Abbiamo provato la super ricarica della Lotus Emeya: 14 minuti e si riparte
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 17 Giugno 2024, alle 12:01 nel canale Soluzioni di ricaricaLotus ci ha guidato in una giornata in cui ha svelato come ha ottenuto grandi risultati con la sua nuova sportiva elettrica, in grado di sfruttare al meglio le colonnine ad altissima potenza
La Lotus Emeya è la nuova hyper-GT del marchio inglese, che prosegue il suo rinnovamento catalizzato dalla proprietà cinese del gruppo Geely. La nuova parentela non ha portato solo un cambiamento nei segmenti coperti (iniziato con l'hypersuv Eletre) ma anche un travaso tecnologico, soprattutto nel campo della motorizzazione elettrica.
Lotus però ha radici europee, e proprio in Europa, a Francoforte, siamo stati ospiti del marchio, per scoprire tutte le potenzialità della nuova vettura. In particolare ci siamo concentrati sulla ricarica (anche se non è mancato un interessante workshop sul software di bordo), capace di sfruttare appieno la piattaforma a 800 volt, raggiungendo potenze mai viste prima nel mercato consumer.
Passiamo subito al dunque: la hyper-GT di Lotus può arrivare a 400 kW di potenza di ricarica in corrente continua, ma la parte importante non è solo il picco massimo. La potenza elevata è mantenuta a lungo, per un totale di circa 14 minuti per passare dal 10% all'80%. E come leggerete fra poco, non è solo un numero di marketing, lo abbiamo visto davvero con i nostri occhi, senza particolari accorgimenti, se non avere a disposizione una delle migliori colonnine sulla piazza, La HYC 400 di Alpitronic, orgoglio italiano.
Lotus aveva già raggiunto risultati notevoli con Eletre, in grado di supportare potenza di ricarica fino a 350 kW, con un tempo che quindi si attestava appena sotto i 20 minuti per passare dal solito 10% all'80%. La necessità di creare una vettura sportiva, partendo dalla stessa piattaforma, ha costretto il reparto ricerca e sviluppo a ripensare la struttura interna delle celle al litio, posizionate con il metodo cell-to-pack, ma in modo differente rispetto al SUV. In quest'ultimo il raffreddamento delle celle è gestito con un piatto di fondo che sta a contatto con tutte le unità, ma che crea un gradiente, poiché le celle stesse sono più fredde nel punto di contatto, e restano più calde mano a mano che ci si sposta verso l'alto. Lotus, insieme al partner fornitore, ha invece scelto di creare tanti elementi raffreddanti posti in verticale tra le celle. Questo ha permesso di mantenere più uniforme la temperatura, eliminando inoltre il piatto di fondo, e ribassando l'intera struttura, come era necessario per una hyper-GT.
Ma dunque le celle sono anche in grado di essere maggiormente stressate in fase di ricarica, supportando quindi poco più di 400 kW, a 600 A, mantenendo questo picco per diversi minuti. Durante la nostra visita abbiamo assistito a un test in cui la vettura senza particolare preparazione ha effettivamente mostrato questi numeri. Il software di Emeya gestisce il preriscaldamento delle celle, similmente a quanto fa Tesla, e può farlo con qualsiasi colonnina fast, purché la destinazione scelta nel navigatore sia appunto il punto di ricarica. Durante la giornata sono state eseguite più prove, e nella nostra in particolare abbiamo osservato un picco di 399 kW, ed in realtà l'auto ha sforato leggermente il suo record, andando poco oltre i 15 minuti (ma la prova prima della nostra era andata perfettamente). Ma ciò che ha stupito maggiormente è la capacità di restare intorno ai 400 kW per davvero parecchi minuti. Difatti dopo pochi minuti saremmo potuti ripartire con più 200 km reali guadagnati.
È vero, di queste colonnine non ce ne sono ancora molte distribuite in Europa, ma ad esempio l'operatore Fastned le sta già installando nelle sue stazioni più grandi, e sono in arrivo anche per altri grossi gestori. In ogni caso la Emeya ottiene prestazioni simili anche con le più "normali" colonnine da 350 kW, con un tempo comunque ottimo poco sotto i 18 minuti. Mentre scriviamo la Emeya è configurabile online, con prezzi a partire da 111.490 euro, che ne fanno di sicuro un'auto di lusso, che però prova a portare una esperienza utente semplice e appagante. Dicevamo prima del software di bordo, che per molti tratti somiglia a quello della concorrenza, cosa che a noi appare decisamente normale. Se c'è un punto di riferimento nel mercato, che funziona bene, perché non avvicinarsi a questo modello? Ed infatti durante il nostro workshop il display centrale ci ha convinto su tutti i fronti: facile, veloce, intuitivo, completo, e con grande margine di sviluppo. Solo un appunto ci sentiamo di fare: la selezione di marcia è nella console centrale e non al volante, sebbene in famiglia (Volvo) abbiamo già iniziato ad utilizzare la comoda leva in stile americano. La spiegazione è quella di voler mantenere identitià diverse anche all'interno del gruppo, ma forse in futuro vedremo soluzioni diverse.
