Componenti nascosti nei dispositivi solari cinesi: cresce l’allerta negli Stati Uniti
di Rosario Grasso pubblicata il 15 Maggio 2025, alle 09:25 nel canale Energie Rinnovabili
Negli Stati Uniti emergono nuove preoccupazioni dopo la scoperta di dispositivi di comunicazione non documentati all'interno di inverter e batterie cinesi collegati alla rete elettrica. Secondo fonti riservate, questi elementi potrebbero aggirare le difese informatiche e compromettere la stabilità delle infrastrutture
Una serie di ispezioni condotte da esperti statunitensi ha rivelato la presenza di componenti di comunicazione non dichiarati all’interno di alcuni inverter solari e batterie prodotte in Cina, secondo quanto riferisce la Reuters. Si tratta di apparecchiature impiegate per convertire e gestire l'energia prodotta da fonti rinnovabili, come pannelli solari e turbine eoliche, ma anche in sistemi domestici come pompe di calore e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
Questi dispositivi sono progettati per ricevere aggiornamenti e controlli da remoto e, teoricamente, le utility che li adottano dovrebbero essere dotate di barriere informatiche per evitare comunicazioni esterne non autorizzate. Le recenti analisi, d'altra parte, hanno identificato all'interno di alcuni modelli cinesi moduli radio cellulari non indicati nei manuali tecnici, in grado di aprire canali alternativi non protetti verso l’esterno.
L'ipotesi più preoccupante è che tali comunicazioni nascoste possano aggirare i firewall delle utility e fornire un accesso remoto potenzialmente in grado di alterare i parametri di funzionamento degli inverter o disattivarli del tutto. Le implicazioni potrebbero estendersi fino a blackout su larga scala o danni diretti alle infrastrutture energetiche. Questo potrebbe rendere vulnerabile l'intero sistema elettrico statunitense e potenzialmente esporlo ad attacchi dall'esterno.
Al momento non sono stati resi noti né i produttori coinvolti né il numero esatto di dispositivi esaminati. La scoperta non è stata ancora confermata pubblicamente dal governo degli Stati Uniti, ma il Dipartimento dell'Energia ha affermato di continuare a valutare i rischi legati alle nuove tecnologie e non ha mancato di sottolineare l'importanza di una trasparenza totale da parte dei produttori sui componenti impiegati.
Intanto cresce il dibattito politico e istituzionale. Negli ultimi mesi sono state proposte nuove normative per limitare l'uso di batterie di provenienza cinese, e ora si prospetta un'estensione delle restrizioni anche agli inverter. Alcune aziende, come il principale fornitore di energia della Florida, hanno già avviato una riduzione dell'utilizzo di componenti cinesi e intendono iniziare a puntare su fornitori alternativi.
L’episodio più critico risale al novembre scorso, quando un numero imprecisato di inverter è stato disattivato da remoto dalla Cina, secondo le fonti della Reuters. L'incidente ha accentuato la consapevolezza del rischio legato alla dipendenza da tecnologie di produzione estera e ha portato alcuni Paesi europei come Lituania ed Estonia a introdurre limiti normativi all'utilizzo di dispositivi con controllo remoto estero. Anche il Regno Unito sta riesaminando il ruolo della tecnologia cinese nel proprio sistema energetico.
16 Commenti
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E gli USA, allora, che spiano con tutto, dai social alle backdoor sui nostri PC?
Cosa dovermmo fare, bombardarli?
bio
Infatti è previsto il suo completo smontaggio e rimontaggio per verificare che non vi siano di questi problemi
E si tratta solo di decidere chi sono i buoni e i cattivi
che mondo dimm...
Poi da che pulpito
E si tratta solo di decidere chi sono i buoni e i cattivi
che mondo dimm...
E' sempre stato così. Lo spionaggio è parte integrante della società umana, da sempre.
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