Regno Unito, entro il 2035 tutta l'elettricità sarà da fonti pulite, ma è incluso anche il nucleare

di pubblicata il , alle 20:23 nel canale Energie Rinnovabili Regno Unito, entro il 2035 tutta l'elettricità sarà da fonti pulite, ma è incluso anche il nucleare

Un annuncio che da una parte sottolinea il costante impegno nelle energie rinnovabili, come il fotovoltaico e soprattutto l'eolico, ma dall'altra spinge anche tutto il mondo del nucleare, che sì non ha origine fossile ma non può essere definito completamente privo di fattori negativi e di rischio anche ambientale

 
85 Commenti
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bancodeipugni06 Ottobre 2021, 20:40 #61
eh ma noi abbiamo votato no al nucleare (2 volte) e se la pjjamo in der culo...
euscar06 Ottobre 2021, 23:12 #62
Originariamente inviato da: Fharenheit
intanto qualcuno mi spiega perchè la protezione civile tedesca e altri paesi europei stanno mandando in onda questi bellissimi spot pubblicitari?

https://youtu.be/zrvYwkRduqM


Cioè non sono fake?
Sono veri?



Sono messo meglio io, con la mia "decrescita felice", che almeno non rischio di morire di freddo (pur rimanendo senza corrente elettrica).
nickname8807 Ottobre 2021, 11:33 #63
Originariamente inviato da: pindol
La fake news è la tua vedendo la fonte.
UK utilizza da sempre le scorie nucleari per la realizzazione delle testate.
Mparlav07 Ottobre 2021, 11:45 #64
Originariamente inviato da: pindol
Sicuramente se si fa una centrale in Italia sarà un EPR francese, ma come detto tu escludi del tutto dal ragionamento i nuovi reattori SMR che permetteranno grazie alla produzione in serie un notevole abbattimento dei costi.

Di smart grid se ne parla da minimo un ventennio e bisogna ricablare l'intera rete elettrica europea, se mi si viene a dire che questo ha costi o tempi di esecuzione minori del nucleare mi viene un po' da ridere, un'Unione Europea alimentata per il 100% a energie rinnovabili, al di là delle sfide tecnologiche dovute alla costruzione di una smart-grid con sistemi di accumulo su scala continentale (che al momento, ricordiamolo, non esistono), richiederebbe un quantitativo annuale di terre rare superiore all'intera produzione mondiale odierna, e per alcuni di questi elementi potrebbero anche non bastare le riserve conosciute, alcuni diranno "ma che problema c'è esiste l'idroelettrico per l'accumulo". Peccato che nel mese di settembre con la crisi energetica europea si è visto quanto i serbatoi norvegesi possono reggere in caso di problematiche continentali, la risposta è ben pochi giorni: https://www.bloomberg.com/news/arti...UmhbwOzGlpKNIQc

Sul fatto che poi le rinnovabili stanno diventando sempre più convenienti ci sarebbe molto da dire, perchè se da una parte l'efficentamento della produzione porta ad una naturale riduzione dei costi, dall'altra la richiesta sarà sempre più elevata e come ben sappiamo il prezzo lo fa l'incontro tra domanda ed offerta, senza contare poi che i minerali per produrle più la richiesta sarà elevata più aumentaranno esponenzialmente di valore, mettere in opera una qualsiasi miniera richiede nel migliore dei casi 10 anni e se vogliamo far andare avanti l'intero pianeta a suon di pale eoliche, pannelli solari e batterie, probabilmente ci areneremo ancora prima di cominciare, i dati intanto parlano chiaro, più pale e pannelli hai installato più la tua bolletta è cara:


Pindol


Non ho affatto escluso dal ragionamento gli SMR.
In un altro thread, tutt'altro, ne ho caldeggiato la sperimentazione anche in Italia.
Sono piccoli, modulari, relativamente più semplici da espandere per una centrale, possono essere distribuiti più capillarmente sul territorio.
Un paio di minireattori da 200MW per regione in Italia [U]forse[/U] sono "più digeribili" per le amministrazioni e la popolazione.
Ed incominci a sostituire pian piano le centrali a metano (oltre a quelle a carbone ancora in funzione e da chiudere entro il 2025)

Il costo/MW è superiore a quello delle grandi centrali tradizionali ma se prendiamo in considerazione l'intero ciclo di vita (compreso il famigerato smantellamento), forse non nemmeno tanto.

Gli impianti che stanno costruendo in giro per il mondo in questo periodo, sono per la maggior parte sperimentali ed andranno in produzione "di massa" tra 3-4 anni.
Ce n'è qualcuno in produzione "continua" per esigenze particolari, come ad esempio quelli russi sulle navi.

