Il ministro Urso visita la FuturaSun, per riportare in Italia la produzione di fotovoltaico
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 07 Ottobre 2024, alle 10:50 nel canale Energie Rinnovabili
Il titolare del MIMIT Adolfo Urso ha visitato l'azienda in provincia di Padova, per concretizzare un altro memorandum siglato tempo fa, che mira a creare una filiera italiana del fotovoltaico
Ennesimo incontro che vede protagonista il ministro Adolfo Urso, titolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, questa volta accompagnato sottosegretario di Stato Massimo Bitonci, in visita alla sede della FuturaSun, azienda di Cittadella (PD) attiva nel settore del fotovoltaico.
Si tratta di una realtà leader nel settore, con produzione di celle e pannelli fotovoltaici localizzata in Cina, dove l'azienda è una delle poche a possedere anche un proprio stabilimento per la produzione dei semiconduttori. L'incontro era finalizzato a concretizzare il ritorno in Italia della produzione.
Il CEO di FuturaSun, Alessandro Barin, assieme ai vertici del gruppo, ha presentato il piano di "reshoring", che prevede la costruzione di un nuovo stabilimento, per riportare in Italia la produzione di celle e pannelli fotovoltaici, sfruttando anche il know-how acquisito in Cina.
All'orizzonte quindi vediamo uno stabilimento con 2 GW annui di capacità produttiva, ed una filiera italiana del fotovoltaico, ma non si tratta di un piano per "rubare" aziende alla Cina. Questo tassello fa sempre parte dei Memorandum of Understanding (MoU) sottoscritti dal Ministero e facenti parte dell'accordo di cooperazione siglato a Pechino tra il MIMIT e il Ministero dell’Industria e delle Tecnologie dell’Informazione cinese, riguardante i settori della tecnologia green e della mobilità elettrica.
Ha spiegato Urso: "Il progetto di reshoring proposto da FuturaSun è unico nel suo genere e contribuirà a consolidare una filiera industriale competitiva nel settore fotovoltaico, sia a livello nazionale che europeo. Questa azienda è in prima linea nel realizzare ciò che l’Europa intende fare nei prossimi anni: diventare leader nella duplice transizione green e digitale".
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoServe avere una filiera e basta, e smetterla con questa anarchia della concorrenza mondiale devastante.
..."a concretizzare il ritorno in Italia "...
Così alla fine li pago più "IO" ... e tutti gli altri ....Serve avere una filiera e basta, e smetterla con questa anarchia della concorrenza mondiale devastante.
come giustamente ha ribadito Benito il problema NON è il costo dei pannelli..
i pannelli EU costano mediamente il 50% più di quelli cinesi con punte anche del 100% ma sul totale dell'impianto la questione non è molto rilevante
andiamo da 80 euro/pannello cinese a 150 euro/pannello europeo solo che poi l'impianto installato costa 700 €/kW per quello cinese e stranamente 900 €/kW quello Europeo con punte di 1.200 euro/kW perchè fa figo dire che è europeo quando in realtà i costi sono di installazione e speculazione per la maggior parte
arrivano a chiedere 25 mila euro per le pratiche con GSE/e-Distribuzione e comune quando si parla di poche ore di lavoro con documenti quasi ciclostile.
la verità è che si PUO' speculare grazie ai ridicoli contributi del PNRR e di alcune regioni per cui perchè vendere a 500 €/kW gli impianti se posso lucrarci decine di migliaia di euro..
ben venga se Alessandro riporta in Italia parte della produzione, ammiro il suo coraggio..
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