che inizieranno entro la fine del 2021, si svolgeranno nel Regno Unito e faranno parte del cosiddetto "Project Zeus" della casa britannica.
Jaguar Land Rover Defender alimentato a idrogeno
Le celle a combustibile a idrogeno possono alimentare un veicolo combinando idrogeno e ossigeno e produrre elettricità con emissioni esclusivamente di vapore acqueo. Le celle a combustibile (fuel cell) normalmente consentono rifornimenti rapidi e offrono un'elevata densità di energia. Inoltre, i veicoli alimentati da celle a combustibile si comportano bene in ambienti freddi, poiché mostrano una perdita di autonomia minima alle basse temperature.
Finanziata con i fondi dell'Advanced Propulsion Center messi a disposizione dal governo, l'iniziativa consentirà agli ingegneri di Jaguar Land Rover di entrare in possesso delle informazioni necessarie ad ottimizzare un veicolo con alimentazione a idrogeno. Lo scopo ovviamente è quello di poter immettere sul mercato una variante del Defender a idrogeno che possa garantire le stesse prestazioni della tradizionale controparte a motore endotermico, e questo in termini di autonomia, capacità off-road e traino.
Non solo Jaguar Land Rover punta a raggiungere le emissioni zero entro il 2026 per quanto riguarda i suoi veicoli, ma intende trasformare la sua intera catena di produzione in "carbon neutral" entro il 2039. Per raggiungere questi obiettivi, a partire dal 2025 produrrà solo auto completamente elettriche.
L'idrogeno va incontro a una serie di limitazioni, principalmente legate ai problemi di stoccaggio e all'infrastruttura di ricarica presente sul territorio, ma per molti altri aspetti, come i tempi di rifornimento, è anche più competitivo della propulsione elettrica. Qualcosa ne sa anche Toyota, che continua senza sosta i suoi test sulla Mirai.
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