Stazioni di scambio batteria NIO: ora possono restituire l'energia alla rete per evitare i black out
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 23 Agosto 2022, alle 12:01 nel canale Soluzioni di ricaricaNIO sta sperimentando la restituzione dell'energia verso la rete pubblica, per combattere le difficoltà attuali date dal grande caldo. Auto elettriche e batterie sempre più interconnesse alla distribuzione
Abbiamo parlato in diverse occasioni delle stazioni di scambio batteria di NIO. Queste servono come sostituto delle colonnine di ricarica, permettendo agli automobilisti di ripartire dopo una manciata di minuti con una batteria completamente carica, ed il processo di sostituzione è completamente automatizzato.
Questo sistema in Cina ha riscosso un grande successo, e sono già oltre 1.000 le stazioni attive sul territorio. Tuttavia la necessità di avere sempre all'interno circa una decina di batterie completamente cariche ha attirato critiche al sistema, che costringe ad avere in circolazione molte più batterie rispetto al numero di auto. Una novità che NIO sta testando però potrebbe zittire le critiche e rendere le stazioni molto più utili.
Nella zona di Hefei la casa cinese sta testando la funzionalità di connessione alla rete con 15 stazioni, per restituire parte dell'energia immagazzinata nelle batterie, così da bilanciare picchi di richiesta pubblica. Il problema è particolarmente rilevante in questo periodo in Cina, con tagli di corrente causati dal grande caldo e dai bacini degli impianti idroelettrici semi vuoti.
La restituzione dell'energia tramite le stazioni impatta in minima parte sulla funzionalità delle stesse, permettendo agli utenti di utilizzarle comunque, ma al tempo stesso stabilizza la rete e permette che gli invasi idrici possano riempirsi maggiormente. Le batterie stoccate vengono poi ricaricate di notte.
Nel periodo di test i circa 700 kWh contenuti in ogni stazione hanno contribuito a stabilizzare la rete per un totale di 8 MWh, o 3.000 famiglie. NIO ha così deciso di espandere la sperimentazione aggiungendo 22 stazioni a Guagdong, 58 a Shanghai, 8 a Zhejiang e 7 a Nanjing, per un totale di 108 stazioni di scambio interconnesse alla rete.
I risultati sono decisamente incoraggianti, e anticipano un futuro in cui l'energia non sarà localizzata, ma spostata dove necessaria, proprio sfruttando l'accumulo in batterie, siano esse statiche o montate sulle auto elettriche. Inoltre la quantità di batterie prodotte non sarà più un lato negativo per NIO, ma diventerà invece un servizio per la comunità, giustificandone dunque la presenza.
Le stazioni di scambio di NIO sono già sbarcate anche in Norvegia, e dovrebbero arrivare in altri Paesi europei.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoInserirla nella rete... non ci sarebbe troppa dispersione?
p.s. immettere in rete non fa perdere niente..
un 6% se resta in rete locale, un 10% se dovessi immetterla a Napoli e usarla a Milano.. è irrilevante pensando al reale beneficio sul dispacciamento
p.s. immettere in rete non fa perdere niente..
un 6% se resta in rete locale, un 10% se dovessi immetterla a Napoli e usarla a Milano.. è irrilevante pensando al reale beneficio sul dispacciamento
Ok per le perdite di rete che dipendono dai tipi di cavo e dalla distanza oltre che dal voltaggio (corrente). Ma quelle batterie costano un botto e si usurano velocemente, quindi quella corrente accumulata costa un sacco. Poi certo le batterie al litio della NIO hanno una durata temporale limitata e quindi se non si usano si buttano lo stesso (o si usano negli impianti fv come accumulatori fino a quando sono distrutte) ma rimane il fatto che con 1000-2000 cicli e il costo di migliaia di euro per batteria fanno costi elevati per ogni accumulo.
Vedo la cosa redditizia solo se consideriamo il petrolio/gas/carbone a prezzi molto elevati come è adesso ma la nostra società non regge molto con questi prezzi.
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