Biden gioca l'ultima carta: 635 milioni per le colonnine prima dell'arrivo di Trump
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 15 Gennaio 2025, alle 15:24 nel canale Soluzioni di ricaricaIl presidente uscente elargisce gli ultimi fondi rimasti a sostegno della rete di ricarica, appena prima che Trump prenda il suo posto, con idee diametralmente opposte
Il Presidente americano Joe Biden è arrivato alle sue ultime ore alla Casa Bianca, ma non ha voluto restare con le mani in mano anche per questi ultimi giorni.
Ha quindi stanziato 636 milioni di dollari a sostegno del potenziamento della rete di ricarica per veicoli elettrici negli Stati Uniti, lasciando quindi spiccioli in un fondo che era di ben 2,5 miliardi di dollari, e derivava da un accordo bipartisan.
Questi nuovi fondi serviranno per finanziare 49 progetti che implementeranno oltre 11.500 punti di ricarica per veicoli elettrici (368 milioni), e infrastrutture per carburanti alternativi (268 milioni), lungo corridoi e comunità in 27 Stati, quattro Tribù riconosciute a livello federale e il Distretto di Columbia.
Quest'ultima mossa si inserisce in un quadro che si è venuto a creare appena dopo le elezioni. Come ben sappiamo, durante la campagna elettorale Trump ha minacciato di contrastare tutte le norme a favore della mobilità elettrica, così l'amministrazione Biden ha sfruttato queste settimane per accelerare diverse pratiche, prima di lasciare gli uffici.
Le norme volute da Donald Trump non potranno essere retroattive, soprattutto per fondi governativi già allocati, impedendogli di bloccare quest'ultima spinta al green voluta da Biden.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa a Musk va bene così?
trump dice tutto e il contrario di tutto
"porterò la pace in un giorno"
dopo 1 settimana
"annettiamo canada e groelandia"
è come prendere sul serio un pazzo...
musk piu che pazzo è un esagitato che pensa di fare quello che vuole
questo è il materiale umano
Musk è convinto che a Tesla non servano aiuti, che invece risollevano un pochino solo la concorrenza (Ford e GM principalmente). Quindi sostiene lo stop alle agevolazioni, per trarre vantaggio.
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