La rete elettrica europea NON va' ricablata, errore di base, va' potenziata nei collegamenti già esistenti. E lo stanno facendo.
E dovresti farlo comunque, anche se decidessi di aggiungerci l'energia nucleare. E' un costo da cui non puoi prescindere.
La Norvegia non è l'unica a fare uso dell'idroelettrico in Europa, se mi prendi un articolo specifico, serve a poco quanto a nulla

Sul sistema di accumulo, non esistono solo le batterie, sei fuori strada.
E' un termine generico.
Anche ricavare idrogeno per elettrolisi è un "accumulo", ciò che fa' la differenza è l'efficienza.

Pensare che le terre rare "possano esaurirsi" è un altro falso problema: le riserve mondiali sono più che adeguate.
A dispetto del nome, non sono rare.

Innanzi tutto le terre rare ti servono per i magneti delle turbine eoliche, inverter, motori elettrici, pannelli fotovoltaici e non per le batterie/accumuli (che usano nickel, manganese, litio, cobalto, ferro, a seconda della tipologia, materie che la Cina importa come l'Europa)
Non si aprono nuovi siti di estrazione fino a quando non è conveniente farlo, come per qualsiasi altra materia prima.
In Europa ci sono giacimenti di terre rare.
Se fino ad oggi la convenienza è stata importarli dalla Cina perchè costava meno, non è scontato che avverrà con gli stessi volumi, anche in futuro.

I dati sulle rinnovabili dicono che i costi delle installazioni sono sempre diminuiti e sono più facilmente prevedibili, a differenza del nucleare dove nessuno, quando comincia un progetto, sa' veramente quanto finirà per costare alla fine, soprattutto allo smantellamento finale.

E visto che hai tirato fuori il grafico dei costi nel mondo.
Negli USA, nonostante siano il primo produttore al mondo di gas ed abbiano convertito quasi tutto il termoelettrico al gas a ciclo combinato (il 45% circa della produzione nazionale viene da lì, i costi di solare ed eolico continuano a scendere:
https://www.forbes.com/sites/energy...solar-and-wind/

persino [U]senza sussidi[/U], sono arrivate a costare meno del termoelettrico a gas.
E sono produttori!
Senza parlare del confronto col nucleare, tant'è che portano avanti solo i vecchi progetti che ormai non possono più essere fermati (ma faranno qualche SMR da sperimentare)
pindol07 Ottobre 2021, 11:47 #65
Originariamente inviato da: nickname88
La fake news è la tua vedendo la fonte.
UK utilizza da sempre le scorie nucleari per la realizzazione delle testate.


O citi le fonti che i reattori di seconda e terza generazione (mettici anche la terza generazione avanzata) sono usati per la produzione di Plutonio 239 a scopo militare o le tue restano chiacchiere da forum.

Pindol
Personaggio07 Ottobre 2021, 12:28 #66
Originariamente inviato da: nickname88
A tutti i geni e sognatori ad occhi aperti che criticano il nucleare ..... se le fonti fossero tutte rinnovabili come è possibile renderne costante la produzione ?
Non si può !

E' da sempre stato il problema principale delle rinnovabili oltre alla quantità di energia prodotta che è scarsa in relazione al numero di strutture.


Inoltre forse è sfuggito .... anzi no, è più facile che non se nè tenuto proprio conto .... ma le scorie nucleari vengono usate per la produzione di testate nucleari, con le rinnovabili questo non puoi farlo.


Originariamente inviato da: pindol
Fake news anche questa:

L'Uranio arricchito si ottiene a partire dall'Uranio naturale tramite delle speciali centrifughe a gas (prima bisogna trattare chimicamente il minerale per trasformarlo in esafluoruro di Uranio, che ha il punto triplo a circa 63 gradi): la potenza della centrifuga e la durata del ciclo determinano il grado di arricchimento (ovvero la percentuale di isotopo fissile rispetto al totale). I combustibili nucleari utilizzati nei reattori ad acqua leggera richiedono un grado di arricchimento del 3-5%, mentre per sviluppare un ordigno a fissione il grado di arricchimento deve essere superiore al 90%.
Dunque per costruire un ordigno a fissione basato sull'Uranio arricchito non c'è bisogno di alcun reattore nucleare, basta semplicemente la centrifuga per l'arricchimento. Guardiamo ad esempio alla Corea del Nord che non ha nessun reattore nucleare per la produzione di energia elettrica, ma ha la bomba atomica.

