Toyota pronta a lasciare il Regno Unito a causa delle sue politiche troppo green
di Giulia Favetti pubblicata il 04 Agosto 2022, alle 09:01 nel canale MercatoSecondo il colosso nipponico le direttive inglesi renderebbe finanziariamente impraticabile la produzione di automobili nel Regno Unito
Era il 1989 quando il marchio giapponese approdò sulla terra di Albione e ora le restrittive normative emesse dal Governo inglese potrebbero far scappare la Casa automobilistica, secondo cui tali restrizioni limiterebbero le "attività manifatturiere, al dettaglio e altre attività commerciali" oltre ad "investimenti futuri" rendendo economicamente sconveniente avere dei poli produttivi sull’isola anglosassone.
"Se il Governo adotta un requisito SZEC [significativa capacità a emissioni zero] che prevede la fine anticipata della vendita di nuovi veicoli elettrici ibridi e ibridi plug-in nel 2030, le conseguenze andranno a colpire diverse aree...", si legge in un documento inviato dalla multinazionale giapponese e parzialmente pubblicato da Telegraph.
Toyota ha anche respinto il piano dei ministri inglesi volto a far aumentare ai produttori operanti nel settore automotive la propria percentuale di veicoli elettrici venduti fino al 2035, pur sapendo che questa decisione potrebbe farla incorrere in pensanti multe.
Come parte della sua strategia net-zero, il Governo britannico ha vietato la vendita di auto a benzina e diesel dal 2030, consentendo la vendita di ibridi più ecologici fino al 2035: "Ci siamo impegnati a garantire che tutte le nuove auto e furgoni venduti nel Regno Unito abbiano emissioni zero allo scarico entro il 2035", ha dichiarato un portavoce dei Ministri inglesi, "I produttori di veicoli e le catene di approvvigionamento svolgono un ruolo fondamentale nella transizione verso mezzi più puliti e continuiamo a lavorare a stretto contatto con il settore per contribuire a plasmare le normative future". Secondo alcune indiscrezioni però, anche le auto ibride potrebbero subire uno stop già nel 2030.
Ulteriori normative saranno annunciate entro la fine dell'anno, ma si prevede che tutti i veicoli plug-in tranne i più recenti saranno banditi, con un forte impatto su modelli come la Corolla ibrida di Toyota. Il gruppo, che più volte ha affermato che i suoi modelli ibridi siano meno inquinanti delle auto a benzina e diesel, non ha chiuso del tutto la porta in faccia al governo britannico, anche in considerazione dei 2,75 miliardi di sterline investite nello stabilimento di Burnaston, dove viene assemblata proprio la Corolla Hybrid, e ha confermato l’intenzione di continuare le discussioni con il governo del Regno Unito verso l’obbiettivo comune delle emissioni zero. "Toyota si concentra sul raggiungimento di un futuro sostenibile a lungo termine, anche per i nostri stabilimenti nel Regno Unito, mentre ci muoviamo verso il nostro obiettivo finale di garantire operazioni a emissioni zero".
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi certo se la politica inglese dovesse fare orecchie da mercante a tutti i costi forzando anzitempo una migrazione "green" che richiede invece molto più tempo (e costi, ad ogni livello) di quelli che ci vengono propinati da un'insistente propaganda in ogni mezzo d'informazione possibile e immaginabile, semplicemente si adegueranno anche loro.
L'operaio inglese disoccupato avrà molto più tempo per respirare aria pura facendo avanti-indietro dall'ufficio di collocamento più vicino. Tanto semplice.
Prevedo tempi duri...tempi duri...vedrete se non avrò ragione quando dicevo che la macchina tornerà ad essere solo un bene per ricchi !
A meno che non abbiano qualche accordo speciale tra EU ed UK (e non credo da come si sono incarogniti in EU da quando l'inghilterra li ha mollati) per ogni vettura che vendo qui, se vogliono restare competitivi con il mercato, devono tagliare della marginalità.
A meno che non abbiano qualche accordo speciale tra EU ed UK (e non credo da come si sono incarogniti in EU da quando l'inghilterra li ha mollati) per ogni vettura che vendo qui, se vogliono restare competitivi con il mercato, devono tagliare della marginalità.
Anche questa è un'ottima motivazione in effetti. In questo caso però gli inglesi non possono che prendersela con loro stessi. L'ho sempre detto che i referendum sono una "roba" pericolosa se le persone non hanno una buona cultura, soprattutto sull'argomento per il quale stanno votando.
Ah davvero !
Uso delle pastiglie freno che purtroppo le producono in UK, e addittivo diesel anch'esso UK, da quando c'è questa cavolata di brexit, pago un enormità in più
A meno che non abbiano qualche accordo speciale tra EU ed UK (e non credo da come si sono incarogniti in EU da quando l'inghilterra li ha mollati) per ogni vettura che vendo qui, se vogliono restare competitivi con il mercato, devono tagliare della marginalità.
Molto più probabile, anche perchè Toyota è una delle case più orientata verso ibrido, elettrico, idrogeno e emissioni zero già da prima del boom delle auto green.
Se molla Toyota gli altri che fanno?
È anche vero che sono sempre stato molto coi piedi per terra e se le cose non si possono fare nei tempi previsti non lo nascondono.
Uso delle pastiglie freno che purtroppo le producono in UK, e addittivo diesel anch'esso UK, da quando c'è questa cavolata di brexit, pago un enormità in più
E vedrai da Ottobre che bella "macarena" partirà anche da noi in Europa e soprattutto in Italia. La tempesta perfetta sta per iniziare. Ci vorranno spalle veramente forti per reggere.
Perfettamente d'accordo su questo, ora per quanto impossibile sia, stiamo vivendo in pieno "boom economico" !
Hanno fatto benissimo invece , visto il livello di burocrati che abbiamo in UE.
Meglio i referendum che degli hippie drogati ai livelli più alti delle istituzioni. La maggioranza "Ursula" sta facendo un sacco di danni.
Si, dopo il -9% del PIL durante la pandemia è chiaro che tutti raccontano la storiella che un +1% o un +3% sia "il massimo della crescita mai raggiunto dall'italia unita"
Storiella che non durerà a lungo !
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