Bonus elettrodomestici, sarà l'ennesimo Click Day? A che punto siamo?
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 21 Gennaio 2025, alle 09:39 nel canale MercatoIl nuovo bonus è stato approvato da qualche settimana, ma per il momento non ci sono novità sulla sua applicazione, e le associazioni già temono una corsa contro il tempo
Verso la fine del 2024 vi avevamo parlato di una interessante novità contenuta nella Legge di Bilancio, ovvero un nuovo Bonus Elettrodomestici. Con questo nuovo incentivo il governo italiano vuole agevolare le famiglie con un reddito più modesto, per spingerle ad acquistare nuovi elettrodomestici più efficienti.
Ricordiamo infatti che l'incentivo prevedeun bonus fino al 30% del costo del prodotto, con però un tetto massimo di 100 euro, e per un solo elettrodomestico per famiglia. L'agevolazione sale a un massimo di 200 euro nel caso di ISEE inferiore a 25.000 euro. Tutto questo per prodotti che devono avere almeno classe energetica B, o superiore, prodotti in Europa, oltre ad essere in sostituzione di un vecchio elettrodomestico, da smaltire correttamente.
Ma a che punto siamo con l'applicazione? Entro il primo giorno di marzo 2025 deve arrivare il decreto congiunto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del ministero dell’Economia e delle Finanze, dove verranno indicate le modalità di accesso, le procedure e gli eventuali portali online dedicati.
C'è però preoccupazione tra le associazioni di settore, come l'Unione Nazionale Consumatori, per il timore che questo bonus si trasformi nell'ennesimo "click day" a cui ormai siamo tristemente abituati in Italia. La dotazione di soli 50 milioni di euro appare infatti esigua, ed un ISEE di 25.000 euro non è poi così raro, permettendo potenzialmente a molte famiglie di accedere alla quota maggiorata.
Resta sempre attivo il vecchio bonus elettrodomestici, in realtà parte del bonus mobili, a sua volta legato indissolubilmente al bonus ristrutturazione. In questo caso però le spese sostenute, a fronte di una ristrutturazione dell'immobile, vengono recuperate al 50% tramite il meccanismo della detrazione IRPEF futura, e quindi non con uno sconto immediato.
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