Per quanto riguarda il Plutonio la faccenda è più complicata: il Plutonio si produce naturalmente all'interno dei reattori nucleari, come risultato dell'assorbimento di neutroni da parte degli atomi di Uranio 238 (l'isotopo non fissile). Dal momento che i neutroni in generale sono moderati, cioè rallentati, solo una piccola percentuale di atomi di U238 si trasforma in Plutonio: la sezione d'urto della reazione U238 + n = Pu239 (ovvero la probabilità che avvenga) è infatti dipendente dall'energia cinetica dei neutroni.
Questo Plutonio si può recuperare tramite un procedimento (costoso) detto "riprocessamento".
Tuttavia, man mano che si accumulano atomi di Pu239 diventa sempre più probabile che alcuni di essi a loro volta assorbano un neutrone, e si trasformino in Pu240, un isotopo del Plutonio molto instabile, con un’elevata probabilità di fissione spontanea. Per motivi molto ovvi, questo isotopo è del tutto inadatto all'uso militare: nella classifica delle peggiori combinazioni di parole di sempre, la coppia "bomba atomica/instabile" batte di misura la coppia "tumore/maligno" (la presenza di Pu240 non crea problemi invece per quanto riguarda l'utilizzo del combustibile riprocessato a scopo civile, dal momento che la fissione spontanea di un atomo non può dare luogo ad una reazione a catena incontrollata).
All'interno di una barra di combustibile esausto, la percentuale totale di Plutonio non supera l'1-2%, il 60% del quale è Pu239; per costruire una bomba atomica occorre invece che il Pu239 sia almeno il 90% del totale dei plutoni.
Si può ovviare a questo problema? Sì, con dei cicli del combustibile più rapidi (di pochi giorni invece che di 12-18 mesi): se si sostituisce la barra di combustibile molto più spesso, il Plutonio avrà avuto meno tempo per formarsi, ma anche per assorbire neutroni. Dunque ve ne sarà di meno, ma l'abbondanza relativa dell’isotopo 239 sarà maggiore. Esattamente quello che facevano a Chernobyl, visto che sostituivano le barre di combustibile molto spesso non avevano un edificio di contenimento perchè ciò non avrebbe permesso questo tipo di utilizzo del reattore.
Cicli del combustibile più rapidi richiedono però un reattore costruito in maniera differente, e comportano ovviamente un enorme spreco di U235: per questo, nel momento in cui uno Stato si dota di un reattore nucleare, è assolutamente impossibile che possa utilizzarlo per la produzione di armi senza che gli altri Stati se ne accorgano. I design dei reattori devono infatti essere tutti quanti approvati dalla IAEA (l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) e la quantità di combustibile importato viene anch'essa tenuta sotto controllo.

Fonte: https://www.facebook.com/AvvocatoAt...dp7G-KauE_CPmJg


Pindol


a prescindere da chi ha ragione, una cosa è sicura. Il motivo principale dell'investimento pubblico nel Nucleare è militare. A Parte Germania e Giappone e in passato l'Italia, per via della 2a guerra mondiale, tutti i paesi che hanno centrali nucleari hanno anche la bomba atomica.
Mparlav07 Ottobre 2021, 12:37 #67
Originariamente inviato da: Apocalysse
Nope, Il nucleare non è in competizione con le fonti rinnovabili, il nucleare serve per decarbonizzare togliendo tutte le quelle centrali a olio pesante / carbone per il base load e lasciare la parte di rinnovabili nella parte variabile dei consumi inseguite dalle centrali a turbogas.

Il prezzo per MW/h prodotto in UK ha toccato le 5000 sterline, al contrario la produzione del costo dell'energia dal Nucleare è rimasta in'alterata, questo solo perché ha soffiato meno vento. La Germania sta producendo più CO2 con 600 miliardi di investimenti nelle rinnovabili (noi ne abbiamo spesi solo 100, con previsione di 200 al 2030), con i costi dell'energia che sono aumentati e continuano ad aumentare perché c'è stato meno sole ed hanno dovuto bruciare carbone e gas per produrre energia.

Benvenuti nel mercato "libero", questo è quello che succede realmente quando le rinnovabili non sono disponibili, i prezzi al MW/h delle centrali tradizionali schizzano alle stelle.


Il nucleare non decarbonizza, ho già riportato le emissioni lifetime rispetto alle altre fonti.

