Progetto Italvolt: pronti a partire nella primavera 2023
di Giulia Favetti pubblicata il 18 Agosto 2022, alle 12:31 nel canale MercatoRecentemente è stato firmato il Protocollo di Intesa fra tutte le parti coinvolte, la Società e le pubbliche amministrazioni locali, e ora il progetto è pronto a passare alla fase successiva
La prima pietra della Gigafactory italiana di Italvolt, società svedese fondata da Lars Carlstrom, che ne è anche il CEO, verrà posata nella primavera del 2023 nel pieno rispetto del calendario dei lavori, partito a febbraio 2021; il polo produttivo, una volta ultimato, sarà un centro di eccellenza a livello Europeo non solo per la ricerca e lo sviluppo di celle per batterie elettriche, ma anche per il loro riciclaggio, come conferma la collaborazione, stilata recentemente, fra la società e il politecnico di Milano. La Gigafactory di Scarmagno, in Piemonte, inizialmente produrrà celle di batterie agli ioni di litio MNC (nickel, manganese, cobalto) con anodi di silicio ma in futuro potrebbe anche orientarsi verso lo sviluppo di celle allo stato solido.
Intervistato da eeNews Europe, Carlstrom ha affermato "Non realizzeremo ancora pacchi batteria, ci stiamo concentrando solo sulle celle... La batteria è la piattaforma dell'auto e deve essere progettata dalla casa automobilistica. Perché tutto questo accada deve esserci una collaborazione tra il produttore di celle, i produttori di automobili e la filiera". Il CEO svedese ha le idee chiare e non intende correre il rischio di fare il passo più lungo della gamba: oltre all'avanzamento delle fasi burocratiche per i permessi di costruzione, giunti recentemente alla firma del Protocollo di Intesa fra la Società e le pubbliche amministrazioni locali, ha stretto numerose collaborazioni sia italiane che internazionali. Con AECOM verranno realizzate le dry rooms, le camere bianche in cui assemblare i componenti delle celle, e individuati i processi produttivi migliori per aumentare la resilienza delle batterie agli ioni di litio, riducendo al minimo gli scarti nel ciclo di vita del progetto. AVL e ABB seguiranno gli aspetti dell'elettrificazione e dell'automazione robotica dello stabilimento, TÜV SÜD si occuperà del controllo e la certificazione delle fasi produttive e infine American Manganese e il Politecnico di Milano seguiranno Italvolt nello sviluppo di processi di riciclaggio delle batterie, al fine di arrivare ad avere un ciclo chiuso.
La produzione inizierà nel 2025, con l'obiettivo di passare alla produzione di massa nel 2027 e nel 2028. Tutte le batterie avranno almeno una funzione di ricarica rapida in modo che possano essere ricaricate in "cinque o sei minuti, proprio come si fa il pieno di benzina". A piena produzione, la fabbrica dovrebbe raggiungere la capacità di produttiva di 45 GWh, l'equivalente di celle per circa 550.000 auto. A inizio 2022 Lars Carlstrom ha inoltre annunciato l'avvio di un'altra fabbrica di batterie, stavolta negli Stati Uniti; la nuova società, Statevolt, ha scelto come sito la Imperial Valley della California meridionale e, una volta terminati i lavori, avrà una capacità produttiva annua di 54 GWh. L'imprenditore svedese è anche co-fondatore Britishvolt che intende costruire uno stabilimento produttivo nella contea di Northumberland.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPossiamo supporre che questo avvenga prima della primavera del 2023, o che per tale periodo inizieranno i lavori, a partire da quelli di demolizione.
https://www.expressandstar.com/news...iction-emerges/
Diciamo che parte avvantaggiato in Italia, qui rischia ben poco per frode fiscale. Ed è ormai dimostrato che neppure le amicizie con certi imprenditori dell'est siano di ostacolo, anzi.
Mettiamo poi che io sia prevenuto, perché avevo letto da tempo di quei fatti ormai passati. Quando vedrò lo stabilimento in funzione non mi resterà che ricredermi, non vedo l'ora.
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