Le energie rinnovabili saranno la prima fonte di energia al mondo nel 2025
di Rosario Grasso pubblicata il 08 Febbraio 2023, alle 17:48 nel canale Energie Rinnovabili
Secondo il nuovo rapporto sul mercato dell'elettricità dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) il sorpasso delle energie rinnovabili rispetto al carbone avverrà nel 2025. Allo stesso tempo, arrivano dati non altrettanto lusinghieri per quanto riguarda la produzione di energia da rinnovabili in Italia
Secondo il rapporto 2023 dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) sul mercato dell'elettricità, il tanto auspicato sorpasso delle energie rinnovabili sul carbone avverrà nel 2025. Entro quell'anno, rinnovabili ed energia nucleare copriranno la crescita prevista della domanda globale di elettricità nella quasi totalità.
Secondo le previsioni di Iea, la domanda di energia elettrica crescerà mediamente del 3% all'anno nei prossimi 3 anni, mentre prima della pandemia questa crescita si attestava sul 2,4% all'anno. Complessivamente, la domanda globale di elettricità fra 3 anni si attesterà sui 29.281 TWh. Iea prevede che le fonti pulite saliranno da 8.349 TWh nel 2022 a 10.799 TWh nel 2025, mentre carbone e gas naturale rimarranno stabili, accreditati rispettivamente a 10.217 e 6.522 TWh. Crescerà anche l'energia nucleare, fino a 2.986 TWh nel 2025, per via dei nuovi impianti previsti in India, Cina e Giappone e del riavvio dei reattori in Francia (qui dettagli).
La produzione di energia da rinnovabili prevista per i prossimi 3 anni si attesta 2.450 TWh, che equivalgono al 98% della crescita della domanda globale. Più della metà della domanda di energia elettrica arriverà dall'Asia, mentre un terzo dell'energia nel 2025 verrà consumato nella sola Cina. Del resto, quasi tutti i paesi sviluppati incrementeranno la domanda di energia elettrica, per sostituire i combustibili fossili in settori come trasporti, riscaldamento e industria.
Guardando più sul breve periodo, tuttavia, non arrivano dati altrettanto lusinghieri, secondo l'ultimo resoconto di Terna, l'azienda che gestisce la rete di trasmissione elettrica italiana, relativo alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia. Nel 2022, il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 316,8 TWh, un valore in flessione dell’1% rispetto al 2021. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 31,1% della domanda registrando, in particolare, un marcato calo della produzione idroelettrica.
Nel nostro paese nel 2022 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si è infatti attestata a 98,4 TWh, il 13% in meno rispetto al 2021. La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,4% con produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta (276,4 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2021 con la seguente articolazione per fonti: in crescita le fonti fotovoltaica (+11,8%) e termoelettrica (+6,1%); in flessione le fonti idroelettrica (-37,7%), eolica (-1,8%) e geotermica (-1,6%).
Mischiando i dati Iea e quelli Terna, possiamo ricavare come attualmente la domanda di energia elettrica in Italia corrisponda a meno dell'1,2% di quella globale.
24 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMagari oltre alla scelta stupida di spingere l'elettrico, faremo quella ancora piu' stupida di dismettere le centrali termoelettriche in favore dell'energia importata.
Come elemento è relativamente abbondante: le riserve mondiali di litio estraibile sono stimate in 14'000'000 di tonnellate (con quanto ne serve in una batteria ci fai centinaia di miliardi di BEV), inoltre i giacimenti sono ben distribuiti a livello mondiale, il problema è più nell'aumento di domanda nel breve termine perché l'estrazione attuale è attorno alle 100'000 tonnellate all'anno. Va anche considerato che una volta estratto lo puoi riciclare facilmente e non ti servirebbe riestrarne ancora, risparmiando anche energia dal processo di estrazione. Poi comunque stanno arrivando anche altre chimiche di batterie come quelle al sodio, calcio/zolfo, ecc.
Sistemi di accumulo ce ne sono tanti tipi con costi e rese diverse, non si parla solo di batterie al lito, ci sono le batterie di flusso (con costi molto più vicini all'accumulo idroelettrico, in Cina hanno l'impianto più grosso al momento), gli accumuli gravimetrici (appunto come riempire un bacino idroelettrico), gli accumuli termici, gli accumuli in pressione e così via. Prova ad informarti perché è un argomento che si sta ampliando molto negli ultimi anni.
L'elettricità in UE è circa il 23% dell'energia consumata, questo ti fa capire che c'è ampio spazio di manovra per aumentarne la quota. Molto del futuro passa dalla gestione intelligente della rete e l'uso degli accumuli, per cui faranno la loro parte anche le batterie dei trasporti (BEV).
Come elemento è relativamente abbondante: le riserve mondiali di litio estraibile sono stimate in 14'000'000 di tonnellate (con quanto ne serve in una batteria ci fai centinaia di miliardi di BEV), inoltre i giacimenti sono ben distribuiti a livello mondiale, il problema è più nell'aumento di domanda nel breve termine perché l'estrazione attuale è attorno alle 100'000 tonnellate all'anno. Va anche considerato che una volta estratto lo puoi riciclare facilmente e non ti servirebbe riestrarne ancora, risparmiando anche energia dal processo di estrazione. Poi comunque stanno arrivando anche altre chimiche di batterie come quelle al sodio, calcio/zolfo, ecc.
