L'auto diventa "sapiens", chi possiede i tuoi dati? Ne abbiamo parlato ad Autopromotec Talk
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 25 Febbraio 2025, alle 20:00 nel canale Mercato
Auto sempre più connesse, con centinaia di centraline, e software defined vehicle, i clienti sanno dove sono e dove finiscono i dati? E la rete di assistenza è in grado di interfacciarsi a questi dati?
Ospiti di una location prestigiosa come la sede di ACI a Milano, abbiamo partecipato all'ultimo evento di avvicinamento ad Autopromotec di Bologna, dal titolo "L'auto connessa: chi possiede i tuoi dati?", per affrontare il problema dei veicoli moderni e connessi, e come la gestione dell'incredibile mole di dati sia un fattore fondamentale sotto diversi punti vista, per il privato, per il pubblico ed anche per le aziende, soprattutto per le piccole e medie imprese che lavorano proprio nel settore automotive.
Ci ha introdotto all'argomento il moderatore, Professor Fabio Orecchini, Ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi e Direttore dell’Osservatorio Auto e Mobilità presso la LUISS Business School, che ha rotto il ghiaccio con una ricerca che lo ha visto in prima linea. Su un ampio campione intervistato, volutamente con età media sotto ai 34 anni, e con reddito sotto i 30.000 euro, oltre il 50% si è detto predisposto ad accettare un veicolo dotato di sistemi di intelligenza artificiale capaci di prendere decisioni autonome e di ottimizzare l’esperienza di guida quotidiana. Non solo, il 70% dichiara di avere familiarità con l'intelligenza artificiale, ad un livello medio-alto. Di sicuro un cambiamento del cliente tipo che pone diverse sfide al settore.
My Car, My Data? La proprietà dei dati tra persona e mercato
Il nostro excursus è quindi iniziato con il Prof. Enrico Al Mureden, Università di Bologna, per un punto di vista normativo. I dati sono generati dall'auto, e quindi legati anche al privato che la possiede, tuttavia le case spesso rivendicano la proprietà di tali dati, generando un quadro non del tutto chiaro.
Al Mureden giustamente ha fatto notare che sono molti i casi in cui siamo disposti a cedere una parte dei nostri dati per diversi scopi, come sicurezza pubblica o vantaggi commerciali per noi stessi, quindi perché non far valere questo modus operandi anche per il mondo delle automobili? I dati tuttavia non rientrano in normale categorie di proprietà, sarà quindi cruciale per il legislatore mantenere un equilibrio tra privacy del cliente, e necessità di sicurezza stradale e del mercato.
Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA)
Michele Mangano, Dirigente della Direzione Gestione e Sviluppo del PRA presso l’ACI, ci ha invece fornito il punto di vista di una istituzione storica come il PRA, che altrettanto attraversa un momento di grande cambiamento, cercando di lasciarsi alle spalle logiche passate, per entrare di diritto nella nuova era connessa.
Ad oggi i veicoli registrati sono oltre 54 milioni in Italia, con circa 15 milioni che non sono realmente circolanti, o lo sono molto di rado, ed il PRA ha sempre garantito tracciabilità e campagne di sicurezza. Proprio questo ultimo punto ci fa riflettere sui dati dei veicoli, e si riallaccia all'intervento precedente. Abitualmente il PRA emette avvisi agli automobilisti per scadenza di revisione, campagne di richiamo, studi statistici, tutti usi che mostrano lo sfruttamento lecito dei dati acquisiti in altre fasi, ma poi usati senza che il proprietario del veicolo dia il suo consenso ogni volta.
L’arte dell’assetto perfetto: 100.000 modelli diversi
Dopo l'accademico e l'istituzionale, siamo passati dall'altra parte della barricata, ovvero quella delle aziende di settore, iniziando con Fabio Boni, Direttore Generale Fasep, che ci ha parlato delle officine che si devono occupare di assetto e cambio gomme. Al mondo si stima che esistano circa 100.000 modelli, ed ogni anno se ne aggiungono dai 1.000 ai 2.000, considerando varie versioni, varianti, restyle e nuove auto introdotte sul mercato.
Per un assetto perfetto occorrono 47 diversi parametri, che spaziano da misurazioni dimensionali (come carreggiate e passo) agli angoli di convergenza, camber, king-pin e altri indicatori critici, e capita che ci siano degli intoppi nella comunicazione di nuovi dati di nuovi modelli da parte delle case automobilistiche, cosa che impedirebbe alle officine indipendenti di svolgere al meglio il proprio lavoro.
Per ovviare a questo problema Fasep ha creato il portale Data.fasep.it, avvalendosi anche di intermediari "fornitori di dati", a cui le officine possono accedere per ottenere i dati aggiornati sui modelli sul mercato, e grazie all'intelligenza artificiale poter anche distinguere tra le varie auto lanciate ad esempio in Cina, e le relative versioni e nomenclature nel nostro mercato.
Che versione ho? L’aggiornamento software per la revisione
Non c'è dubbio che i Software Defined Vehicle (SDV) abbiano rivoluzionato il mercato, ma hanno anche introdotto nuove criticità: il veicolo è uguale a quando è stato omologato o immatricolato? E che versione del software è presente a bordo?
