Il Gruppo Renault arriva a una separazione netta e si spacca in cinque
di Giulia Favetti pubblicata il 08 Novembre 2022, alle 19:51 nel canale MercatoFra gli annunci comunicato in data odierna dal CEO anche quello relativo alla creazione di cinque società indipendenti fra loro per seguire ogni settore commerciale, con Ampère e Power come punte di diamante per lo sviluppo e produzione delle auto elettriche e termiche
Si è tenuto oggi il Market Day di Renault dove, fra le altre cose, il CEO Luca de Meo ha annunciato la creazione di cinque nuove società per seguire ogni sfaccettatura del mercato automobilistico: Ampere si occuperà dello sviluppo e vendita di veicoli elettrici, Alpine di vetture sportive di fascia alta a zero emissioni, Mobilize di servizi finanziari.
Seguono poi The Future Is NEUTRAL, che avrà l'importante compito di creare un sistema di economia circolare a 360 gradi nel settore automobilistico (in particolare dall'estrazione delle materie prime al riciclo delle batterie esauste per quanto riguarda la sezione elettrica), e infine Power che si occuperà dei modelli a combustione interna ed ibridi.
Quest'ultima società vedrà anche, nel 2023, la joint venture paritetica fra Renault e Geely (colosso cinese dell’automotive e azionista di maggioranza di Volvo, Polestar, Lynk&Co e Lotus) per la gestione del progetto Horse; l'azienda asiatica produrrà auto termiche per Renault e altri costruttori come Dacia, Geely Auto, Volvo, Lynk&Co e Proton.
L'annunciato connubio fra il gruppo francese e il carmaker cinese non è visto di buon occhio dalla giapponese Nissan, con cui il marchio d’oltralpe ha già in corso un rapporto di Alleanza, in quanto Geely avrà accesso al know how riservato fra le due società e, cosa più grave, a competenze specifiche dell’azienda nipponica.
I motori termici verranno realizzati su 17 siti produttivi dislocati su 3 continenti e con forniture destinate a essere commercializzate in 130 Paesi. La società disporrà anche di 5 centri di ricerca e sviluppo in Europa (Spagna, Romania e Svezia), Cina e Sud America, 19.000 dipendenti, un fatturato di partenza superiore a 15 miliardi di euro e un volume di 5 milioni di unità all'anno, già al servizio di 8 clienti.
A breve è prevista anche l'entrata di una major petrolifera (probabilmente Total) con cui sono in corso trattative.
La divisione elettrica, Ampère, potrà contare su circa 10.000 dipendenti e punta a produrre un milione di veicoli elettrici per il marchio Renault entro il 2031, con una crescita media del fatturato del 30% all'anno.
La società non svilupperà solo modelli elettrici, ma anche attività digitali cui prenderanno parte "grandi firme", fra cui Qualcomm Technologies fornendo l'architettura elettronica Snapdragon Digital Chassis; un altro importante partner dello sviluppo lato software sarà Google.
Secondi i piani di Renault, Ampère, entro il 2030, immetterà sul mercato sei modelli 100% elettrici per il trasporto privato: Renault 5, Megane elettrica, Renault 4, e già il prossimo anno la Scenic elettrica.
Ancora sul fronte delle sinergie, guardando alla prospettiva dei veicoli commerciali elettrici, Renault introdurrà - in una produzione realizzata con un altro costruttore - i FlexEVan: furgoni elettrici, software Defined con un occhio di riguardo sulla riduzione dei costi d'esercizio.
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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoFantastico modo per ridurre i dipendenti
in pratica viste le normative Europee tra 10 anni tutti quelli che saranno della divisione Horse saranno disoccupati, mentre quelli della divisione Ampere inizieranno anche prima vista la join venture con i cinesi che sono avanti di qualche anno nella produzione di Elettriche e si fanno in casa anche le batterie. Veramente ottime scelte per la manodopera europeaSi ma le batterie cinesi salveranno il mondo !
Cl,sl,slmsl,sò,sò,sò,s,s
Concordo per la divisione Horse/Power, ma per quella Ampere il futuro mi pare più roseo: alcuni componenti saranno pure in parte cinesi ma il resto viene prodotto e assemblato qua.
Quindi inizi a capire qual'è il destino di noi europei?
Come vedi i segnali arrivano da più parti...
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