Sistemi di accumulo ce ne sono tanti tipi con costi e rese diverse, non si parla solo di batterie al lito, ci sono le batterie di flusso (con costi molto più vicini all'accumulo idroelettrico, in Cina hanno l'impianto più grosso al momento), gli accumuli gravimetrici (appunto come riempire un bacino idroelettrico), gli accumuli termici, gli accumuli in pressione e così via. Prova ad informarti perché è un argomento che si sta ampliando molto negli ultimi anni.
L'elettricità in UE è circa il 23% dell'energia consumata, questo ti fa capire che c'è ampio spazio di manovra per aumentarne la quota. Molto del futuro passa dalla gestione intelligente della rete e l'uso degli accumuli, per cui faranno la loro parte anche le batterie dei trasporti (BEV).
Il Problema principale in Italia è l'elettrificazione del riscaldamento.
A parte le costruzioni degli anni 80 e 90, gli appartamenti nelle città sono tutti molto piccoli, in gran parte rientrano tra i 50 ed i 75mq. L'area dove c'è la caldaia grande quanto basta per farcela entrare pelo pelo e sostituirla con la pompa di calore è un grosso problema perché necessita di uno volume 5 volte maggiore. L'uso, poi, della PdC, comporterebbe un enorme esborso economico se il sistema di riscaldamento è con i calorifici come presente nel 70% degli appartamenti e che continuano ad essere costruiti con questo sistema.
Passare dai calorifici alle serpentine sotto al pavimento ha un costo molto alto, di 2-300€/mq. Chi ce li mette questi costi? In molti appartamenti poi è impossibile trovare lo spazio per la pompa di calore, infatti alcuni appartamenti, soprattutto moderni, hanno la caldaia in cucina dentro un armadio, non hanno balcone e nemmeno uno sgabuzzino, dove la metti sta PdC, nel Salone di 15mq?
In molti paesi europei l'uso delle serpentine al posto dei calorifici è obbligatorio da 30'anni nelle nuove costruzioni, da noi ancora le fanno coi calorifici.
L'unico modo è estendere il 110% anche ai singoli appartamenti di un condominio e alle villette, ma lessi, che per portare la classe di efficienza energetica ad A, trasformare tutti i riscaldamenti da calorifici a serpentina e sostituire le caldaie con le pompe di calore (con anche la possibilità di metterla esterna e appesa al muro) comporti una spesa globale che supererebbe i 150 Miliardi!.
Il 110% dello scorso governo, ha dimostrato che è un investimento sostenibile, dei 8 MLD spesi si ha avuto un gettito fiscale con l'indotte di 10 MLD, il problema è che per cifre superiori si superano i pagamenti fiscali e non si riesce ad esaurire il credito fiscale maturato prestando i soldi. Insomma dovrebbe essere poi diluito su più anni fiscali, ma questo comporta che qualcuno i soldi li debba cmq anticipare. Le banche hanno coperto quasi completamente queste spese, per 8 miliardi, ma per 150? la vedo difficile...
Sì la RPC avvia anche centrali nucleari (sono all'avanguardia col torio tra l'altro), peccato che abbia anche un'enorme potenza di fotovoltaico installato, che supera di 7 volte la produzione da nucleare (364 GW fotovoltaioco contro 55 GW nucleare)!
Quindi secondo te le batterie al litio sono fatte di puro litio, giusto?
Ma è così difficile invece di parlare a vanvera cercare delle fonti? A me risulta che la batteria NCA della model 3 LR da 80 kWh pesi 478 kg e che vengono usati meno di 12 kg di litio per fabbricarla.
Ora fatti i calcoli e tieni presente anche che il litio ha la stessa abbondanza relativa nella crosta terrestre del nichel che è un elemento utilizzatissimo nelle lege di acciaio (soprattutto navale). Lo ripeto chi dice che sia elemento raro e i cui giacimenti non siano distribuiti in tutto il mondo parla a vanvera, senza contare che non per forza esisteranno solo le batterie al litio in futuro.
A parte le costruzioni degli anni 80 e 90, gli appartamenti nelle città sono tutti molto piccoli, in gran parte rientrano tra i 50 ed i 75mq. L'area dove c'è la caldaia grande quanto basta per farcela entrare pelo pelo e sostituirla con la pompa di calore è un grosso problema perché necessita di uno volume 5 volte maggiore.
Scusa ipotizzo perché magari non ho capito, ma se uno monta condizionatori con la pompa di calore può benissimo scaldare l'aria d'inverno anche senza le serpentine nel pavimento che possono avere i loro limiti. Chiaro che una pompa di calore non è l'ideale per scaldare l'acqua nei caloriferi la differenza di temperatura sarebbe svantaggiosa per avere un buon rendimento, ma anche se non ha la stessa inerzia usarli per scaldare l'aria li rende abbastanza utilizzabili.
In Italia inoltre nei centri urbani spesso introducono il teleriscaldamento con una centrale che evita l'istallazione di caldaie e consente il riutilizzo dei caloriferi.
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