Fotovoltaico, il Pakistan diventa terzo importatore mondiale. Ecco il perché del boom

di pubblicata il , alle 14:59 nel canale Energie Rinnovabili Fotovoltaico, il Pakistan diventa terzo importatore mondiale. Ecco il perché del boom

Il Pakistan è diventato uno dei Paesi che più acquista pannelli fotovoltaici, quasi tutti dalla Cina, ma l'ambientalismo non è la motivazione

 

Sempre più pannelli fotovoltaici in Pakistan, con 22 GW di capacità installata nel solo 2024. Quando si parla di energie rinnovabili, si tende a pensare che il grosso degli acquisti sia fatto dai Paesi più ricchi, ed invece il Pakistan, sfruttando l'accesso ai pannelli più economici cinesi, è diventato il terzo importatore a livello mondiale.

Con un valore di 1,4 miliardi di dollari, solo nel primo semestre del 2024, il Pakistan ha fatto incetta di pannelli cinesi, un trend che non accenna a diminuire, ma dietro il quale non c'è il solito sbandierato ambientalismo. Il Paese sta affrontando condizioni climatiche sempre più estreme, con punte di caldo di 45°C, talvolta anche 50°C, tanto che i pannelli solari sono diventati una salvezza, e non una alternativa sostenibile.

Fotovoltaico Pakistan

Questo perché, con questo caldo, l'uso massiccio dei climatizzatori diventa fondamentale, ma l'alto costo dell'energia elettrica, e la rete di distribuzione tutt'altro che perfetta, rappresentavano un problema. Un problema che molti hanno risolto con il fotovoltaico: caldo estremo significa tanto sole, quindi tanta energia prodotta, e climatizzazione gratuita e senza problemi di potenza disponibile.

Anche le grandi aziende presenti nel Paese stanno puntando sempre di più sui pannelli solari cinesi, accessibili e in gran quantità, anche se i costi non è che siano poi così bassi, una situazione che rischia di acuire le disuguaglianze sociali nel Paese. Le famiglie più benestanti, se si può usare questo termine, hanno più facilità all'acquisto, mentre quelle più povere sono destinate a soffrire sempre più il caldo insopportabile.

4 Commenti
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ilariovs05 Maggio 2025, 15:47 #1
Direi che dovrebbe essere la regola anche da noi in Sud Italia.
Produci quando hai bisogno (d'inverno soprattutto sulla costa il freddo non esiste al sud) e in loco senza stressare le linee.

Paganetor05 Maggio 2025, 15:55 #2
Il fatto è che in genere lo stress sulla rete lo generi comunque...

Ok autoprodursi elettricità, ma il surplus in qualche modo finisce in rete (o va disperso, un peccato!).
Non conosco la situazione del Pakistan, ma qui si sta facendo qualcosa con le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili): in pratica il surplus viene suddiviso prima all'interno di una specifica zona - dall singola sottostazione a un intero comune - e solo dopo, nel caso "avanzi" ancora qualcosa, viene reimmessa in rete (che in questo modo viene stressata meno)
DelusoDaTiscali05 Maggio 2025, 16:03 #3
Quello che l' UE non capirà mai

E' che le persone fanno il proprio interesse, e non c'é bisogno di imporre nulla quando l'interesse del singolo consumatore coincide con gli obiettivi più generali.
niky8905 Maggio 2025, 17:10 #4
Ecco the Dolphin

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