Il telefonino come Black Box per imparare a distrarsi meno alla guida: DriveWell
di Roberto Colombo pubblicata il 23 Agosto 2019, alle 09:01 nel canale Infotainment
Cambridge Mobile Telematics si sta affacciando sul mercato italiano dopo aver raccolto successi in madrepatria e in altri 20 paesi: per farlo ha pubblicato uno studio dal titolo ‘Connected Insurance Italy Market Survey 2019’. Con la sua app sfrutta la sensoristica degli smartphone per mettere a disposizione i servizi delle black box, mma con maggiore precisione. Negli altri Paesi ci sono anche concorsi per i migliori guidatori basati sull'app DriveWell, con premi reali
Le black box - per esempio quelle delle assicurazioni - devono avere la caratteristica di costare poco, per cui si affidano a componenti a basso costo; al contrario gli smartphone, per mettere a disposizione degli utenti funzionalità avanzate, anche a livello di interfaccia, hanno componenti allo stato dell'arte per quello che concerne accelerometri e altri sensori. Parte da questo punto il discorso di Ryan McMahon - Vice President of Insurance at Cambridge Mobile Telematics -, azienda nata nel 2010 all’interno del Computer Science and Artificial Intelligence Lab del MIT, che ho recentemente incontrato per un'intervista.
L'azienda si sta affacciando sul mercato italiano dopo aver raccolto successi in madrepatria e in altri 20 paesi: per farlo ha pubblicato uno studio dal titolo ‘Connected Insurance Italy Market Survey 2019’, che analizza il comportamento di guida degli automobilisti italiani e l’atteggiamento nei confronti della telematica basata su mobile. Negli USA i servizi di CMT hanno due grosse declinazioni: da un lato ci sono quelli forniti alle assicurazioni, dall'altro le app rilasciate direttamente al pubblico che permettono, anche tramite concorsi creati dalle municipalità, di guadagnare con la propria guida virtuosa.
I primi passano da un piccolo dispositivo IoT Tag da attaccare al parabrezza, che principalmente non fa altro che stabilire una connessione Bluetooth con lo smartphone (sul quale risiede l'app di analisi dei dati che sfrutta gli accelerometri del telefono) e assegnare direttamente i dati alla guida della propria auto. L'app infatti può essere utilizzata anche su altri mezzi: nel caso di più auto di proprietà ogni dato verrà assegnato al mezzo giusto. Come avviene per le black box, anche il sistema di Cambridge Mobile Telematics è in grado di fornire servizi d'emergenza in caso d'incidente, come invio automatico di richiesta di soccorso con dati geografici del luogo dell'incidente, oltre a registrare dati sull'impatto e sulla dinamica.
Hanno avuto molto successo i contest tra i migliori guidatori nelle città di Boston, Seattle e San Antonio con la piattaforma DriveWell. I concorsi hanno avuto come risultato quello di portare molte più persone ad avere maggiore consapevolezza sul proprio stile di guida, con netti miglioramenti degli indicatori come frenate e accelerazioni brusche, ma soprattutto sul fronte delle distrazioni, ridotte in percentuali vicine al 50%. In particolare è l'uso del cellulare il comportamento più impattante a livello di sicurezza: basta uno sguardo - anche brevissimo - per allungare gli spazi di arresto in caso di emergenza di molti metri, diversi in più rispetto - ad esempio - alla guida da ubriachi. A differenza della black box di tipo classico, l'app sul telefonino riesce ad individuare questo tipo di comportamento in modo più efficace, potendo capire se il telefono è sul cruscotto o in mano, se si sta agendo sul display e cosa viene su esso visualizzato.
I dati dello studio sono chiari, anche per quello che riguarda il nostro Paese. La distrazione rappresenta una delle cause principali di incidenti stradali in Italia : il 40,6% degli intervistati, infatti, mette l’utilizzo di device elettronici (sms, social media, controllo delle mappe su smartphone) al primo posto tra le maggiori fonti di preoccupazioni circa il comportamento degli altri conducenti al volante. Addirittura il 57% afferma di imbattersi quotidianamente in conducenti al telefono durante la guida. A seguire la guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti (35,1%), mentre il 23,2% è preoccupato da stili di guida pericolosa, come l’eccesso di velocità, la frenata brusca, o il cambio repentino di corsia.
'L’indagine mostra chiaramente come l’utilizzo di smartphone rappresenti la distrazione maggiore per gli automobilisti italiani', dichiara Ryan McMahon, VP of Insurance Cambridge Mobile Telematics. 'La mission di Cambridge Mobile Telematics è aiutare gli automobilisti a comprendere i rischi che si assumono al volante e di conseguenza contribuire a rendere le strade del mondo più sicure. Grazie alla piattaforma DriveWell di CMT è stato possibile ridurre la guida distratta del 35% e l’eccesso di velocità del 20%, diminuendo il tasso di incidenti in tutto il mondo'.
Ho chiesto a Ryan lumi in merito alla questione della privacy, visto che molti di noi considerano i dati sul proprio stile di guida e sui comportamenti al volante particolarmente 'sensibili'. 'La privacy per noi è un tassello fondamentale, i dati raccolti non vengono assolutamente condivisi con terzi, su questo gli utenti possono stare tranquilli'.
Certamente i dati sono il vero e proprio tesoro di un sistema di questo tipo, che alle spalle ha intelligenze artificiali e machine learning per estrarre modelli comportamentali generali, un tipo di risorsa molto utile, nel caso delle assicurazioni, per ottimizzare i profili di rischio. Le app consumer, con i rewards, sono un ottimo mezzo per generalizzare la raccolta dati e ampliare il campione, in modo da dare in pasto ai sistemi di machine learning set di dati sempre più ampi e variegati. Dall'altro lato tutti i mezzi che possano rendere tutti più consapevoli dei buoni comportamenti alla guida sono benvenuti. Qual è la vostra esperienza? Vi capita di distarvi alla guida usando il cellulare? Vedete molti guidatori attorno a voi che infrangono questa regola?
2 Commenti
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