Andrea Cantadori, R&D Senior Consultant, MAHLE Aftermarket Italy, ci ha spiegato alcuni punti interessanti tenendo sempre presente il lavoro che devono svolgere le officine, come nel caso delle revisioni. Le auto moderne sono estremamente complesse, in alcuni casi con oltre 100 centraline, e 200 milioni di righe di codice, quando un aereo Boing 787 ne ha 14 milioni.
Mahle offre sul mercato strumenti professionali che consentono di verificare con precisione alcuni dati fondamentali, come l'odometro, con Odo scan, o la salute della batterie in un veicolo elettrico, con E-Scan, ma per quanto riguarda il software e le sue versioni è tutto più complicato. Troppe centraline, che non comunicano con metodi standardizzati, ma proprio la revisione di un veicolo potrebbe essere sfruttata anche da questo punto di vista, per garantire sicurezza, trasparenza, ed individuare problemi che ovviamente non sono più solo meccanici.
Dati accessibili, officine aperte: la rivoluzione dell'autoriparazione
Ci sono oggi sul mercato circa 500 modelli di automobili che includono sistemi di protezione che limitano la diagnosi e la riparazione. Questo perché ogni casa cerca di garantire che il proprio sistema sia blindato agli attacchi informatici, ma il rovescio della medaglia è la difficoltà delle officine indipendenti. Il diritto alla riparazione, scegliendo anche un circuito non ufficiale, dovrebbe essere garantito, ma in Europa l’accesso ai dati non è sempre chiaro, standardizzato o economico.
Ce ne ha parlato Igino De Lotto, Marketing Manager, Texa SpA, ponendo l'accento soprattutto sulle nuove tecnologie a bordo, come gli ADAS. Le auto non finiscono più in officina per soli problemi meccanici o estetici, ma anche tecnologici, e questo richiede nuove competenze per gli addetti, che oggi sono "meccatronici", e nuove attrezzature. A Autopromotec, TEXA presenterà soluzioni per affrontare queste sfide, incluse nuove collaborazioni per la diagnosi protetta e strumenti per la manutenzione dei veicoli anche elettrici.
Riparatori 4.0: l’era degli ADAS è già qui
L'intervento di Marco Pozzatello, AD e Socio Fondatore di Adas Mobile Group, è strettamente legato con quello precedente. Gli ADAS sono forse il componente che più di tutti richiede competenze specifiche, e la sua azienda ha studiato nuove soluzioni a questo problema.
ADAS Mobile offre una piattaforma di supporto tecnico via app, geolocalizza i centri specializzati, integra diagnosi remota e propone formazione avanzata. Sul territorio ci sono già 300 point, oltre a una piccola flotta di van attrezzati e guidati da "ADAS Ranger", che possono spostarsi e intervenire dove e quando serve.
Guardare oltre: il parabrezza come elemento chiave della sicurezza
Roberto Nicolini, Head of Product Management di Nexion SpA, ci ha parlato del parabrezza, un componente che è diventato molto più importante che in passato, o meglio, la sua sostituzione comporta lavoro aggiuntivo.
Con l'aggiunta di sensori e videocamere per gli ADAS, ogni rottura, e quindi sostituzione, del parabrezza necessita di calibrazioni dei sensori per il corretto funzionamento della guida assistita. Ogni anno in Italia si registrano oltre 1,8 milioni di rotture di cristalli, ed una calibrazione errata può compromettere il funzionamento degli ADAS, e ancora una volta si torna sul tema dell'accessibilità ai dati, necessari in questo caso per le giuste operazioni dopo la sostituzione del parabrezza.
I dati sono il nuovo petrolio
Ultimo, ma non per ordine di importanza, Stefano Giorgi, Business Development Manager di Gilbarco Italia, ci ha offerto un interessante spiegazione su come si potrebbero evolvere le stazioni di rifornimento di carburante, forse una delle cose che consideriamo più tradizionali in assoluto.
Le colonnine di ricarica per veicoli elettrici hanno un vantaggio dal punto di vista dei dati, grazie allo scambio di informazioni tra vettura e punto di ricarica. Volendo si potrebbero trasmettere ogni sorta di dato, sulla salute della batteria, sulle abitudini di guida e di ricarica, una miniera d'oro per chi commercialmente raccoglie dati. E per le auto con motore a combustione?
Con speciali anelli connessi, da agganciare alle pistole di rifornimento, anche le normali pompe di benzina possono comunicare con le automobili, che dovrebbero avere la controparte della connessione nei pressi del bocchettone. Tipo di carburante, numero di litri, diagnosi remota, esattamente come con le auto elettriche si potrebbe trasmettere di tutto. Ma non è finita qui, perché le telecamere presenti nelle stazioni di servizio potrebbero essere sfruttate per comunicare l'approssimarsi della revisione, o una assicurazione scaduta, ricadendo dunque nel campo dei dati personali e della privacy da gestire.
L’appuntamento è a Bologna, dal 21 al 24 maggio 2025: un’occasione unica per scoprire il futuro e il presente della mobilità e dell’aftermarket.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerchè mai dovrebbero sviluppare una boiata simile quando ormai tutte le auto sono normalmente connesse ad internet?
Anche la mia pre-era ADAS (per fortuna!) ha una sim on-board che comunica con la casa madre!
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