Volkswagen e E.ON presentano la colonnina fast a batteria: plug and play, non servono lavori sulla rete
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 27 Settembre 2021, alle 17:01 nel canale Soluzioni di ricarica
Una colonnina fast che si collega alla normale rete elettrica, senza bisogno di potenze elevate, poiché supportata da una batteria interna. È la soluzione che lanciano Volkswagen e E.ON per far crescere rapidamente il network di ricarica
Qualche anno fa Volkswagen aveva presentato il prototipo di una colonnina di ricarica fast, con accumulo energetico integrato. Oggi, insieme al partner E.ON, lancia la versione definitiva, dedicata ad operatori di settore ed altri clienti interessati ad approntare punti di ricarica ad alta potenza, senza troppe difficoltà logistiche.
Questo perché, come dicono le due aziende, la colonnina Drive Booster, così si chiama, utilizza un normale allaccio di corrente, come si può facilmente trovare presso grandi magazzini o stazioni di servizio. È di fatto plug and play, poiché non servono lavori sulla rete di distribuzione, e non necessita di particolari cabine di distribuzione.
La Drive Booster ha due connettori in corrente continua CCS Combo, e può ricaricare due vetture contemporaneamente, con potenza fino a 150 kW. Secondo quanto calcolato da Volkswagen, bastano 15 minuiti per guadagnare 200 km di autonomia. Non è però dichiarato come viene divisa la potenza in caso di collegamenti simultanei, così come non conosciamo la capacità della batteria interna alla colonnina.
Il funzionamento invece è chiaro. Nelle ore di inattività, la batteria della colonnina si ricarica dalla comune rete elettrica, a bassa o media potenza, così da poter rilasciare una potenza elevata nel momento in cui una vettura viene collegata. Questo tipo di funzionamento garantisce anche che le aziende clienti possano fare un upgrade di aree di ricarica già esistenti, senza nessun tipo di modifica, ma semplicemente sostituendo vecchie colonnine, anche in corrente alternata, con la nuova Drive Booster.
La colonnina è prodotta internamente dalla divisione energetica di Volkswagen, mentre E.ON si occupa della parte di marketing e vendita. Al momento non è stato comunicato un prezzo, anche perché è probabile che trattandosi di business-to-business ci siano offerte dedicate caso per caso.
29 Commenti
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E ad ogni passaggio una bella fetta di energia viene viene sprecata.
E' un buon metodo per sopperire alla mancanza di alimentazioni ad alta potenza, ma al contempo quando le batterie sono "fiacche" (metti che l'hanno usata con diverse auto) arrivi tu e carichi a pochi kW...
ovviamente non con batterie come la colonnina da esempio ma con batterie di flusso in grado di essere ricaricate con la capacità residua dell'allaccio non utilizzato per la ricarica (esempio di notte) ed in grado di fornire la massima potenza durante i picchi in questo modo si può dimensionare l'impianto elettrico sul consumo medio di corrente della stazione garantendo comunque la possibilità caricare con un consumo istantaneo elevato.
batterie di flusso che permettono di avere un enorme quantità di energia stoccata ad un costo irrisorio rispetto alle batterie al litio (una volta installate sufficenti celle in modo da ottenere l'output richiesto la capacità si aumenta semplicemente aggiungendo semplici serbatoi)
Si usano batterie di "seconda mano" che hanno perso il primo 30% d'efficienza, oppure nuove, dipende dal contratto.
La ricarica fast, anche dai 150 ai 350 kW DC, non è lineare.
C'è un boost nel primo 20-25% di carica, poi si scende man mano, fino ad arrivare sotto i 50 kW nell'ultimo 20%.
I sistemi d'accumulo possono essere collegate ad un campo fotovoltaico come alla rete elettrica tradizionale caricandosi nelle ore con le tariffe più basse.
In Nevada tipicamente sfruttano le ore più vantaggiose dell'idroelettrico.
E' sempre un bilanciamento dei costi in base alla caratteristiche dell'infrastruttura esistente.
Le batterie hanno un rendimento intorno all'85%, mentre con i condensatori siamo prossimi al 100%. E' una questione semplice il vantaggio di rendimento dei condensatori, la batteria deve spostare ioni che sono pochi mobili (resistenza), il condensatore si basa su un principio differente, deve spostare elettroni, e questi hanno una notevole mobilità (bassa resistenza). E' il motivo per cui sono anche pericolosi, sono in grado, anche se di enorme capacità, di scaricarsi (o caricarsi) in pochi secondi (grandi correnti e potenza).
Un condensatore lo puoi scaricare fino a zero e caricarlo al 100%. Non subisce danni, non si usura, una batteria si usura ad ogni ciclo e ancor di più se la fai lavorare sul range 0-100%.
La batteria ha una capacità in rapporto al peso migliore rispetto ad un supercondensatore (circa il doppio attualmente), motivo per cui nelle macchine troviamo le batterie. Un condensatore è perfetto per recuperare energia in frenata (vedi Kers usato un Formula 1), grandi correnti di carica e scarica.
In questa particolare applicazione un ultracondensatore è l'ideale, grande potenza di ricarica fornibile (non ha difficoltà a caricare molteplici macchine alla massima potenza in ingresso sopportata dalle batterie), nessun problema per gli ingombri e peso, è li, stanziale.
Non sono aggiornatissimo, ma mi pare una stima molto ottimistica.
Non saprei dire se si trattasse di rapporto capacità/preso o densità di carica (quindi volume), ma ricordo differenze di un ordine di grandezza.
Hai qualche fonte aggiornata da proporre?
Per i pigri che non sapessero/volessero googlare niente in proposito basta guardarsi in casa per cercare quale dei tanti ammennicoli elettronici usi supercondensatori al posto di normali batterie come stoccaggio primario di energia (vi facilito il compito: nessuno).
Magari fosse!
Serviranno molti anni prima che i condensatori possano essere considerati un anello della catena dell'elettrificazione globale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Volano_(batteria)
Non si usurano, si ricaricano velocemente, e possono scaricare tutta l'energia in poco tempo. Dicono che mantengano la "carica" per decenni.
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