Scandalo Red Bull-Horner, Ford potrebbe rompere l'accordo per i motori semi-elettrici del 2026

Circa un anno fa Ford aveva annunciato uno storico ritorno in Formula 1, dal 2026 al fianco di Red Bull. La casa dell'Ovale Blu ha intenzione di sfruttare il cambio di regolamento per entrare nel circus più o meno alla pari della concorrenza. Ma perché ributtarsi in un mondo difficile come quello della F1?

Le nuove regole che entreranno in vigore nel 2026 prevedono un powertrain praticamente al 50% elettrico. Una quantità di elettrificazione nettamente superiore a quella odierna, con la parte a batteria che dovrà fornire circa metà della potenza totale delle vetture. Ford dunque, presumibilmente, vuole sfruttare le gare come laboratorio su ruote per accrescere il suo know how nell'elettrico. Si parla anche di e-fuel per la parte termica, altro argomento interessante per il prossimo futuro.

Questa partnership, però, potrebbe essere messa a rischio ancora prima di iniziare, e la causa è interna alla stessa Red Bull. Chi segue il mondo della F1, saprà probabilmente dello scandalo (o almeno così lo considerano molti media) che ha colpito il team principal Chris Horner. I dettagli sono sempre rimasti fumosi e oggetto di speculazione, ma lo spettro della condotta sessuale disdicevole è dietro l'angolo.

In questo scenario Ford ha reagito in maniera piuttosto fredda, chiarendo di attendersi "uno standard molto elevato di comportamenti ed integrità". Ed il carico da novanta lo ha messo sul tavolo il Financial Times, che ha rivelato come Ford abbia inviato a Red Bull una lettera, in cui chiede estrema trasparenza nella questione. Le solite fonti anonime hanno inoltre detto al quotidiano che Ford avrebbe inserito nel contratto una clausola di uscita, per abbandonare il progetto qualora lo ritenesse opportuno.

Una sorta di clausola di uscita, che uno scandalo sessuale potrebbe innescare, prima ancora di mettere il primo bullone al nuovo motore.