Supercharger Tesla con CCS in Texas: primo passaggio per l'apertura alle altre EV
di Paolo Corsini pubblicata il 27 Dicembre 2021, alle 12:01 nel canale Soluzioni di ricarica
Tesla si prepara a installare nuovi Supercharger, per i quali richiede incentivi alla loro costruzione, che saranno compatibili via connettore CCS con le vetture elettriche sviluppate da altre aziende
Sono trascorsi alcuni mesi da quando Elon Musk ha annunciato, attraverso uno dei propri proverbiali tweet, l'intenzione di aprire l'accesso alla rete di ricarica Supercharger anche ai veicoli elettrici non Tesla. Da quella notizia sono scaturite poche mosse pratiche, la più significativa delle quali è stata l'apertura di alcuni dei Supercharger presenti in Olanda anche a veicoli di produttori terzi.
L'approccio scelto da Tesla è quello di una graduale apertura, con una fase iniziale che sembra più riconducibile ad un beta testing che possa aiutare a capire quali siano le eventuali problematiche che dovessero sorgere e come intervenire per risolverle.
Anche nel territorio americano Tesla si sta muovendo in questa direzione, con un primo passaggio pratico nella richiesta di fondi legati alla creazione di 4 nuove stazioni di ricarica Supercharger in Texas per veicoli elettrici. I fondi provengono dal Texas Volkswagen Environmental Mitigation Program (TxVEMP), una iniziativa mirante a sostenere interventi che migliorino l'ambiente anche attraverso l'installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Una scelta di questo tipo implica la volontà di rendere queste installazioni compatibili con le altre vetture elettriche circolanti nel territorio americano, tutte dotate di connettore CCS per la ricarica ad alta potenza. Del resto, uno dei requisiti per poter ricevere gli incentivi disponibili in Texas è proprio legato alla presenza di connettori CCS e CHAdeMO, assenti nei Supercharger statunitensi ora in funzione.
Manca una conferma ufficiale da Tesla ma è scontato affermare che queste nuove installazioni Supercharger permetteranno anche la ricarica di vetture di altri produttori via CCS, perché il connettore è direttamente presente sullo stallo di ricarica o perché saranno resi disponibili degli adattatori appositi. Uno scenario che andrà quindi, almeno in parte, a replicare quella che è la struttura dei Supercharger in Europa dove tanto per quelli V2 come per quelli V3 è sempre presente un connettore CCS ad alta potenza che tecnicamente è compatibile anche con la ricarica di veicoli non Tesla.
Sarà il 2022 l'anno della progressiva apertura della rete Supercharner ai veicoli elettrici non Tesla? Stando alle mosse dell'azienda sembra proprio di si, per quanto il tutto almeno sino ad oggi con passaggi graduali e senza una forte accelerazione. In parallelo Tesla continua ad espandere la propria rete Supercharger, con una presenza destinata ad essere sempre più capillare nei prossimi anni anche in Italia.
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