Fotovoltaico su terreno agricolo a Nardò, il TAR annulla il rifiuto del Comune

Un operatore del settore delle energie rinnovabili aveva presentato una richiesta di autorizzazione per la realizzazione di un impianto fotovoltaico nel territorio del comune di Nardò. La richiesta, presentata tramite PAS, procedura abilitativa semplificata, lo scorso mese di maggio era stata respinta del Comune, motivando il diniego con la classificazione agricola dell'area in oggetto, e per una ipotetica interferenza con il "cono visuale" di Porto Selvaggio.

La società quindi aveva presentato ricorso, rappresentata dall'Avvocato Luigi Quinto, motivando il ricorso con il fatto che gli impianti anche in zone agricole avrebbero dovuto godere del favor legislativo per tutte le domande presentate prima del 15 maggio 2024, prima del D.L. 63/2024.

Il TAR ha accolto il ricorso, così motivato: "il richiamo alle Linee guida sulla progettazione e localizzazione di impianti di energia rinnovabile non può precludere, a priori, la qualificazione dell’area di impianto in termini di inidoneità, stante anche la portata non vincolante delle stesse linee guida; dovendosi, invece, procedere, ad una valutazione della singola fattispecie alla luce della specificità dei luoghi e dell’interesse pubblico valorizzato anche dalle norme europee a promuovere le fonti di energia rinnovabili".

Rifiutato anche il presupposto di una interferenza paesaggistica con Porto Selvaggio: "alla luce delle caratteristiche di progetto e della distanza dell’impianto di ben 15,5 km dalla baia".

Ovviamente soddisfatto l'avvocato di parte, che chiarisce: "La decisione del Tar contiene importanti principi per orientare le iniziative nel settore delle energie rinnovabili, chiarendo come non possano essere di ostacolo ai progetti la natura agricola dell’area, le Linee Guida del Pptr e la circostanza che le amministrazioni abbiano avviato l’iter per la redazione dei nuovi strumenti urbanistici".