Quindi grande potenza, velocità per soste brevi, software intuitivo, ma come ottimizzare l'esperienza nel mare di gestori che esistono ad oggi? Lotus ha pensato anche a questo aspetto, con Lotus Charging, un sistema realizzato in collaborazione con Bosch Mobility Services, che con una card RFID personalizzata dà accesso a più di 700.000 punti di ricarica in Europa e Regno Unito, includendo importanti circuiti come Fastned, Ionity o Shell. Tutto controllabile direttamente dalla colonnina, tramite la card, oppure con l'app dedicata per smartphone. Con l'ulteriore vantaggio di avere una fatturazione unica e le migliori condizioni economiche possibili.
Pensavamo che potesse essere strano vedere una Lotus GT, con dettagli da lusso tipicamente inglese, con design curato da esperti europei, il tutto condito da tanta tecnologia cinese (però studiata e collaudata anche nel centro dell'Europa), ed invece la Lotus Emeya ci ha convinto alla grande, seppure per molti resti un sogno. Davvero i cinesi ora ci insegnano come fare (bene) le auto moderne?
70 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNo, forse mi sono spiegato male. I pochi minuti e 200 km non è riferito alla prova 10%-80%, ma alla parte iniziale della prova. Dopo circa 5 minuti avremmo avuto 200 km di autonomia, non alla fine. La domanda sul degrado è stata fatta, e da statistiche non ci sono particolari indicazioni su un numero massimo di ricarica DC ad alta potenza. Lotus dichiara di non avere nemmeno un contatore interno come quello di Tesla.
L'immagine purtroppo è quella fornita, non posso mostrare i 400 kW visti dal vivo perché eravamo in un centro prove con prototipi di altri marchi e divieto di foto e video. Per questo purtroppo ti devi fidare di quello che scrivo.
Sulla frase finale, è una tua (distorta) interpretazione. Io non ho scritto che si troveranno solo stazioni a 350 kW, ho scritto che quelle da 400 kW sono nuove e pertanto sono ancora poche, e nonostante questo alcuni operatori le stanno già installando. Concettualmente è il contrario di quello che dici tu. Anche le 350 kW all'inizio erano nuove, e si trovavano più 100-150 kW, ma poi le 350 sono diventate lo standard. Accadrà lo stesso.
Io avrei pensato che la soluzione sui fianchi fosse lo standard, non mi metterei mai a raffreddare/riscaldare un oggetto partendo dal suo lato a superficie minore, se devo scongelare un surgelato non lo metto in verticale nella padella (anche se la conducibilità termica di una batteria è sicuramente migliore degli spinaci)...
È certo più facile migliorare le cose studiate male che quelle studiate bene.
quindi immagino che il beta tester lo farà l'acquirente
Io avrei pensato che la soluzione sui fianchi fosse lo standard, non mi metterei mai a raffreddare/riscaldare un oggetto partendo dal suo lato a superficie minore, se devo scongelare un surgelato non lo metto in verticale nella padella (anche se la conducibilità termica di una batteria è sicuramente migliore degli spinaci)...
È certo più facile migliorare le cose studiate male che quelle studiate bene.
Tante vetture hanno il raffreddamento con piatto di fondo, spesso per un semplice motivo di complessità costruttiva, e perché in precedenza non era necessario spingere così a lungo sulla potenza. Poi ci sarebbe da aggiungere che molto della struttura interna dipende anche dal formato delle celle, se cilindriche, prismatiche o a sacchetto. Io tendenzialmente come regola mi impongo di non pensare di saperne di più di gente laureata (o plurilaureata) ed esperta dei rispettivi settori, che ha in mano dati di ricerca costanti.
Immagini male, la Emeya (così come praticamente tutte le auto sul mercato) ha già percorso milioni di km, dall'estremo nord fino alla Sicilia, lavorando in tutte le condizioni climatiche e con ogni sorta di colonnina. È chiaro che con il tempo la quantità di dati a disposizione aumenterà, ma la base di partenza è più che consistente (per le aziende che vogliono lavorare bene, si intende).
Sono certo che prima o poi arriverà tutto, non sono tanto certo che manchi poco.
Sono certo che prima o poi arriverà tutto, non sono tanto certo che manchi poco.
si sta migliorando mese dopo mese su tutte le casistiche da te elencate, poi ovviamente c'è chi è aprioristicamente contro le EV e ti dirà siano inutili se non addirittura deleterie
E cosa cambia in termini di potenza erogata dalla colonnina se ricarico una vettura a 400 V su una stazione di ricarica da 800?
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