Wallbox presenta Hypernova, la colonnina hyper fast che non si guasta mai
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 06 Settembre 2021, alle 16:19 nel canale Soluzioni di ricarica
All'IAA Mobility Wallbox ha presentato in anteprima la sua prima colonnina HPC. Hypernova è progettata per essere modulare, facile da costruire ed economica, e soprattutto per risolvere il problema delle colonnine guaste
Un nome semplice, Wallbox, proprio come il prodotto stesso che realizzano e vendono. I due cofondatori spagnoli quando sono entrati nel settore della ricarica dei veicoli elettrici avevano in mente di costruire qualcosa che fosse affidabile, economico, ma al tempo stesso funzionale e sicuro.
Con il settore della ricarica casalinga ci sono sicuramente riusciti e, proprio poche ore prima dell'inizio della IAA Mobility di Monaco, Wallbox ha tagliato il traguardo dei 2.000 caricatori da casa prodotti. Ora vogliono portare la stessa filosofia anche nel mondo della ricarica pubblica, ed in particolare sperano di riuscirci con Hypernova, la prima colonnina hyper fast dell'azienda Barcellona.
Hypernova ha una forma semplice ma al tempo stesso elegante: un parallelepipedo con un display touch screen e un connettore Combo CCS. Pochi fronzoli e tanta sostanza. Sostanza che è soprattutto all'interno, dove Wallbox ha inserito gli stessi moduli già utilizzati per Copper, il caricatore casalingo capace di gestire anche il Vehicle-to-Grid, con la possibilità di decidere se "prosciugare" l'auto elettrica ed usare l'energia elettrica per alimentare la propria abitazione.
Proprio i moduli sono il segreto della flessibilità di funzionamento di Hypernova. Se un modulo si guasta viene bypassato e i restanti continuano a funzionare. Wallbox stima che quasi il 50% delle colonnine fast possa non funzionare al momento dovuto. Con il suo sistema questo problema viene virtualmente cancellato. Il guasto a un modulo abbassa la potenza di erogazione, ma evita che ci sia una colonnina completamente fuori uso.
Wallbox ha anche spiegato che l'abbattimento dei costi per il cliente finale (solitamente un provider della ricarica) è di circa il 40%, e non si realizza solo con il costo puro della colonnina. I prodotti Wallbox vengono pensati per un'installazione che non necessiti di camion particolarmente attrezzati, piccole gru o tanto personale. Solo due addetti possono facilmente installare il case della colonnina, sostanzialmente vuoto, fissarlo e allacciarlo alla rete, e solo successivamente i moduli vengono montati all'interno. Basta un comune furgone e la giusta competenza.
Hypernova è un prodotto che può raggiungere i 350 kW di potenza, e per questo è pensato per le aree di sosta in autostrada o dovunque siano necessarie stazioni ad alta potenza. A fianco di questa soluzione troviamo poi Supernova, che può raggiungere i 100 kW, presenta anche il connettore Chademo, ed è una colonnina pensata per stare più nelle vicinanze dei centri urbani, o in aree di parcheggio.
Supernova sarà anche la prima ad arrivare sul mercato, entro la fine del 2021, con un costo approssimativo di circa 12.000 euro, mentre lo sviluppo di Hypernova continuerà ancora fino alla fine del 2022. Per questo motivo non è possibile fare una stima esatta del prezzo. Ci sono però alcuni soggetti operanti in Italia che hanno già espresso interesse, ed è quindi probabile che vedremo anche per le nostre strade le novità di Wallbox.
5 Commenti
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Decidetevi, si guasta o non si guasta?
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Mi sembra chiaro: un modulo si può guastare, la colonnine nel suo complesso no (o meglio, è piuttosto improbabile). Un "banale" concetto di ridondanza: avendo più moduli, se uno si guasta la colonnina continua a operare anche se a potenza ridotta, con l'ottica di "meglio ricaricare più lentamente che non ricaricare affatto".
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