SELFPLUG, la spina che si collega da sola per la ricarica di veicoli elettrici
di Carlo Pisani pubblicata il 09 Gennaio 2020, alle 14:41 nel canale Soluzioni di ricarica
Si chiama semplicemente SELFPLUG, progetto realizzato della startup francese GULPLUG la quale, in occasione del CES 2020, ha potuto presentare questa sua spina elettrica in grado di collegarsi autonomamente pensata principalmente per la ricarica semplice ed a mani liberi di veicoli elettrici ma facilmente adattabile a qualsiasi altra applicazione
Si chiama semplicemente SELFPLUG, progetto realizzato della startup francese GULPLUG la quale, in occasione del CES 2020, ha potuto presentare questa sua spina elettrica in grado di collegarsi autonomamente pensata principalmente per la ricarica semplice ed a mani liberi di veicoli elettrici, ma facilmente adattabile a qualsiasi altra applicazione.
Un sistema basato sulla tecnologia definita MAP (Magnetic Automatic Plug-in) che prevede una particolare spina installata sul veicolo e la predisposizione di un pad a pavimento facilmente collegabile a qualsiasi presa domestica o wall-box esistente: una volta che il veicolo si posiziona al disopra del pad, entro un raggio di 50 cm, la spina viene attratta da un campo magnetico fino a farle raggiungere la posizione ottimale; per scollegare il tutto sembrerebbe sufficiente il raggiungimento della ricarica completa o il solo spostamento dei veicolo.
SELFPLUG, fa sapere l'azienda, è già stata oggetto d'interesse da parte di produttori di auto francesi e tedeschi per un suo utilizzo in prima istanza su veicoli ibridi plug-in, meno affamati di energia elettrica ma spesso poco ricaricati dai proprietari appunto per via dell'operazione di collegamento della spina, azione che, per quanto semplice, viene facilmente tralasciata.
Nel video l'azienda indica un potenza massima di 22 kW ed un 100% di efficienza del dispositivo in quanto non basato sul principio di trasmissione dell'energia per induzione bensì da un collegamento fisico.
GULPLUG è stata fondata nel 2014 a Grenoble, Francia, da Xavier Pain ed Eric Marsan, startup originariamente affiancata dal gruppo Schneider Electric Open Innovation, che ora prova a farsi conoscere in prima persona; per maggiori dettagli a riguardo vi invitiamo a visitare la pagina dedicata a questo progetto e seguire il relativo canale Youtube per tutti gli aggiornamenti.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSicuramente non sarà collegata direttamente alla presa, ma ad un base appesa sul muro, dove in fase di carica si accenderà un led e quindi a colpo d'occhio si potrà vedere se la macchina sta caricando.
Ti è mai capitato di collegare il cellulare al caricabatterie che pensavi essere già attaccato alla presa e di non accorgerti che però in quel caso era scollegato? A me un sacco di volte
Comunque mi pare un po come quei cellulari con ricarica wireless che si ricaricano appogginandoli su una base, più scena che sostanza ecco.
Suppongo ci sia un magnete sul cazzillo.
Tutto bello in teoria ma voglio vedere quando ci sarà bagnato e quando il cazzillo sarà ricoperto di m*rda perchè dove si trova gli arriverà addosso di tutto durante la marcia.
Non può funzionare bene nella pratica.
Tutto bello in teoria ma voglio vedere quando ci sarà bagnato e quando il cazzillo sarà ricoperto di m*rda perchè dove si trova gli arriverà addosso di tutto durante la marcia.
Non può funzionare bene nella pratica.
Magari il cazzillo è nascosto dentro uno stantuffo che si scamoscia quando deve uscire per accoppiarsi con l'altra metà
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