Una tribù di nativi americani sta per costruire un parco fotovoltaico da 1 miliardo di dollari
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 19 Febbraio 2024, alle 11:55 nel canale Energie RinnovabiliLa tribù degli Ute ha ufficializzato il progetto di un parco fotovoltaico enorme, con 2,2 milioni di pannelli, con posti di lavoro in edilizia e controllo
Le attuali tribù di nativi americani non sono solo i discendenti degli indiani d'America, ma spesso sono anche delle realtà con discreto potere economico e decisionale sulle terre che controllano, dove sono in vigore anche leggi apposite.
La tribù degli Ute nei prossimi anni costruirà il Sun Bear Solar Project, quello che di fatto sarà uno dei parchi fotovoltaici più grandi degli Stati Uniti. Il progetto nascerà in Colorado, su un terreno di 1.600 ettari, situato a quasi 15 km a sud della capitale della tribù, Towaoc, nel Colorado sudoccidentale.
Il Bureau of Indian Affairs sta attualmente rivedendo la valutazione ambientale del progetto, e lavora a braccetto con Canigou Group, società di sviluppo di progetti solari. Si stima che il costo dell'operazione sarà circa di 1 miliardo di dollari, portando però benefici tangibili alla tribù.
Il parco dovrebbe entrare in funzione nel 2026, generando circa 1.000 posti di lavoro in edilizia, e successivamente un range tra 10 e 50 impieghi fissi per la gestione dell'impianto. Ovviamente l'energia venduta (non si sa ancora a quale gestore) genererà introiti per gli Ute.
Venendo ai dati tecnici puri, il Sun Bear Solar Project avrà una potenza totale di 971 MW, estendendosi su una superficie lunga quasi 13 km, e larga 1,6 km, con la bellezza di 2,2 milioni di pannelli fotovoltaici. La stima di produzione annuale resta in una forbice tra 1.700 e 2.400 GWh, risparmiando emissioni di gas serra per l'equivalente di 214.000 abitazioni per un anno.
Ma come potrebbe impattare a livello ambientale un progetto di tale portata? Ovviamente i funzionari tribali hanno commissionato un attento studio. A livello archeologico non dovrebbe esserci nessun problema, in quanto l'area, anche in epoca lontana, aveva fonti d'acqua lontane, poca vegetazione con tronchi, e quasi nessuna pianta edibile. Pertanto non vi sono stati insediamenti significativi.
Per quanto riguarda invece flora e fauna, è stato valutato che l'ombra dei pannelli potrebbe variare la composizione delle specie vegetali presenti, mentre potrebbero esserci problemi per i volatili, a rischio collisione con i pannelli. Ci potrebbero anche essere difficoltà nello spostare la popolazione di cani della prateria, ed altri animali potrebbero abbandonare l'area disturbati dalle attività di costruzione. Verrà comunque condotta un'operazione di salvaguardia di nidi di varie specie prima di iniziare le operazioni.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoForse darà fastidio a qualche acquila, ma serpenti, scorpioni e topi ringrazieranno per l'ombra che gli forniranno i pannelli.
Forse darà fastidio a qualche acquila, ma serpenti, scorpioni e topi ringrazieranno per l'ombra che gli forniranno i pannelli.
commento che denota una ignoranza totale, a cominciare da "acquila" con cq.
mediamente un pannello FV fa circa 2 m2 di superficie..
2 x 2.200.000 = 4,4 milioni di m2
13.000 metri x 1600 metri fanno 20,8 milioni di m2.. 9 m2 circa per pannello.. quanto spazio fra i pannelli lasciano ?
detto questo è enorme come uso del terreno.. 13km per 1,6 km .. per fare appena il risparmio di 214 mila abitazioni al netto dell'inquinamento causato per produrre ed installare il tutto ?
come investimento economico ci sta (800 €/kW) ma ecologicamente lascia un po' l'amaro in bocca..
Forse darà fastidio a qualche acquila, ma serpenti, scorpioni e topi ringrazieranno per l'ombra che gli forniranno i pannelli.
sono le stesse tribù native che hanno chiesto a EnelX di smantellare gli impianti eolici
fanno quello che vogliono sulle loro terre
Forse darà fastidio a qualche acquila, ma serpenti, scorpioni e topi ringrazieranno per l'ombra che gli forniranno i pannelli.
Certo, infatti notoriamente i serpenti, come tutti i rettili, non hanno affatto bisogno del sole....
Ma piuttosto tappezza case, centri commerciali, parcheggi, capannoni... C'è una marea di asfalto, cemento, tetti vari che potrebbero essere coperti di pannelli FV senza alcun danno per l'ambiente (o quasi) né spreco di suolo.
Ma piuttosto tappezza case, centri commerciali, parcheggi, capannoni... C'è una marea di asfalto, cemento, tetti vari che potrebbero essere coperti di pannelli FV senza alcun danno per l'ambiente (o quasi) né spreco di suolo.
Concordo, ma è evidente che è molto più facile, e soprattutto economico, realizzare un parco fotovoltaico su una superficie inutilizzata, o comunque omogenea, piuttosto che dover gestire accordi o autorizzazioni per installare pannelli su aree di infinite proprietà diverse.
Ma piuttosto tappezza case, centri commerciali, parcheggi, capannoni... C'è una marea di asfalto, cemento, tetti vari che potrebbero essere coperti di pannelli FV senza alcun danno per l'ambiente (o quasi) né spreco di suolo.
Vabbè ma se guardi nelle foto satellitari è una zona desertica, non c'è talmente nulla che non c'è da stupirsi che quella terra non gliela abbiano portata via
Si, d'accordo, non stanno abbattendo ettari di foresta amazzonica... Però, visto che la possibilità c'è, perché non sfruttarla, al posto di consumare (altro) suolo, per quanto desertico?
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