Innovazione per la ricarica: i grandi nomi tutti insieme per le colonnine robotiche
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 01 Settembre 2022, alle 15:46 nel canale Soluzioni di ricaricaAlcuni dei nomi più importanti del mercato automotive, insieme a Ionity ed altri specialisti, hanno formato un consorzio per standardizzare e rendere reali le colonnine robotizzate
È nato un nuovo consorzio il cui scopo è portare a un livello più alto i progetti di ricarica robotizzata per auto elettriche. In particolare il traguardo più importante sarà raggiungere una standardizzazione, sia hardware che software, così che il sistema possa davvero essere interoperabile, indipendentemente dal marchio dell’auto o dal gestore della ricarica.
È per questo che fanno parte del consorzio alcuni dei nomi più importanti del settore, ovvero Ionity, Audi, BMW, Mercedes-Benz, Porsche, Ford, insieme agli specialisti Rocsys, Huber+Suhner, TÜV Süd e AVL List. Tutti insieme lavoreranno sotto il nome di ROCIN-ECO, acronimo di Robotic Charging Infrastructure Ecosystem.
Lo scopo è quello di avere un cavo di ricarica guidato da un braccio robotico verso la presa dell’auto, prese che però deve avere uno sportellino ad apertura automatica, così da eliminare il fattore umano. Si stima infatti che togliendo il tempo perso dall’interazione umana con i sistemi si possa guadagnare circa il 15% del tempo della sosta.
L’importanza di un sistema robotico risiede anche nella possibilità di eliminare fattori discriminanti, come nel caso degli autisti diversamente abili, troppo spesso vittime di colonnine installate approssimativamente. Una volta che gli standard saranno definiti, con un prototipo funzionante, questo verrà messo a disposizione per i test da parte delle case automobilistiche, inizialmente in una location predefinita, ma con la prospettiva di abilitarne altri sparsi sul territorio.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoin alternativa non credo che, nelle auto elettriche, si perda il 15% del tempo per attaccare e staccare il cavo...
Bah...
A parte il discorso dei diversamente abili, forse pensano sia un modo per ridurre il numero di colonnine necessarie (sai come fanno, 30 minuti di media significa fino a 48 ricariche/giorno. Se levi il 15% sali a 57 potenziali ricariche). Se poi prevedi (ipotesi) 4 stalli attorno a un impianto di ricarica robotizzata puoi lasciare che sia il sistema a spostarsi da una all'altra mentre le persone sono via, evitando il fastidioso caso delle auto collegate cariche che impegnano la colonnina.
Tornando seri... posso dire che non ho capito un emerito nulla del funzionamento e del senso della cosa?!?
[..]Si stima infatti che togliendo il tempo perso dall’interazione umana con i sistemi si possa guadagnare circa il 15% del tempo della sosta.[..]
Si riferisce al tempo che impiega l'impedito di turno prima di arrivare a capire come collegare la spina e riesca ad attivare la funzione di ricarica? Ovvio che no.
Si riferisce al fatto che la stazione di ricarica è prenotata per 60minuti ma la vettura resta ferma 70 minuti prima che il proprietario torni per spostarla togliendo a chi viene dopo 10 preziosi minuti di tempo per ricaricarsi?
Altresì, visto l'intrico tecnologico necessario:
1) braccio robotico che va avanti e indietro e relativo cablame
2) sportello ad apertura elettrica automatizzata
2a) automatizzata come? se l'auto è chiusa tutti gli sportelli sono chiusi per sicurezza
2b) il robot sarà gestito di chiave elettronica di prossimità universale che farà aprire lo sportello al suo avvicinarsi? o lo devo preparare aperto io utente che parcheggio l'auto? ma a sto punto frega nulla che debba essere ad apertura eletrica
2c) quanto può essere sicuro mettere in strada un robot "pubblico" che ha al suo interno una chiave elettronica passepartout che possa aprire l'auto per collegarle una spina per la ricarica?
non sarebbe meglio puntare ad installare una ulteriore stazione di ricarica a servizio manuale?
Questo mi sembra veramente l'ufficio complicazione affari semplici.
Però mi mento anche nei panni di quei poveri signori/e che non hanno mai fatto rifornimento da soli una volta in vita e si schifano di toccare una pistola che è stata toccata da molti altri.
Evitare di scendere dall'auto e collegare un cavo?
Mi sembra un lavoro enorme e costoso per far fronte a qualcosa di talmente semplice che chiunque è capace di fare.
Mi pare anche che qualcuno avesse sviluppato un robot che va a sollevare fisicamente le auto per portarle alla postazione di ricarica
Ottimizzazione dei tempi, allungamento vita del mezzo, ottimizzazione processo di recupero batterie deteriorate, potenzialmente diffusione dell'evoluzione dei materiali batterie a tutto il parco circolante senza dover sostituire l'intera auto.
THIS. Sembra che con l’elettrico le case automobilistiche stiano perdendo il contatto con la realtà ed i consumatori.
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