Volkswagen inaugura le hypercharger alimentate da fotovoltaico e batterie di seconda vita
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 18 Luglio 2022, alle 12:31 nel canale Soluzioni di ricaricaLe colonnine HPC presso la sede di Zwickau sono collegate ad un enorme power bank costruito con batterie ricavate dalle vetture pre-serie ID.3 e ID.4
Le colonnine cosiddette hypercharger possono raggiungere elevate potenze, come ormai sappiamo, e per questo ricaricare veicoli elettrici in tempi rapidi. Ma proprio per la necessità di alta potenza di erogazione, non sempre la loro installazione risulta semplice, richiedendo allacci alla rete elettrica che supportino tali livelli.
Progetti come quello appena inaugurato da Volkswagen possono mitigare questo problema, grazie ai blocchi chiamati Power Storage Container (PSC). Detto in maniera molto semplice, si tratta di enormi power bank che vanno ad alimentare le colonnine stesse.
Nel caso specifico, i PSC di Volkswagen, installati all'ingresso ovest dello stabilimento di Zwickau, sono realizzati con 96 moduli derivanti da batterie di seconda vita, precisamente dalla auto elettriche ID.3 e ID.4 pre-serie. Queste batterie, nonostante i milioni di km di test sulle spalle, sono ancora ottime per scopi di accumulo, e gli viene così prolungata la vita. Lo stesso tipo di attività potrà essere svolta quando ci saranno sul mercato le prime batterie degradate, non più adatte all'autotrazione, ma ancora perfettamente utilizzabili per altri scopi.
Il sito in questione offre quattro stazioni di ricarica, ognuna con una potenza massima di 150 kW, ma divisibile in due collegamenti da 75 kW, per un totale quindi di otto auto in ricarica contemporaneamente. Parte dell'elettricità immagazzinata nei PSC proviene dall'impianto fotovoltaico adiacente. Oltre al collegamento con sistemi ad energie rinnovabili, colonnine di questo tipo possono essere installate anche dove la rete non ha grande disponibilità di potenza, permettendo virtualmente il posizionamento ovunque ci sia un normale contatore da 11 kW. Anche i costi di installazione risulterebbero inferiori, proprio per la minore potenza richiesta al distributore di rete.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infofaccio presente poi a chi ha scritto l'articolo che se hai un contatore da 11 kW puoi installare al massimo un impianto da 11 kW essendo vietato installare un impianto di produzione che abbia una potenza superiore alla potenza di interconnessione con la rete.. e quindi nessuna riduzione di costo di installazione che fra l'altro aumenta per via degli oneri per il parallelo.
alla peggio possono montare una colonnina da 20 kW con un allaccio da 11 kW perchè alcune volte al giorno avranno a disposizione 20 kW fra FV e rete.. l'idea delle batterie è l'unica sensata potendo stoccare energia ma anche in questo caso quante batterie per fare una sola carica ? almeno tante quante se ne vogliono caricare in un giorno.. e quindi di nuovo.. il sistema è più costoso
l'unico vantaggio è avere una potenza istantanea superiore a quella del punto di allaccio e niente di più..
4 colonnine da 150 kW chiederanno comunque un allaccio in MT
puoi avere anche 3.3 in prelievo e 11 in immissione senza problemi
invece ad una data potenza disponibile può essere associato un impianto FV più grande anche del 30% (comanda l'inverter)..
puoi avere anche 3.3 in prelievo e 11 in immissione senza problemi
invece ad una data potenza disponibile può essere associato un impianto FV più grande anche del 30% (comanda l'inverter)..
certo e quindi hai un contatore da 11 kW.. e hai pagato per l'allaccio da 11 kW.. e quindi che cambia ? in questo caso fra l'altro hai pure una marea di complicazioni burocratiche..
come riportato dalla delibera 128/2022/R/efr ..
buna potenza non superiore a quella già disponibile in prelievo;
fra l'altro la CEI 82-25 prevede che
e quindi devi anche aumentare il costo del sistema per evitare eventuali immissioni in rete
quindi mi pare molto intelligente avere un impianto da 11 kW senza poterlo usare in modo efficiente visto che non si puo' fare neanche lo scambio sul posto.. vorrei sapere chi è il genio che fa una cosa simile.
detto questo, avessi tempo, vorrei spulciare anche il regolamento E-Distribuzione ma tanto se hai un impianto da 11 kW hai pagato la potenza disponibile per 11 kW e quindi anche se poi vuoi averne solo 3 in ingresso stai solo sprecando l'investimento iniziale..
tornando li sopra.. con 11kW di allaccio non fai andare 4 hyper da 150 kW neanche se preghi in tutte le lingue..
Io stesso immetto per 6kw ma non ho aumentato la quota potenza da enel essendo per me inutile e solamente dispendioso.
ho qualche dubbio che a te non abbiano fatto pagare l'adeguamento della franchigia in immissione
buono a sapersi che a qualcuno non applicano la normativa che prevede l'adeguamento della franchigia in funzione della massima fra la potenza in immissione ed in prelievo.
sicuro sicuro che non hai pagato niente ?
Ho pagato solo per il sopralluogo di allaccio (verifica correttezza dell'impianto) e per l'abilitazione della bidirezionalità del contatore 1 tantum. Nel contratto era proprio riportato che non avrebbero fatto alcun adeguamento di potenza ora che sono andato a vedere.
I tecnici di e-distribuzione però, detto tra noi, non hanno fatto na mazza se non inserire 3 codici in croce nel contatore e "validare" uno schema di impianto fornitogli dall'installatore tesla. Dalla faccia del tecnico ho il serio dubbio però che ci abbia capito niente
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