ENI
ENI è pronta per lo stoccaggio di CO2 in UK: milioni di tonnellate stoccati sotto il fondale marino
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 24 Aprile 2025, alle 11:01 nel canale Energie Rinnovabili
Sta per essere confermato il progetto nel Regno Unito per la cattura e stoccaggio della CO2 derivante da impianti industriali. Verrà "nascosta" in giacimenti di gas esauriti
31 Commenti
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Venendo all'idea di stoccarla in giacimenti esauriti di metano, non credo che sia una soluzione a lungo termine e priva di rischi di rilasci improvvisi e repentini a causa della tettonica terrestre, nonché sarà una soluzione abbastanza costosa.
Lo UK emette nell'atmosfera sui 300 milioni di tonnellate di CO2 all'anno (dato del 2023), i 10 milioni di tonnellate all'anno di questa soluzione sono briciole.
Al momento la soluzione migliore sarebbe di piantare alberi a gogò, visto che anche se lo UK emettesse 0 CO2 abbiamo la Cina che ne emette sempre di più.
Quali processi industriali si utilizzano per "sequestrare" CO2?
Nel senso, non credo che si possa "raccogliere" CO2 a mani nude, ne consegue che un qualche processo industriale deve essere implementato.
La CO2 poi deve essere trasportata e stoccata. Con quali mezzi e a quali "costi" ambientali?
Non era più semplice piantare degli alberi?
piantare alberi lo può fare chiunque di noi.. quanti ne hai piantati tu in questi ultimi 20 anni ?
segregare la CO2 invece ha un suo perchè.. visto che poi alla lunga cristallizza e diventa stabile..
detto questo la CO2 è pappa solo per le piante (oggi) magari domani di potrà farci qualcosa ma ne produciamo tantissima (anche noi umani..) per cui non è male segregarne qualche milione di tonnellate qua e la (pensa al petrolio.. e al gas da dove derivano..)
sulla questione di costi ambientali .. se Eni lo sta facendo spalleggiata dall'UK è perchè il bilancio è a vantaggio dello stoccaggio, i problemi erano solo economici.. come leggi ci vogliono decine di miliardi per rendere realizzabile il giocattolo
Al momento la soluzione migliore sarebbe di piantare alberi a gogò, visto che anche se lo UK emettesse 0 CO2 abbiamo la Cina che ne emette sempre di più.
se guardi una foto aerea dell'UK vedrai che sono molto verdi.. quindi piantare alberi in UK non è una grande soluzione..
inoltre questo è un progetto pilota e da solo coprirebbe il 3% delle emissioni.. vuol dire che con 10 progetti come questo il 30% delle emissioni sarebbero sistemate, metti qualche efficienza nei cicli industriali e la riduzione delle auto.. e voilat.. il 50% è presto fatto..
l'esempio dovrebbe seguirlo la Cina che è il peggior inquinatore mondiale ma li si pensa alla grana e non all'ambiente..
La Scozia ha ampie zone disabitate e senza alberi...
Oltre al fatto che bisogna vedere quanta CO2 potrà essere staccata in quegli ex-giacimenti, bisogna vedere se il bilancio di tutta l'operazione è positivo. Come viene estratta dall'atmosfera questa CO2? Che energia viene usata per farlo? Perché se ad esempio fosse usata energia solare proveniente da pannelli fotovoltaici cinesi, sai già che per la produzione di questi pannelli in Cina c'è una centrale a carbone che sta lavorando il doppio. Siccome il problema della CO2 non è contenibile, ti ritroveresti che praticamente gli inglesi starebbero rimettendo sotto terra la CO2 appena emessa dai cinesi
Se non sbaglio proprio qui avevo letto una news su un progetto cinese simile ma conta fin lì.
Per carita'. Per alcuni processi industriali in cui non si puo' fare a meno di produrre CO2 il sequestro puo' essere una soluzione. La vedo poco realizzabile da fare in economia su larga scala. Il sequestro della CO2 non e' gratis ed e' costoso a livello energetico. Oltre che attuabile solo in luoghi dove la conformazione geomorfologica lo consenta.
Per quanto riguarda piantare alberi ... puo' avere aspetti positivi dal punto di vista ecologico e della biodiversita'. Ma, realisticamente parlando, penso che a livello di CO2 sequestrata abbiano un impatto non particolarmente significativo.
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[*]I maggiori responsabili per il fissaggio del carbonio sono gli organismi marini e non gli alberi. E li si puo' fare poco per cambiare la situazione.
