Auto elettriche e ibridi plug-in al 7,2% in Europa, Italia maglia nera nei carburanti alternativi
di Rosario Grasso pubblicata il 04 Settembre 2020, alle 18:01 nel canale MercatoSono dati Acea, l'associazione dei costruttori automobilistici. Sui quali incide fortemente la crisi sanitaria in corso, che ha ridotto considerevolmente l'acquisto di veicoli a propulsione tradizionale e fatto schizzare soprattutto quelli di tipo PHEV, ovvero gli ibridi plug-in
Acea ha riscontrato un grosso incremento nelle percentuali di vendita dei veicoli elettrici ricaricabili (electrically-chargeable vehicles, ECV, si considerano insieme veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in), che nel secondo trimestre del 2020 ammontano al 7,2% del mercato, contro il misero 2,4% del corrispondente periodo dello scorso anno. A incidere sulla crescita la crisi sanitaria in corso, che ha portato a un drastico calo di vendite dei veicoli a propulsione tradizionale, e un incremento addirittura del 133.9% (66.128 nuove auto immatricolate in Europa) delle vendite di ibridi plug-in (PHEV).
Più contenuto (+ 12,7%) l'incremento delle immatricolazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV), che totalizzano 63.216 unità. Inoltre, nonostante un leggero calo durante il secondo trimestre (-7,1%), i veicoli elettrici ibridi (HEV) sono rimasti il tipo di veicolo ad alimentazione alternativa più venduto nell'Unione Europea, con 171.906 nuove unità immatricolate in totale (9,6% del mercato automobilistico dell'UE).
Tra i veicoli con combustibili alternativi Acea considera anche quelli alimentati a etanolo (E85), GPL e gas naturale (NGV): in questa categoria a livello europeo riscontra un calo del 50,5% dal primo al secondo trimestre di quest'anno. Il dato è da attribuire alla scarsa resa proprio del mercato italiano: "A pesare è stato principalmente il mercato italiano con sole 56mila auto con carburante alternativo immatricolate (-30,2%)" sostiene, infatti, Acea. Il 30,2% si riferisce all'intero settore dei veicoli a propulsione alternativa (compresi gli elettrici), mentre se si guarda dalla prospettiva del settore della propulsione alternativa escluso l'elettrico il calo dell'Italia si attesta sul 54,6%.
Tutti i veicoli a propulsione alternativa (APV) combinati rappresentano il 18,7% del mercato automobilistico dell'UE: da aprile a giugno 2020 sono state vendute 335.906 unità, ovvero l'1,1% in meno rispetto al 2019. Tra i quattro mercati principali, Francia e Germania hanno registrato risultati positivi (rispettivamente +51,1% e + 20,6%), grazie soprattutto alle vendite di ibridi plug-in. Sia la Spagna che l'Italia hanno invece registrato nel secondo trimestre forti flessioni, a causa della performance negativa rispettivamente dei segmenti ibrido e GPL.
Il calo più drastico, a livello europeo, ha riguardato le immatricolazioni di veicoli diesel, diminuite del 53,4% a 526.645 unità. Ciò rappresenta una quota di mercato del 29,4%, in calo dal 31,3% registrato lo scorso anno. Un calo simile è stato riscontrato anche per le vetture a benzina (-55,0%), che passano da oltre 2 milioni di unità vendute lo scorso anno a 929.309 nel secondo trimestre del 2020. Guardando i quattro principali mercati dell'UE, tuttavia, le differenze sono state significative, con le vendite di veicoli a benzina durante il periodo di tre mesi in calo del 72,9% in Spagna e del 48,8% in Francia. In Italia, tra secondo trimestre 2020 e secondo trimestre 2019, il calo è stato del 59,9%.
In definitiva, la tendenza europea vede uno spostarsi degli equilibri dai veicoli a propulsione tradizionale a quelli ibridi plug-in in questa fase. Alla luce, comunque, di un calo generalizzato dovuto alla crisi sanitaria. L'Italia, per il momento, incide in misura minore, a causa delle scarse performance di alcuni settori del segmento a propulsione alternativa. Ma, come il resto dell'Europa, registra dati positivi nei settori ECV (+39,8%) e PHEV (+101.3%).
Il report completo si trova sul sito di Acea.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGli incentivi sono partiti ad agosto, i calcoli sono da fare nel terzo trimestre, sino a giugno, poi pure a luglio, c'era nell'aria il decreto con incentivi alla rottamazione, il grosso credo l'abbiano venduto dal mese scorso
I prezzi sono ancora troppo alti per una diffusione di massa e ci vorranno anni per una transizione dai combustibili fossili, ma qualcosa si muove anche se si spera che prima o poi le tasse non si sposteranno da questa parte, anche perché sulla corrente ce ne sono già a sufficienza.
Però l'italiota per definizione, prima si lamentava che l'Italia non dava incentivi, ora che lo fa, perchè lo fa.
I prezzi sono ancora troppo alti per una diffusione di massa e ci vorranno anni per una transizione dai combustibili fossili, ma qualcosa si muove anche se si spera che prima o poi le tasse non si sposteranno da questa parte, anche perché sulla corrente ce ne sono già a sufficienza.
Però l'italiota per definizione, prima si lamentava che l'Italia non dava incentivi, ora che lo fa, perchè lo fa.
ma ti pagano per fare la pubblicità alle auto elettriche??
No, è la mia opinione.
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