Stop all'estrazione del petrolio offshore, ecco quale impatto avrebbe sul Pianeta
di Giulia Favetti pubblicata il 03 Novembre 2022, alle 19:33 nel canale MercatoL'arresto delle perforazioni in mare per estrarre petrolio, insieme alla riduzione graduale della produzione esistente di combustibili fossili taglierebbe le emissioni annuali di CO2 del 13%, secondo una nuova analisi di Oceana.
Un terzo del petrolio e del gas in circolazione deriva da operazioni di estrazioni offshore, un processo che genera emissioni di CO2 in ogni sua fase (estrazione, raffinazione, trasporto); Oceana, agenzia non profit per la protezione degli oceani, ha stilato un documento con oggetto l'impatto che avrebbe sul Pianeta l'abbandono delle perforazioni al largo delle coste e la graduale riduzione di consumo dei combustibili fossili.
Passare ad alternative green comporterebbe una riduzione di emissioni di carbonio di 6,3 miliardi di tonnellate annuali entro il 2050, l’equivalente di 1,4 miliardi di auto su strada.
L'estrazione di petrolio è un settore quasi di nicchia che vede solo 10 paesi - Norvegia, Brasile, Stati Uniti, Messico, Regno Unito, Angola, Arabia Saudita, Qatar, Iran Emirati Arabi Uniti - gestire il 64% di tutta la produzione. La Norvegia è stata la prima nazione ad investire, in patria, nella mobilità sostenibile e ad oggi ha una percentuale di ev su strada che sfiora il 90%.
Anche gli Stati Uniti stanno investendo considerevolmente nell'adozione di veicoli elettrici, oltre che nella produzione sia delle vetture, sia della batterie, sul territorio nazionale.
Del Medio Oriente e dei suoi progetti nel settore delle tecnologie green abbiamo recentemente parlato in questo articolo.
La dottoressa Kathryn Matthews, capo scienziata di Oceana, ha dichiarato: "Fermare l'espansione delle perforazioni offshore ha il potenziale per ridurre le emissioni più di qualsiasi altra soluzione oceanica.È inconfutabile che la crisi climatica sia qui, ora, e colpisce tutti noi attraverso uragani, inondazioni, incendi, siccità e ondate di calore sempre più frequenti e intense. Questo rapporto chiarisce che le soluzioni oceaniche sono soluzioni climatiche. Se vogliamo seriamente prevenire i cambiamenti climatici catastrofici, il nostro oceano è un ottimo punto di partenza."
Le perforazioni offshore sono anche una delle principali cause di inquinamento degli oceani; anche senza considerare gli incendi e le perdite accidentali di petrolio, la normale attività di estrazione danneggia gravemente la vita marina, gli ecosistemi costieri e le economie locali con effetti su larga scala.
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39 Commenti
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Sarebbe più sensato fare uno studio se tutti gli impianti fossili venissero sostituiti da centrali nucleari.
magari con lo stop di questi pozzi si elimina il 13% di CO2 immessa, ma con l'estrazione delle materie prime e la produzione di batterie se ne vanno ad immettere il 20%...
Sarebbe più sensato fare uno studio se tutti gli impianti fossili venissero sostituiti da centrali nucleari.
O biocarburanti tipo olio vegetale idrogenato
magari con lo stop di questi pozzi si elimina il 13% di CO2 immessa, ma con l'estrazione delle materie prime e la produzione di batterie se ne vanno ad immettere il 20%...
Esatto….
Chissà poi perché penso che la Norvegia non sia proprio così d'accordo...
Csdggdfhhdsfghhjmgfscbb
Chissà poi perché penso che la Norvegia non sia proprio così d'accordo...
Che ci volete fare, però come mangiate la bistecca di balena da loro non la mangiate da nessuno, fidatevi !
Con il senno di poi è un lavoro da fare da neolaureato, fai 5/6 anni su piattaforma, metti i soldi in saccoccia e poi cerchi altro...
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