Componenti nascosti nei dispositivi solari cinesi: cresce l’allerta negli Stati Uniti
di Rosario Grasso pubblicata il 15 Maggio 2025, alle 09:25 nel canale Energie Rinnovabili
Negli Stati Uniti emergono nuove preoccupazioni dopo la scoperta di dispositivi di comunicazione non documentati all'interno di inverter e batterie cinesi collegati alla rete elettrica. Secondo fonti riservate, questi elementi potrebbero aggirare le difese informatiche e compromettere la stabilità delle infrastrutture
34 Commenti
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"L'ipotesi più preoccupante è che tali comunicazioni nascoste possano aggirare i firewall delle utility e fornire un accesso remoto potenzialmente in grado di alterare i parametri di funzionamento degli inverter o disattivarli del tutto. Le implicazioni potrebbero estendersi fino a blackout su larga scala o danni diretti alle infrastrutture energetiche."
Spiare è il minore dei mali, se leggete, si parla di disattivare la rete, oppure creare degli abbassamenti, come capitato in Spagna, che poi mandino in blackout
O ma veramente, mai un nick è stato più azzeccato del tuo!
Sveglio da ieri...
Vero, c'è un "piccolo" problema però: oggi la tecnologia è talmente pervasiva che tutto (troppo) è connesso ad internet, il che rende potenzialmente "facile" la sorveglianza di massa.
Scagli la prima pietra chi è senza peccato.
La prima cosa da evidenziare è che notizie del genere se ne sono sentite altre volte e da svariate parti.Ricordo la pseudofaccenda dei microchip nascosti nelle schede madri asiatiche.
Diciamoci che è molto facile diffondere notizie del genere, ma poi è difficile dimostrare la veridicità delle stesse.
D'altra parte chiunque furbescamente può manomettere un dato hardware o software per addossare colpe ad altri, se siamo abbastanza intelligenti da capirci.
Ormai non credo più a nulla, di fronte alle bufale quotidiane, sparse in ogni parte del globo, in questa terza guerra mondiale del tutti contro tutti non dichiarata, ma che avviene sistematicamente e di nascosto su tutta la rete mondiale informatica ed anche satellitare.
Intanto, tanto per aggiungere una notizia che non può assolutamente essere confermata né smentita, pare che sugli aerei F-35 che dagli USA vengono venduti all'estero, sia possibile dai venditori effettuare un blocco da remoto.
Ora io mi domando: ma tutti coloro che danno sempre e sistematicamente addosso alla Cina, sanno o fanno finta di non sapere certe cose?
Per buona pace di tutti, io non sono né cinesofilo, né amerikanofilo, né russofilo, né italianofilo. Io guardo tutti alla stessa maniera.
https://www.mediafighter.com/il-gra...-blocco-remoto/
Ora io mi domando: ma tutti coloro che danno sempre e sistematicamente addosso alla Cina, sanno o fanno finta di non sapere certe cose?
Per buona pace di tutti, io non sono né cinesofilo, né amerikanofilo, né russofilo, né italianofilo. Io guardo tutti alla stessa maniera.
https://www.mediafighter.com/il-gra...-blocco-remoto/
Peccato che poi manchino le basi per discutere e si finisca col fare un minestrone.
Gli armamenti sono spesso venduti con limitazioni d'uso imposte dal paese venditore, e queste restrizioni possono variare in base a politiche di esportazione, alleanze internazionali, considerazioni geopolitiche o vincoli legali interni. Questo avviene anche per armi con livelli di tecnologia bassa e avviene nell'ambito di accordi reciproci che non sono semplici forniture di merci ma veri e propri accordi di alleanza e cooperazione strettissima all'interno dei quali il mezzo militare è semplicemente un "consumabile".
Più la macchina o l'arma è complessa più necessita di manutenzione specializzata, pezzi di ricambio, aggiornamenti e anche ormai collegamenti a sistemi cloud militari, che devono essere forniti dalla casa madre in accordo con il governo.
Un f35 ha bisogno di manutenzioni approfondite ogni 200 ore di volo e in Italia esiste l'hub europeo per l'assemblaggio e la mantenzione di questi aerei.
