Un impianto solare offshore: è Protevs, un parco solare galleggiante in grado di seguire il Sole
di Giulia Favetti pubblicata il 23 Novembre 2022, alle 18:15 nel canale Energie RinnovabiliRealizzato con piattaforme galleggianti modulari con capacità di tracciamento, questo sistema solare fotovoltaico galleggiante si presenta come una soluzione modulare, staccabile, scalabile e affidabile e semplice da installare
SolarisFloat, una società portoghese specializzata in energia solare, ha sviluppato Protevs, un prototipo di parco solare galleggiante i cui pannelli sono dotati di inseguitori solari, che li rendono i grado di seguire il Sole durante l'arco della giornata, ottimizzando la resa dell'impianto. I moduli, inoltre, sono bifacciali.
L'idea di mettere a punto un impianto solare "offshore" ospitato su piattaforme galleggianti è nata dall'esigenza di risparmiare suolo, aspetto importante non solo per poterlo usare in altri modi (agricoltura e riforestazione) ma anche perché, per alcuni Paesi, si tratta di una risorsa limitata e preziosa.
Uno di questi è l'Olanda, dove Protevs è stato installato, con successo, nel lago Oostvoornse Meer; la soluzione implementata, con inseguimento su un asse, contiene 130 moduli di pannelli solari fotovoltaici flottanti, con una capacità di 50,7 kWp.
SolarisFloat ha realizzato questo progetto in stretta collaborazione con la società olandese SUNPROJECTS, con l'obiettivo di investire nel mercato olandese.
I lati positivi di questa tipologia di impianti fotovoltaici sono molteplici, sia da un punto di vista ambientale, sia per quanto riguarda l'efficienza del parco solare. Dal momento che sono adagiati sull'acqua, installandoli nella giusta posizione si inibisce la crescita di alghe tossiche e/o infestanti, oltre a ridurre l'evaporazione dell'acqua (fino al 42%, secondo questo studio).
Inoltre, l'acqua funge da naturale sistema di refrigerazione, abbassando la temperatura dei singoli moduli e mantenendoli al massimo della loro efficienza.
L'intuizione dell'azienda portoghese non ha mancato di attirare l'attenzione dei Paesi asiatici, che da una parte hanno un enorme bisogno di energia e dall'altra scarsità di terreni da poter utilizzare per impianti green.
Thomas Reindl, vice amministratore delegato del Singapore Solar Energy Research Institute (SERIS), è fra i maggiori sostenitori di Proteus "Quella degli impianti solari galleggianti," ha commentato, "è un'opzione abbastanza nuova, ma ha un enorme potenziale a livello globale".
Secondo Reindl e soci, al netto delle sfide che un progetto simile dovrebbe vincere, basterebbe coprire solo il 10% della superficie di laghi e dighe nel mondo per superare di molto l'energia generata da tutti gli impianti solari presenti oggi sulla terraferma.
8 Commenti
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vedo una sola criticità: in caso di maltempo pesante (moto ondoso forte) cosa si fa?Beh al di là che sono ancorati al fondale, sono collegati tra di loro, hanno qualche cm di gioco per le onde (tipo catena) ma in realtà quando arrivano onde enormi, dovrebbero fungere tutti insieme da galleggiante, perciò è come avere un'enorme chiatta galleggiante. Più grande e piatta è la superfice di galleggiamento (quindi più largo è il fasciame esterno e meno chiglia hai) più è facile rimanere a galla con onde più "grosse" (ovviamente una nave senza chiglia sarebbe incontrollabile, ma nel caso delle chiatte.o case galleggianti, poco importa.)
Quando si parla di applicazioni sul/nel mare (o laghi come in questo caso), mi chiedo sempre, ma a livello ecologico non c'è alcun impatto sugli ambienti acquatici? Cioè togliere il 10% di una superficie acquatica irraggiata da sole non ha alcun impatto lato ecosistema (alghe e altre cose che fanno la fontosintesi, e quindi in maniera diretta poi anche sulla fauna acquatica)?
era un discorso teorico quello e non un obiettivo
Va bene, ma la mia domanda resta. Non sarà un obiettivo, ma se l'idea funziona potrebbe essere utilizzata sempre di più, e sarebbe utile sapere in anticipo quanta superficie puoi coprire di un lago, prima di fare danni irreparabili.
non so se ci siano stati nel mondo in cui puoi mettere impianti nei laghi senza chiedere permessi e fare verifiche preliminari, di sicuro l'italia non è tra questi
Parlando di mare direi che sono d'accordo con te ma parlando di laghi credo le cose cambino. Su un lago sarebbe più facile che la percentuale di acqua "ombreggiata" sia percentualmente rilevante: ridurre la temperatura dell'acqua di poco potrebbe essere positivo ma se si andasse oltre probabilmente cambierebbe le condizioni per flora e fauna acquatica.
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