EICMA sempre più elettrica, ma ora in modo diverso: si segue il modello cinese
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 10 Novembre 2024, alle 15:39 nel canale Moto ElettricheContinua l'invasione dell'elettrico nella fiera più importante di settore, ma ora con modalità diverse, che seguono gli ultimi trend di mercato
Da diversi anni, già da prima della pandemia di Covid, EICMA ha visto un'invasione di due ruote elettriche. Come nel mondo delle automobili, anche nel settore del ciclo e motociclo si è cercato di seguire la transizione all'elettrico, talvolta con buoni risultati, altre volte con qualche problema in più.
Come ogni anno siamo stati ospiti della fiera più importante del settore, per cercare di capire i trend e l'andamento dei cambiamenti, ed effettivamente in questo 2024 sembrano esserci novità rispetto alle edizioni passate. No, non cambia la presenza di prodotti elettrici, ormai abbondanti e presenti in ogni padiglione, ma cambia la direzione che le aziende, dalle più grandi alle più piccole, vogliono prendere.
Un cambiamento forse anticipato dalla forte crisi che ha colpito Energica Motor Company, fino a pochi mesi fa uno dei leader di mercato, ed ora sull'orlo del fallimento definitivo. Le batterie per veicoli elettrici hanno fatto passi da gigante, ma lo sviluppo ha rallentato per quanto riguarda l'autonomia in proporzione al peso. Un cambiamento che potrà essere innescato solo dalle celle a stato solido o semi-solido, e che risulta fondamentale per veicoli come le moto, dove il peso e lo spazio a disposiziono sono fattori primari.
Quindi si nota una generale tendenza ad abbandonare il modello di replica delle moto endotermiche "full size", per concentrarsi invece sulla mobilità urbana, sul commuting casa-lavoro, ed in generale su necessità per distanze più brevi. Ci sono ovviamente eccezioni, come Zero Motorcycles, dove ancora si propongono moto elettriche al pari delle termiche, ma anche in casa californiana - come potete vedere nel nostro video - si inizia a proporre qualcosa di ancora più urbano rispetto alle 11 kW già presenti in gamma.
Grandi nomi del settore, come Yamaha e Honda, hanno prodotti elettrici, ma solo per la città, e spesso solo sotto forma di scooter. Altri, come Kawasaki o Harley-Davidson, hanno moto vere e proprie, ma ferme a potenze tutto sommato limitate, per ottenere un prodotto leggero e che strizza l'occhio a chi con la moto non deve andare troppo lontano.
In mezzo ai nomi noti ci sono una marea di nuovi marchi, alcuni già affermati - come ad esempio NIU - ed altri ancora in cerca di distributori (un problema comune a molti brand cinesi), e quindi assistiamo ad un proliferare di scooter, "scooteroni", piccole moto, oltre alla spinta che non accenna a diminuire per i quadricicli elettrici, diventati importanti fonti di reddito anche per aziende automotive miliardarie.
Ancora una volta però il mercato europeo, ed occidentale in generale, non ha inventato nulla, ma si sta piuttosto allineando ad un modello che in Cina conoscono già benissimo. Chi ha viaggiato in importanti città cinesi di recente, avrà sicuramente visto che le due ruote elettriche sono presenti ovunque, tanto da essere un monopolio in alcune zone. Sebbene molte moto con velleità da "moto serie" siano derivate di prodotti cinesi, in Cina questo settore ha poco seguito. I clienti vogliono e utilizzano la mobilità urbana elettrica, ed è proprio quello che sta succedendo anche dalle nostre parti.
In effetti ha senso. Le batterie, anche se piccole, sono sufficienti per i tratti urbani e per le percorrenze quotidiane, e spesso sono estraibili e si possono ricaricare a casa e in ufficio, senza nemmeno preoccuparsi che sia presente una adeguata rete di ricarica. Ed il cliente non è detto che sia lo stesso che fino a ieri ha amato ciclomotori e moto, anzi, è molto più probabile che sia un utente estraneo al mondo delle due ruote tradizionale, e che è attratto da prodotti all'apparenza tecnologici, diversi, e convenienti sotto diversi punti di vista.
Quindi moto elettriche e moto endotermiche non sono e non saranno in competizione, ma quel che è certo è che ancora una volta l'occidente sembra indietro su un cambiamento già in atto, lasciando ampio spazio alle aziende cinesi.
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDiscorso decisamente diverso per uno scooter pensato per un uso strettamente urbano.
il prezzo
l'unico problema è il prezzo.. e ndo se possono ricaricare, ancheSul prezzo sicuramente concordo.
Per caricare uno scooter direi che non c'è problema.. basta qualche ora con una comune presa di casa, non è certo la batteria di un'auto.
Io sono pro auto elettrica (consapevole dei problemi che vanno risolti sia chiaro) ma la moto elettrica la trovo insensata al giorno d'oggi.
Bene lo scooter per andare a lavorare e simili, ma chi compra una moto lo fa per potersi fare il giro nel fine settimana con centinaia di chilometri macinati magari su strada di montagna e cose del genere e farlo con un'elettrica è impossibile perchè non basta l'autonomia e non ci sono punti di ricarica nelle zone fuori mano dove è bello scorrazzare in moto.
Mio padre si fa viaggi in moto tipo in Marocco, in Tunisia, Capo Nord... provaci con un'elettrica
Magari tra anni se ci saranno batterie che consentiranno 1000 chilometri di autonomia ne riparleremo.
Confermo che siamo lontanissimi da quello che potrebbe essere un valido sostituto per la moto classica !
Concordo per ora le vedo bene solo in pista e campi da cross. Per la mobilità urbana mi pare che le biciclette elettriche hanno più senso.
Ma in questo momento il problemi sono i prezzi alti e traffico impazzito che ha trasformato il mondo delle 2 ruote in un settore di nicchia.
Fanno solo moto urbane, che sono utili e anche molto divertenti. Una moto che ha 100 km di autonomia la puoi usare tranquillamente anche da pendolare che fa 30 km andata e 30 al ritorno, ti avanza anche qualcosa, e la ricarica senza nessun problema di notte o in ufficio.
State tutti dicendo esattamente quello che dice l'articolo (se lo avete letto...).
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