Kempower

I bus elettrici di Bologna si ricaricano con l'infrastruttura della finlandese Kempower

di pubblicata il , alle 12:50 nel canale Soluzioni di ricarica I bus elettrici di Bologna si ricaricano con l'infrastruttura della finlandese Kempower

Nel deposito dei bus di TPER sono stati installati 20 punti di ricarica ad alta potenza, con un sistema facilmente espandibile per future necessità

 

Chi segue uno dei più famosi influencer del mondo dell'elettrico, online conosciuto come Tesla Bjorn, avrà sicuramente visto nei suoi video comparire spesso lo sponsor Kempower. Si tratta di una compagnia finlandese specializzata in soluzioni di ricarica, ed ora è presente anche nel nostro Paese.

I bus elettrici in attività a Bologna si ricaricano infatti con una soluzione fornita proprio da Kempower. Il tutto è stato messo in opera nel deposito del gestore locale dei trasporti pubblici, TPER, per fornire ricarica ad alta potenza ai bus elettrici forniti alla città da VDL.

L'infrastruttura sfrutta dei pantografi montati sul tetto dei bus, che alzandosi vanno a collegarsi con i contatti posti su una piattaforma, in cima ad un palo. I punti di ricarica sono da 300 kW, e per il momento sono 20, con possibilità di futura semplice espansione. Sempre Kempower ha installato anche 5 normali punti di ricarica con cavo, per esigenze alternative con potenza fino a 130 kW.

Kempower TPER

Il direttore tecnico delle infrastrutture, Fabio Monzali, ha spiegato uno dei punti di forza che ha spinto verso la scelta della soluzione di Kempower: "L'unità di potenza modulare Kempower e la relativa gestione dinamica della potenza ci permettono di garantire la ricarica anche in caso di guasto. I moduli di potenza guasti possono anche essere isolati a distanza per la manutenzione, consentendo il funzionamento ininterrotto per il resto. Questo è estremamente importante per noi".

Tommi Liuska, Chief Sales Officer di Kempower, ha invece così commentato: "Siamo grati per l'opportunità di contribuire all'iniziativa di TPER per elettrificare il trasporto pubblico nella regione. L’elettrificazione del trasporto pubblico è un passo importante per il Comune di Bologna nel raggiungimento dei suoi obiettivi climatici e non vediamo l’ora di espandere ulteriormente la nostra collaborazione con TPER man mano che aumenta la necessità di soluzioni di ricarica affidabili".

3 Commenti
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Paganetor27 Marzo 2024, 13:57 #1
ho un dubbio: nell'articolo c'è scritto che il sistema di ricarica è stato installato nel deposito dei mezzi. Se così fosse - e quindi se i mezzi restassero parcheggiati per alcune ore di notte - perché usare ricarica ad altissima potenza?
Non è che si riferisce al capolinea o roba simile, dove stai fermo un po' di minuti e i 300 kW ti fanno comodo?
softkarma27 Marzo 2024, 16:27 #2
Originariamente inviato da: Paganetor
ho un dubbio: nell'articolo c'è scritto che il sistema di ricarica è stato installato nel deposito dei mezzi. Se così fosse - e quindi se i mezzi restassero parcheggiati per alcune ore di notte - perché usare ricarica ad altissima potenza?
Non è che si riferisce al capolinea o roba simile, dove stai fermo un po' di minuti e i 300 kW ti fanno comodo?


Dipende da dove sono i depositi e da quando e quanto devi ricaricare, magari a metà turno fanno rientrare il bus per la ricarica e cambio autista?
erupter27 Marzo 2024, 16:49 #3
Sebbene alcuni capolinea potrebbero permettere l'installazione dell'infrastruttura (almeno dal punto di vista meccanico), avranno scelto l'installazione in deposito ottimizzando la rotazione dei mezzi per massimizzare l'uso dell'infrastruttura di ricarica.

Ovvero piuttosto che avere infrastruttura di proprietà del gestore dei trasporti sparsa per tutto il territorio, l'hanno accentrata laddove esiste già una imponente infrastruttura di proprietà semplificando notevolmente le operazioni, la gestione, la manutenzione.

Dopo di che il problema è operativo: come garantire che i mezzi abbiano l'autonomia necessaria per il servizio? Beh ci sono regolarmente diversi momenti di entrata e uscita in servizio di vetture, sia per facilitare entrata/uscita in servizio del personale, sia per adattarsi ai diversi momenti della giornata.
Usando queste entrate e uscite secondo me è possibile massimizzare l'uso dell'infrastruttura di ricarica centrale, garantendo allo stesso tempo la mobilità elettrica.

Ricordiamoci poi che Bologna è piccola: una linea che vada da un capo all'altro della città, farà forse 20km tra andata e ritorno. Qualsiasi autobus dovrebbe oggi essere in grado di fare l'intero tragitto una decina di volte almeno!
(ovviamente non conosco tutte le linee, ce ne saranno anche da 60km e magari sono quelle ancora a diesel)

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