Quello che accade e quando solare ed eolico sono disponibili in minor capacità
Poi ci sono fonti rinnovabili che hanno fattori di capacità più o meno elevati: per l'idroelettrico siamo intorno al 60-70%, per il geotermico intorno all'80%
Biogas e biomasse hanno entrambi fattori di capacità superiori al 70% (ed hanno emissioni lifetime inferiori al nucleare)
La Germania ancora produce il 13% da nucleare (circa 65 TWh l'anno) e ne compra circa 40 dalla Francia.
Ciò nonostante:
https://www.cleanenergywire.org/fac...ower-mix-charts

Link ad immagine (click per visualizzarla)

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Staremo a vedere l'andamento nei prossimi mesi, non mi fermerei a guardare l'immediato, visto che il problema [U]va' oltre l'Europa.[/U]

D'altro canto il rimbalzo del PIL europeo di quest'anno e salita dell'inflazione, quest'ultimo inseguito e voluto per oltre 10 anni, hanno uno scotto da pagare nel breve termine.
Mparlav07 Ottobre 2021, 12:49 #68
Originariamente inviato da: Personaggio
a prescindere da chi ha ragione, una cosa è sicura. Il motivo principale dell'investimento pubblico nel Nucleare è militare. A Parte Germania e Giappone e in passato l'Italia, per via della 2a guerra mondiale, tutti i paesi che hanno centrali nucleari hanno anche la bomba atomica.


Motivo principale per cui le partecipazioni finanziarie private per la costruzione delle centrali nucleari sono basse: alti rischi per il capitale e tempi lunghi, visto il recente passato.
Mentre i più grossi investimenti nei parchi eolici e fotovoltaici, sono a capitale in maggioranza, se non totalmente, privato.
pindol07 Ottobre 2021, 16:04 #69
Originariamente inviato da: Mparlav

La rete elettrica europea NON va' ricablata, errore di base, va' potenziata nei collegamenti già esistenti. E lo stanno facendo.
E dovresti farlo comunque, anche se decidessi di aggiungerci l'energia nucleare. E' un costo da cui non puoi prescindere.
La Norvegia non è l'unica a fare uso dell'idroelettrico in Europa, se mi prendi un articolo specifico, serve a poco quanto a nulla


Essendo la Norvegia il paese che di gran lunga ha più idroelettrico (e usato per "stoccare" l'energia danese e un po' di quella tedesca) è un metro di paragone piuttosto azzeccato, le altre nazioni europee il loro idroelettrico lo sfruttano in tutto per tutto.

Originariamente inviato da: Mparlav
Sul sistema di accumulo, non esistono solo le batterie, sei fuori strada.
E' un termine generico.
Anche ricavare idrogeno per elettrolisi è un "accumulo", ciò che fa' la differenza è l'efficienza.

Pensare che le terre rare "possano esaurirsi" è un altro falso problema: le riserve mondiali sono più che adeguate.
A dispetto del nome, non sono rare.

Innanzi tutto le terre rare ti servono per i magneti delle turbine eoliche, inverter, motori elettrici, pannelli fotovoltaici e non per le batterie/accumuli (che usano nickel, manganese, litio, cobalto, ferro, a seconda della tipologia, materie che la Cina importa come l'Europa)
Non si aprono nuovi siti di estrazione fino a quando non è conveniente farlo, come per qualsiasi altra materia prima.
In Europa ci sono giacimenti di terre rare.
Se fino ad oggi la convenienza è stata importarli dalla Cina perchè costava meno, non è scontato che avverrà con gli stessi volumi, anche in futuro.


Certo ma io infatti non parlavo solo di terre rare, ma il problema delle materie prime resta comunque come detto una miniera per entrare in opera ha bisogno di un minimo di 10 anni, i giacimenti europei sono più osteggiati delle centrali nucleari, vai a chiedere cosa ne pensano dei progetti della miniera di Litio in Estremadura o di quella di titanio in Liguria, e non si parla di miniere piccoline che non porterebbero alcun beneficio economico alla popolazione locale, ad esempio si stima che in Liguria ci sia il 30% del titanio mondiale (delle miniere conosciute e prezzate).

Originariamente inviato da: Mparlav
I dati sulle rinnovabili dicono che i costi delle installazioni sono sempre diminuiti e sono più facilmente prevedibili, a differenza del nucleare dove nessuno, quando comincia un progetto, sa' veramente quanto finirà per costare alla fine, soprattutto allo smantellamento finale.

