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Vestas ha trovato il modo di riciclare le pale eoliche a base epossidica

di pubblicata il , alle 13:05 nel canale Energie Rinnovabili Vestas ha trovato il modo di riciclare le pale eoliche a base epossidica

Due anni fa l'azienda danese aveva costituito una joint-venture con altri tre partner per chiudere il cerchio delle pale eoliche, perfezionando un sistema di riciclo adatto sia a quelle nuove sia a quelle vecchie. Oggi l'annuncio della scoperta

 

A Maggio 2021 Vestas, una delle aziende leader nel settore eolico, di cui abbiamo parlato in diverse occasioni, anche a proposito del suo prototipo Vestas V236-15.0 MW, assieme all'Università di Aarhus, l'Istituto Tecnologico Danese e il produttore di resine epossidiche Olin formarono una partnership al fine di trovare un modo per riciclare le pale delle turbine eoliche.

Vestas riciclo pale eoliche

Il progetto, chiamato CETEC – Circular Economy for Thermosets Epoxy Composites – ha trovato la soluzione, annunciata ieri sul sito ufficiale Vestas, per "rendere circolari le pale delle turbine a base, senza la necessità di modificare il design o la composizione del materiale delle pale".

Le pale delle turbine sono sempre difficili da riciclare a causa delle proprietà chimiche della resina epossidica, una sostanza resiliente di non facile scomposizione.

Alcune aziende hanno quindi cercato di risolvere il problema alla base, costruendo pale senza usare la resina epossidica, come la Siemens Gamesa, un altro gigante dell'eolico, che a Settembre presentò le proprie RecyclableBlade, adatte sia per applicazioni offshore sia onshore, a cui abbiamo dedicato questo articolo.

Vestas riciclo pale eoliche

Di altro avviso sono stati Vestas e i suoi partner che hanno affinato un processo chimico in grado di scomporre la resina in prodotti riutilizzabili, creando una catena di valore a partire da un rifiuto. 

"Il processo chimico appena scoperto mostra che le pale delle turbine a base epossidica, sia in funzione che in discarica, possono essere trasformate in una fonte di materia prima per costruire potenzialmente nuove pale delle turbine. Poiché il processo chimico si basa su sostanze ampiamente disponibili, è altamente compatibile per l'industrializzazione e può quindi essere ampliato rapidamente. Questa innovazione non sarebbe stata possibile senza l'innovativa collaborazione CETEC tra industria e mondo accademico che ci ha permesso di progredire fino a questo punto", ha affermato Mie Elholm Birkbak, Specialista di Innovazione e Concetti presso Vestas.

Lisa Ekstrand, vicepresidente e responsabile della sostenibilità di Vestas, ha dichiarato: "Fino ad ora, l'industria eolica ha creduto che il materiale delle pale delle turbine richiedesse un nuovo approccio alla progettazione e alla produzione per essere riciclabile o, al di là di questo, circolare, a fine vita. Andando avanti, ora possiamo considerare le vecchie lame a base epossidica come una fonte di materia prima. Una volta che questa nuova tecnologia sarà implementata su larga scala, il materiale delle pale esistenti attualmente in discarica, così come il materiale delle pale nei parchi eolici attivi, potrà essere smontato e riutilizzato. Questo segna una nuova era per l'industria eolica e accelera il nostro viaggio verso il raggiungimento della circolarità."

Il prossimo passo che Vestas intende compiere è la conversione del processo di disassemblaggio chimico in una soluzione commerciale, attraverso una catena del valore di nuova costituzione, supportata dalla società di riciclaggio nordica Stena Recycling e da Olin.

"Nei prossimi anni, migliaia di turbine saranno dismesse o ripotenziate, rappresentando una grande sfida per la sostenibilità ma anche una preziosa fonte di materiali compositi. In qualità di uno dei principali gruppi di riciclaggio in Europa con un'ampia presenza in Europa, abbiamo un ruolo centrale nella transizione verso un'economia circolare. Consideriamo questa soluzione un'enorme opportunità per contribuire a rendere una soluzione sostenibile ancora più sostenibile e circolare e siamo pronti ad applicare la nostra esperienza e conoscenza del riciclaggio chimico a questo processo", ha aggiunto Henrik Grand Petersen, amministratore delegato di Stena Recycling Danimarca.

"In qualità di fornitore leader di soluzioni per i clienti di sistemi epossidici innovativi, Olin è orgogliosa di supportare la prevista massiccia espansione dell'energia eolica in tutto il mondo. Utilizzando tecnologie uniche, insieme ai nostri partner, siamo pronti a recuperare le molecole e convertirle in nuovi epossidici che possono essere riutilizzati nelle pale delle turbine eoliche. Siamo entusiasti di portare la nostra esperienza e la nostra impronta patrimoniale unica in questa partnership e realizzare soluzioni di materiali sostenibili rivoluzionarie per le pale eoliche esistenti e quelle del futuro", ha concluso Verghese Thomas, Vice President, Epoxy Systems and Growth Platforms di Olin.

Una volta maturata, secondo Vestas, "la soluzione segnerà l'inizio di un'economia circolare per tutte le pale delle turbine esistenti e future a base di resina epossidica".

Il tema della chiusura del cerchio delle rinnovabili è uno dei nodi centrali della transizione dal fossile al rinnovabile, su cui si stanno spendendo numerose società private, sviluppando progetti interessanti e ambiziosi.

Vestas riciclo pale eoliche

Per saperne di più, potete leggere l'articolo che vi abbiamo dedicato.

2 Commenti
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Notturnia09 Febbraio 2023, 15:24 #1
da quello che leggevo ieri non sono ancora capaci a farlo ma hanno un'idea di come fare e l'hanno proposta ieri in europa
è un processo che di ecologico non ha niente ma ridurrà il problema dello smaltimento attuale delle pale..
sarà un bel lavoro di scomposizione via processo chimico (alla faccia della parte ecologica) che ridurrà l'impatto ambientale delle pale creando un danno ecologico inferiore a quello di interrare le pale.

il tutto viene dal fatto che l'UE ha chiesto ai produttori di pale eoliche, batterie e celle FV di pagare per il riciclo sia le nuove installazioni che le vecchie installazioni che stanno per creare problemi..

purtroppo l'europa ha perso la battaglia per le installazioni già presenti che saranno cavoli dei proprietari smaltirle ma sta vincendo quella sulle nuove installazioni dove chi le costruisce dovrà farsi anche carico dello smaltimento visto la tossicità di molti dei composti usati per creare le FER...

speriamo che si muovano a passare dal foglio di carta della proposta alla fabbrica che realmente farà il lavoro..
baruk10 Febbraio 2023, 14:48 #2
Ancora una dimostrazione che la cosiddetta "Green Energy" di green ha poco o nulla...

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