Scoppia la bomba: la Commissione UE ha pagato la lobby green per spingere le riforme

Terremoto a Bruxelles dopo un report del quotidiano olandese De Telegraaf. Secondo un'inchiesta appena pubblicata, l'UE avrebbe segretamente pagato associazioni e gruppi ambientalisti, per creare una lobby green a favore delle riforme promosse dall'allora commissario Frans Timmermans.

Secondo le accuse del media olandese, attraverso un fondo miliardario destinato a sussidi ambientali, la Commissione avrebbe incaricato questa lobby di direzionare l'opinione pubblica e dei governi dei Paesi membri, ma non solo. In alcuni documenti ci sono liste di nomi di europarlamentari da contattare ed ai quali mettere pressione, per indirizzare ipotetici voti.

Le associazioni non ricevano solo incarichi ma, a fronte dei pagamenti, dovevano anche riportare periodicamente i risultati delle loro attività, come ad esempio segnalato nel caso della European Environmental Bureau, l'organizzazione ombrello europea dell'attivismo green, a cui è stato chiesto di fornire almeno 16 esempi in cui le norme del Green Deal avrebbero ricevuto vantaggio grazie all'attività di lobby svolta.

L'UE ha in pratica già ammesso che l'inchiesta dice il vero, sottolineando come il programma Life sostenga entità no profit a sostegno delle politiche dell'Unione. Tuttavia il commissario al bilancio Piotr Serafin ha dichiarato che è stata "una cosa inopportuna".

È necessario sottolineare come l'attività di lobby, in un senso o nell'altro, non sia illegale, ma è chiaro che le parti in causa vorranno ora approfondire le modalità di erogazione di questi fondi. Inoltre nelle scorse ore si sono moltiplicate le reazioni dal mondo politico di tutta Europa. Secondo Nicola Procaccini, co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, la situazione è preoccupante, e si richiede di far luce su possibili illegalità.

C'è anche chi parla per determinate categorie, come quella degli agricoltori, per anni demonizzati, con le associazioni che ovviamente ora pretendono trasparenza dalla Commissione. Particolarmente esposto, come normale che sia, lo stesso Timmermans, che però si dice all'oscuro di questi pagamenti. Lo attacca il rivale in Olanda, Geert Wilders, e gli fa eco il portavoce di Orban, chiedendosi: "Quanto è stato vero il sostegno del movimento ambientalista alle proposte ultra-verdi? I resoconti suggeriscono che potrebbe essere stato tutt'altro che spontaneo".