[*]Gli alberi non fanno "scomparire" la CO2 e un bosco adulto non sequestra cosi' tanto quando smette di crescere velocemente. Bisognerebbe tagliare boschi in continuazione e stoccare/seppellire il legno da qualche parte. La vedo come una soluzione poco pratica e ecologica.
[*]Noi stiamo bruciando in anni quello che la natura, in maniera quasi industurbata, ha accumulato in millenni o, addirittura, milioni di anni. Pensare di compensare sull'immediato con processi biologici e' come svuotare il mare con un cucchiaino.
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Da notare che molti dei boschi tagliati nel passato sono stati convertiti in campi coltivati e pascoli. Per ridurre la loro dimensione probabilmente l'unica e' ricorrere in maniera estensiva agli OGM e alla bioingegneria per aumentare l'efficienza di produzione per unita' di superficie (so gia' pero' che qui ci saranno quelli che storceranno il naso..).
Semplicemente il punto e' che dobbiamo smettere di produrre cosi' tanta CO2. Le soluzioni con sequestro (alberi o stoccaggi profondi) hanno senso IMHO solo in un secondo momento se non ci sono alternative.
Più che questo, potrebbe essere un mix tra il voler valorizzare la propria immagine in un altro modo in un mondo che cambia e il voler diversificare il proprio coinvolgimento nelle varie attività in vista di un declino degli idrocarburi in queste stesse attività.
1. I maggiori responsabili per il fissaggio del carbonio sono gli organismi marini e non gli alberi. E li si puo' fare poco per cambiare la situazione.
Mi sa che fai confusione tra cattura della CO2 e produzione di ossigeno. Se è vero che gli organismi marini producono più ossigeno degli alberi, non è vero che tolgono più CO2 dall'atmosfera di questi ultimi. D'altra parte come potrebbero, visto che non vi sono neanche a contatto? Gli organismi marini sottraggono la CO2 dall'acqua, che è utile per abbassarne l'acidificazione.
La cattura della CO2 avviene anche per la produzione di foglie, non solo per la crescita del tronco. Le foglie crescono in primavera e cadono in autunno e la CO2 che contengono resta a terra. È vero che un albero giovane cresce più di un albero vecchio ma un albero vecchio ha molte più foglie, perciò un albero vecchio è più efficiente di uno giovane nel togliere CO2 dall'atmosfera.
Centinaia di milioni di anni è l'ordine di grandezza giusto. È vero che anche trovando il procedimento giusto per sottrarre dall'atmosfera la CO2 ci vorrà del tempo ma con la diffusione di questo ipotetico procedimento la velocità di sottrazione è destinata ad aumentare, oltre al fatto che comunque stiamo parlando di solo uno dei vari fattori che regolano la quantità di CO2 nell'atmosfera e la CO2 stessa non è l'unica cosa da cui dipende il riscaldamento globale.
La dimensione dei campi coltivati e dei pascoli potrebbe essere teoricamente ridotta anche semplicemente producendo meno cibo dopo aver ridotto gli sprechi nel percorso campo - bocca del consumatore, visto che si stima che il 20% del cibo prodotto va sprecato.
Secondo me servono entrambe le cose.
Mah, sara'. Continuo ad avere dei dubbi.
Non credo proprio di fare confusione. E in parte ti sei risposto da solo. Da dove viene la CO2 dell'acqua di mare che causa l'acidificazione?
https://www.weforum.org/stories/202...carbon-storage/
Non credo https://www.ncasi.org/wp-content/up...VsOld_print.pdf
are very efficient
at removing
carbon from
the atmosphere,
and that efficiency
declines steadily
with age.
Appunto. Quindi il problema rimane: e' economicamente fattibile su larga scala? Perche' un conto e' un progetto pilota per tagliare qualche nastro e darsi qualche pacca sulla spalla. Un conto e' investire migliaia di milardi di euro.
Continuo a pensare che il problema principale sia NON produrre la CO2.
Sono d'accordo. Ma non si puo' ne fare magie riducendo gli sprechi, ne aspettarsi che le persone accettino di buon grado di consumare di meno. Saro' pessimista, ma quando si tratta degli altri siamo pronti a parlare di rinunce. Quando si parla di rinunce e extra-costi che impattano noi stessi, non siamo piu' cosi' contenti
E in tutto questo ci sono alcuni paesi in cui le persone [U]ancora consumano troppo poco per avere una vita dignitosa.[/U]
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