Ricarichi l'auto di notte? Secondo uno studio californiano stai sbagliando strategia
di Giulia Favetti pubblicata il 27 Settembre 2022, alle 08:34 nel canale Energie RinnovabiliL'adozione di massa di veicoli a batteria potrebbe dover comportare un cambio netto nell’utilizzo quotidiano della corrente elettrica, passando dalle ricariche notturne a quelle diurne, meglio ancora sul luogo di lavoro
50 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoOra più che mai le grid dovranno diventare più smart, ridondanti e basate su moltissima microproduzione e accumulo in loco, le auto chi potrà dovrà caricarle dal suo sistema di accumulo notturno. Non so se basti un solo powerwall, se così non dovesse essere si dovrà passare a una seconda o terza generazione in grado di farlo.
Anzitutto è in perdita dal pdv energetico, in secondo luogo non è minimamente scalabile (non possiamo creare migliaia e migliaia di laghi artificiali dove pompare acqua), poi non da alcuna garanzia (capacity factor bassissimo, come le rinnovabili) perchè ti può capitare un'estate come quella appena passata e non avrai proprio acqua da pompare per l'accumulo.
Insomma è la tipica trovata senza capo ne piedi che è stata tirata fuori per negare l'evidenza, ovvero che se si vuole transitare dal petrolio all'elettricità (cosa che comunque sarà possibile solo per certi veicoli, il traffico pesante te lo scordi, e non importa quanti prototipi e pubblicità faccia Volvo coi camion elettrici) occorre una fonte energetica abbondante, che emetta poca co2, che abbia un capacity factor molto alto e possa produrre energia istantaneamente in base alle necessità, e che non sia dipendente da risorse provenienti da paesi instabili (gas docet).
In pratica nucleare.
o dobbiamo fare le ricariche a targhe alterne? i giorni pari ricaricano le targhe pari i giorni dispari le targhe dispari, le targhe personalizzate truzze americane ricaricano solo la domenica
lo studio dice che IN PROSPETTIVA l'abitudine di ricaricare di notte può (giustamente) diventare problematica perché al crescere delle auto elettriche e al crescere di fotovoltaico / eolico la situazione attuale andrà a invertirsi
invita a chi pianifica di tenerne conto
oggi invece ovviamente va benissimo ricaricare la notte
ma andrete avanti molto a rosicare sull'elettrificazione della mobilità? no perché ci vorranno un paio di decenni ancora, non so se vi basta la bile
anche perché consumavano di più
cmq il mondo elettrico è ancora in fase primordiale, per quanto mi riguarda lascio volentieri ad altri il ruolo di beta tester
cmq il mondo elettrico è ancora in fase primordiale, per quanto mi riguarda lascio volentieri ad altri il ruolo di beta tester
Ma infatti, per me è prematuro per poter fissare date di scadenza alle termiche.
La situazione tecnologica è ancora ampiamente acerba, e quella infrastrutturale è peggio.
Però sarebbe assolutamente il momento di pianificare per le infrastrutture, quello si.
Per gli obblighi ne parleremo più avanti, quando i costi e le autonomie renderanno il gap con le termiche quasi colmato.
Questo studio non è rivolto a chi oggi ricarica un'auto elettrica ma nemmeno a chi la ricarica nei prossimi 10 anni.
È una IPOTETICA analisi di come potrebbero evolversi i consumi in un futuro decenni lontano e che su tali ipotesi anche chi pianifica l'evoluzioni della rete dovrà prevedere un cambio di abitudini e non solo probabilmente anche per chi vede la cosa da un punto di vista commerciale un cambio di tariffe infatti se ora si incentivano con la bi-oraria i consumi notturni in futuro potrebbe essere conveniente invertire la cosa e incentivare i consumi diurni quando il fotovoltaico immette tanto in rete e disincentivare quelli notturni quando invece il fotovoltaico non produce.
Ah in ogni caso vi rassicuro che si parla di scenari che forse e sottolineo forse potranno interessarci fra 20/30 anni.
Questo studio non è rivolto a chi oggi ricarica un'auto elettrica ma nemmeno a chi la ricarica nei prossimi 10 anni.
È una IPOTETICA analisi di come potrebbero evolversi i consumi in un futuro decenni lontano e che su tali ipotesi anche chi pianifica l'evoluzioni della rete dovrà prevedere un cambio di abitudini e non solo probabilmente anche per chi vede la cosa da un punto di vista commerciale un cambio di tariffe infatti se ora si incentivano con la bi-oraria i consumi notturni in futuro potrebbe essere conveniente invertire la cosa e incentivare i consumi diurni quando il fotovoltaico immette tanto in rete e disincentivare quelli notturni quando invece il fotovoltaico non produce.
Ah in ogni caso vi rassicuro che si parla di scenari che forse e sottolineo forse potranno interessarci fra 20/30 anni.
Sono le news "pseudo-provocatore" che servono a generare click/commenti che dovrebbero portare cash, niente di nuovo sotto il sole, basta non cliccare/commentare (e qui mi sono fregato da solo perché sto commentando ).
Oramai le "notizie di qualità" non generano più volumi, o meglio generano volumi ma se sono accompagnate dalla "spazzatura" ancora meglio
Anche perché a guardare le statistiche del forum il portale sembra in affano rispetto ai volumi di persone che generava qualche anno fa, anche l'età media degli utenti è relativamente alta, i "ragazzi" che si appassionano al mondo del hw al giorno d'oggi sono di meno rispetto a 20 anni fa, e quindi c'è sempre meno gente "nuova", alla fine qui siamo sempre gli stessi che commentano le stesse news...
Forse è anche per questo che hanno deciso di improvvisarsi redattori per le auto a pile? Boh..
ma andrete avanti molto a rosicare sull'elettrificazione della mobilità? no perché ci vorranno un paio di decenni ancora, non so se vi basta la bile
io più che altro tremo al pensiero di 15\20 anni con le discussioni sull'elettrico tutte uguali, potremmo prendere le ultime 20 news a riguardo, forse 50, copiare e incollare le risposte, e non cambierebbe un belino.
.
Avessero puntato solo ai volumi sarebbe bastato lasciare aperto OT, oggi sarebbe fuori moda ma di volume ne generava sicuramente.
Detto questo tutti i forum sono in relativa crisi, non è più la forma di partecipazione preferita.
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