Stellantis: 100% delle vendite in Europa costituite da veicoli elettrici entro la fine del decennio
di Rosario Grasso pubblicata il 01 Marzo 2022, alle 15:14 nel canale MercatoL’Amministratore Delegato Carlos Tavares ha presentato il piano strategico a lungo termine di Stellantis per definire ulteriormente come la Società intende guidare la mobilità nei prossimi anni
Stellantis ha presentato oggi “Dare Forward 2030”, il piano strategico per il prossimo decennio con cui, tra gli altri obiettivi, si impegna nella lotta contro il cambiamento climatico, raggiungendo le zero emissioni da carbonio entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030. "Assumere un ruolo di leadership nella decarbonizzazione, così come un decisivo passo avanti nell'economia circolare, è il nostro contributo per un futuro sostenibile" ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis.
Il primo SUV completamente elettrico del marchio Jeep arriverà nel 2023
Il gruppo Stellantis si aspetta che il 100% delle vendite in Europa e il 50% delle vendite negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici a batteria (BEV) entro la fine del decennio. Prevede, inoltre, di avere più di 75 BEV e di raggiungere vendite annuali globali di BEV di cinque milioni di veicoli entro il 2030.
Piani molto ambiziosi, ma concreti, se è vero che Stellantis ha congiuntamente presentato il primo SUV completamente elettrico del marchio Jeep che sarà lanciato all'inizio del 2023 e un'anteprima del nuovo pick-up Ram 1500 BEV in arrivo nel 2024. Fra gli altri obiettivi, 5 miliardi di euro di sinergie di cassa annuali entro la fine del 2024 e il mantenimento del punto di pareggio a meno del 50% delle consegne consolidate.
Stellantis pensa anche alla tecnologia e allo sviluppo delle batterie. Si aspetta di conseguire un aumento della capacità delle batterie da 140 gigawattora (GWh) a 400 GWh e di estendere la tecnologia a celle a combustibile a idrogeno ai furgoni di grandi dimensioni nel 2024. Confermati i 370 milioni di supporto da parte del governo italiano, mentre altrettanti arriveranno dai governi di Francia e Germania, gli altri due Paesi dove Stellantis costruirà nuovi impianti per la produzione di batterie. Quello italiano sorgerà a Termoli, in provincia di Campobasso, come precedentemente annunciato. Insieme a Waymo, inoltre, Stellantis si impegna all'apertura del servizio di consegna sostenibile.
Per quanto riguarda le finanze, si punta a raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 e sostenere i margini di reddito operativo rettificato (AOI) a due cifre per tutto il periodo del piano. Entro il 2030, inoltre, i ruoli di leadership saranno ricoperti da donne per almeno il 35%.
Per la produzione di batterie, invece, oltre ad ACC, società che vede soci paritari Stellantis, Total e Mercedes, il gruppo ha stretto accordi anche con Lg Energy Solution e Samsung SDI. E non mancano i piani per la vendita delle auto direttamente online, con l'apertura di un portale multimarca dove poter acquistare auto nuove. Il portale sarà alimentato dall'intelligenza artificiale, che punterà a riconoscere i gusti e le esigenze dei clienti e a indirizzarli verso l'acquisto più opportuno.
10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoUn bel pò considerando gli anni che ci vogliono per costruire qualche centrale
Allora devono aver costruito la centrale a carbone qui a La Spezia questa notte, come tutte le altre sparse in Italia che a breve entreranno in funzione.
Se poi stellantis intende rivolgersi esclusivamente ai benestanti, allora è diverso.
Se poi stellantis intende rivolgersi esclusivamente ai benestanti, allora è diverso.
Infatti la pianificazione di Stellantis parla di 2030, tra 8 anni.
I governi e le industrie hanno deciso di passare all'elettrico per vari e validi motivi. Non è una strada facile e non sarà economica, ma è una decisione sensata e porterà vantaggi al termine della conversione.
Per dirne una.
Un motore termico ha una efficienza del 35% una centrare termoelettrica ha una efficienza del 60%. Quindi bruciare la stessa quantità di petrolio porterà a raddoppiare l'attuale produzione di energia elettrica...
Senza contare le risorse rinnovabili e le speranze verso il progetto ITER.
I governi e le industrie hanno deciso di passare all'elettrico per vari e validi motivi. Non è una strada facile e non sarà economica, ma è una decisione sensata e porterà vantaggi al termine della conversione.
Vantaggio principale: rivitalizzazione della produzione di energia elettrica con centrali a carbone e nucleari.
Un motore termico ha una efficienza del 35% una centrare termoelettrica ha una efficienza del 60%. Quindi bruciare la stessa quantità di petrolio porterà a raddoppiare l'attuale produzione di energia elettrica...
Senza contare le risorse rinnovabili e le speranze verso il progetto ITER.
Questo se ci si ferma alla conversione da energia termica ad elettrica, il quadro completo é molto diverso.
A parità di autonomia le auto elettriche sono molto più pesanti e consumano più energia per muovere quel peso extra, le centrali elettriche devono produrre molta più energia "per le auto elettriche" rispetto a quella che consumano per muoversi (altrimenti ci sarebbero blackout ogni volta che troppa gente ricarica l'auto), ecc. ecc.
Alla fine non c'è quel vantaggio che molti pensano, altrimenti saremmo già passati alle auto elettriche un decennio fa.
Questo se ci si ferma alla conversione da energia termica ad elettrica, il quadro completo é molto diverso.
A parità di autonomia le auto elettriche sono molto più pesanti e consumano più energia per muovere quel peso extra, le centrali elettriche devono produrre molta più energia "per le auto elettriche" rispetto a quella che consumano per muoversi (altrimenti ci sarebbero blackout ogni volta che troppa gente ricarica l'auto), ecc. ecc.
Alla fine non c'è quel vantaggio che molti pensano, altrimenti saremmo già passati alle auto elettriche un decennio fa.
Però se tiri in ballo la filiera devi considerare anche quella del petrolio, che non è proprio fluida e lineare.
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