Quindi non esiste un kill switch, ma basta chiudere la catena logistica che l'aereo resta a terra.
Ma puoi star tranquillo che anche il nuovo carro italiano Lynx che verrà prodotto in JV tra Rheinmetall e Leonardo avrà le sue brave limitazioni imposte dal governo tedesco e dal governo italiano.
Quando si compra un sistema d'arma fuori dai confini nazionali è un fatto abbastanza scontato che poi l'utilizzo dell'armamento sia effettuato nei termini dell'alleanza tra il paese fornitori e l'acquirente.
Per questo noi compriamo SOLO armamenti all'interno dei paesi della Nato e non compriamo armamenti russi o cinesi perchè con questi paesi non esistono accordi di alleanza strategica a monte.
Quindi sono cose che i governi sanno già prima di acquistare questo tipo di armamenti.
Un'altra cosa sono le backdoor che sono inserite a insaputa dell'acquirente e che poi possono essere sfruttate in modo offensivo da altri governi.
operazione costosetta
Sono molto interessanti i report che fa l'agenzia per la cybersecurity lituana peccato che non ne facciano più di aggiornati, probabilmente per ragioni di finanziamento .
https://www.nksc.lt/doc/en/analysis...ision-Dahua.pdf
https://www.nksc.lt/doc/en/analysis...alysis_env3.pdf
Infatti, la vera domanda è: i governi che acquistano gli F-35, sanno se c'è questo dispositivo? Perché, nel caso ci sia, il rischio è che venga attivato per motivi diversi dalle condizioni d'uso.
E, nel caso ci sia e lo sappiano, perché si legano mani e piedi a un fornitore che può fare i propri comodi? E questo non dipende dal fare o no parte di un'alleanza: le alleanze cambiano, come dimostra la tendenza attuale degli USA ad avere sempre meno a che fare con la NATO.
L'ignorante pensa che solo loro si preoccupino della difesa, con noi che viviamo a sbafo, mentre il vero scopo della NATO attuale è quello di favorire le aziende militari americani deviando il grosso delle spese nelle loro tasche.
E, nel caso ci sia e lo sappiano, perché si legano mani e piedi a un fornitore che può fare i propri comodi? E questo non dipende dal fare o no parte di un'alleanza: le alleanze cambiano, come dimostra la tendenza attuale degli USA ad avere sempre meno a che fare
Perché gli USA sono gli unici ad avere caccia di quinta generazione. A parte Cina e Russia che chiaramente non li venderebbero mai a paesi del blocco NATO.
Solo con il ciuffo biondo i rapporti si stanno deteriorando, fino a pochi mesi fa non c'erano problemi, e gli F-35 sono stati acquistati molto tempo prima.
Ad ogni modo abbiamo anche gli Eurofighter, non è che dipendiamo in toto dagli USA.
Forse non sono stato chiaro.
Non esiste alcun "dispositivo".
E' proprio il sistema d'arma che presuppone l'uso all'interno delle condizioni dettate dall'alleanza a cui si aderisce prima ancora dei paletti del produttore.
Questo vale per per tutti i sistemi d'arma in particolare quelli più sofisticati che richiedono manutenzione e upgrade continui.
Perchè hanno tecnologie che tu non hai e perchè sei all'interno di una alleanza strategica.
Si vabbè vecchia storia, l'URSS vedo che fa ancora danni.
La difesa si fa con le armi non con le parole e le alleanze militari funzionano con lo scambio di sistemi d'arma che fanno anche da "collante".
A noi per quanto riguarda gli F35 ci va anche bene visto che abbiamo l'hub europeo per la manutenzione e l'assemblaggio a Cameri.
Gli USA sono a capo dell'alleanza e sono quelli che spendono più di tutti e per motivi storici e di opportunità siamo sotto la loro area d'influenza.
Noi abbiamo beneficiato della deterrenza operata dalla Nato non onorando nemmeno gli accordi sulle spese per decenni.
A meno che qualcuno non pensi che saremmo stati meglio sotto altre sfere d'influenza, non mi lamenterei troppo.
E comunque anche Trump passerà.
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