E visto che hai tirato fuori il grafico dei costi nel mondo.
Negli USA, nonostante siano il primo produttore al mondo di gas ed abbiano convertito quasi tutto il termoelettrico al gas a ciclo combinato (il 45% circa della produzione nazionale viene da lì, i costi di solare ed eolico continuano a scendere:
https://www.forbes.com/sites/energy...solar-and-wind/

persino [U]senza sussidi[/U], sono arrivate a costare meno del termoelettrico a gas.
E sono produttori!
Senza parlare del confronto col nucleare, tant'è che portano avanti solo i vecchi progetti che ormai non possono più essere fermati (ma faranno qualche SMR da sperimentare)



Ma è normalissimo che l'efficientamento della produzione porti ad una riduzione dei costi, tanto più nel periodo iniziale di una tecnologia, ma quando questa entra a regime l'efficenza nella produzione si assottiglia sempre di più e i costi tendono inesorabilmente a stabilizzarsi, se non addirittura a salire visto l'enorme richiesta che ci si prospetta, dire che le rinnovabili sono economiche è una balla, e i dati lo dimostrano.

Il grosso vantaggio del nucleare è che ha un capacity factor elevatissimo, visto che gli atomi di Uranio si rompono bene tanto di giorno quanto di notte, i reattori nucleari hanno capacity factor superiori al 93%. Più precisamente, i reattori che richiedono di essere spenti per sostituire il combustibile hanno capacity factor leggermente più bassi, mentre modelli come i CANDU, dove si può sostituire il combustibile mantenendo il reattore in funzione a piena potenza (sì, esatto), o come AURORA, il reattore autofertilizzante sperimentale in costruzione agli Idaho National Laboratories, in cui la sostituzione del combustibile avviene una volta ogni 20 anni (sì, esatto), hanno invece dei capacity factor superiori al 98%.

Nemmeno le centrali a combustibili fossili si avvicinano all'efficienza del nucleare: per via del fatto che il combustibile va sostituito spesso e che la manutenzione ordinaria richiesta è maggiore, il capacity factor di una centrale termoelettrica si aggira tra il 40 e il 60% (gli impianti più moderni arrivano al 70%).

Link ad immagine (click per visualizzarla)

Con le rinnovabili anche costruendo cinque parchi fotovoltaici con un capacity factor del 18%, non arriveremmo al 90%, perché comunque la produzione di energia può avvenire solo in determinate ore del giorno e con condizioni meteo favorevoli.
Dunque per arrivare a produrre la stessa energia di un singolo reattore nucleare non basterebbe nemmeno dotarsi di 40 chilometri quadrati di pannelli solari, o di 750 pale eoliche: servirebbe anche un ammontare spaventoso di accumulatori, per poter conservare l'energia prodotta nei giorni di sole e/o di vento e utilizzarla di notte e quando piove.

Le energie rinnovabili sono perfette per la produzione decentralizzata di quantità di energia medio-basse ad uso e consumo di piccoli centri abitati o di abitazioni isolate; non possono, per i motivi di cui sopra, costituire la fonte primaria di approvvigionamento energetico di un paese industrializzato.
Il che ci lascia con le alternative di bruciare combustibili fossili, con tutte le conseguenze del caso in termini di inquinamento e riscaldamento globale o di rompere atomi di Uranio.

Originariamente inviato da: Mparlav
Il nucleare non decarbonizza, ho già riportato le emissioni lifetime rispetto alle altre fonti.


Mmmh questa mi spiace ma è proprio grande come una casa:

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Ultimo ma non ultimo le rinnovabili (tranne geotermico) non producono calore, e visto che il 15% delle emissioni è data dai sistemi di riscaldamento è una cosa da tenere in considerazione, in Cina e in Russia moltissime città (non cittadine, ma si parla di più di mezzo milione di abitanti) sono teleriscaldate grazie ad impianti nucleari: http://www.chinadaily.com.cn/a/2021...ad0baa15b9.html

Pindol
pindol07 Ottobre 2021, 16:28 #70
Originariamente inviato da: Personaggio
a prescindere da chi ha ragione, una cosa è sicura. Il motivo principale dell'investimento pubblico nel Nucleare è militare. A Parte Germania e Giappone e in passato l'Italia, per via della 2a guerra mondiale, tutti i paesi che hanno centrali nucleari hanno anche la bomba atomica.


Come detto se vuoi la bomba non ti serve investire nel nucleare ti basta mettere in piedi in un centro di arricchimento, peccato però che i luoghi di produzione di uranio sono ben conosciuti e i principali paesi produttori sono Kazakistan, Canada e Australia e come detto la IAEA monitora ogni singolo passaggio della produzione e dello spostamento della merce, se vuoi ordinare Uranio in quantità maggiore a quella richiesta dai tuoi impianti (centrali nucleari, centri di ricerca, sanità e industria) si addrizzano le orecchie di mezzo mondo, tant'è che basta guardare cos'è successo con l'Iran quando si sospettava stessero avviando un piano nucleare militare.

Pindol

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