Acquistato un enorme parco eolico da 114 MW per il mining di criptovalute "green"
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 09 Dicembre 2024, alle 16:51 nel canale Energie RinnovabiliMARA Holdings Inc., leader nel settore delle criptovalute, ha acquistato un parco eolico da 114 MW in Texas per alimentare le sue operazioni minerarie, promuovendo una visione sostenibile ed eco-compatibile nel mondo del Bitcoin mining.
66 Commenti
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Rispondo solo a questo pezzo del tuo post, in quanto siamo d'accordo sul resto
Premesso che in passato sono riuscito a fare qualche soldino con BTC e simili, dal punto di vista dei fondamentali sono convinto che BTC in primis non sia una moneta, ma solo un asset speculativo. Ma sino a quando ci sarà mercato, concordo con te che il mining sia la maniera più efficiente e, sopratutto, modulabile per "consumare" energia. Soprattutto se, come in Texas, sono anche pagato per modulare l'erogazione di energia in rete, salvaguardando l'infrastruttura.
Se e quando il BTC si sgonfierà, magari ci saranno altre soluzioni per consumare energia "on demand". L'esperienza di qualche anno fa di Seti@Home, Rosetta o altri progetti scientifici di elaborazione diffusa, ha permesso di verificare sul campo la possibilità di fare elaborazioni massive per conto terzi. In futuro magari verrei pagato da VISA o Mastercard per fare il processing delle transazioni sulla loro Blockchain pubblica delle transazioni con carta di credito. Oppure altri DLT che si stanno creando per diversi scopi. Al posto di fare Data center o comprare capacità di elaborazione su AWS / Azure / Google o altri, "compro" capacità di processing da unità distribuite. Una specie di Seti@Home remunerato
Non è fantascienza.
Associare il mining di cripto alle soluzioni green di produzione di energia è solo greenwashing. Magari se e quando VISA farà una soluzione del genere, faranno campagne di marketing per dimostrare la sostenibilità ESG del loro business. Ma quello che guida sono solo le scelte di convenienza economica
Non esistono questi simili (Bitcoin is not crypto).
Prendiamo atto, ma E' moneta, avendone tutte le caratteristiche più desiderabili, tranne per il medium of exchange dove è utilizzabile ma ancora con molti limiti. Poi se verrà usato come tale al 100% dipenderà soltanto dal livello di adozione, come è giusto che sia per qualcosa di non imposto. Il trend in questo senso al momento è comunque buono.
E sulla sua volatilità ANCHE si specula, come del resto su tutto. Come ho spesso detto, il salto di qualità sulla comprensione di Bitcoin sta nell'afferrare quell' ANCHE, sostituendolo al SOLO.
L'ulteriore salto sta nel capire perché Bitcoin is not crypto (ne è il polar opposite. Crypto è ancora fiat, ma peggio).
Non è fantascienza.
Associare il mining di cripto alle soluzioni green di produzione di energia è solo greenwashing. Magari se e quando VISA farà una soluzione del genere, faranno campagne di marketing per dimostrare la sostenibilità ESG del loro business. Ma quello che guida sono solo le scelte di convenienza economica
Sì, a me sta bene tutto, market decides, da valutare caso per caso e se profittevole anche da cavalcare (tranne le CBDC, quello è il male assoluto), ma questa di cui parli è altra roba, mele con koala. Tutto questo che dici è centralizzato, ontologicamente diverso da qualcosa come Bitcoin. Casi d'uso e soluzioni a problemi diversi (quelli che Bitcoin potenzialmente può risolvere manco a dirlo sono molto più impattanti).
Bitcoin inoltre non ha bisogno di marketing per dimostrare la sua sostenibilità ESG: il suo sistema di incentivi e la game theory alla base semplicemente vincono sulle puttanate politiche, e incidentalmente favorisce anche pratiche (realmente) ESG (non le varie truffe fuffa tipo i carbon credits e pattume politico vario).
Propongo l'inverse Gino ETF.
Prendiamo atto, ma E' moneta, avendone tutte le caratteristiche più desiderabili, tranne per il medium of exchange dove è utilizzabile ma ancora con molti limiti. Poi se verrà usato come tale al 100% dipenderà soltanto dal livello di adozione, come è giusto che sia per qualcosa di non imposto. Il trend in questo senso al momento è comunque buono.
E sulla sua volatilità ANCHE si specula, come del resto su tutto. Come ho spesso detto, il salto di qualità sulla comprensione di Bitcoin sta nell'afferrare quell' ANCHE, sostituendolo al SOLO.
L'ulteriore salto sta nel capire perché Bitcoin is not crypto (ne è il polar opposite. Crypto è ancora fiat, ma peggio).
Permettimi di dissentire: BTC non è una moneta. Non soddisfa i 3 requisiti per essere considerata tale. Forse un ripasso dei principi di economia sarebbe utile.
Sulla disquisizione tra BTC e crypto, non ne sono interessato. Il focus del mio ragionamento è altro.
Bitcoin inoltre non ha bisogno di marketing per dimostrare la sua sostenibilità ESG: il suo sistema di incentivi e la game theory alla base semplicemente vincono sulle puttanate politiche, e incidentalmente favorisce anche pratiche (realmente) ESG (non le varie truffe fuffa tipo i carbon credits e pattume politico vario).
L'analisi del mining di BTC l'ho considerato solo per il caso in questione e la relativa ricerca. Il focus è "come impiegare in maniera economicamente efficiente l'energia prodotta in eccesso". Solo questo
Se mi pagano per consumare energia per far girare Seti@Home, transazioni VISA da validare e processare, tenere su un nodo Tor per avere comunicazioni private e crittografate, non mi interessa. Non sto facendo considerazioni etiche, bensì puramente economiche. Pertanto non mi interessa fare valutazioni di sostenibilità ESG del BTC e simili.
Non è cinismo il mio, ma solo analisi della notizia specifica.
Su questo non sono d'accordo e ti spiego il perchè:
1) ho partecipato anch'io a progetti collaborativi come Seti@home e Boinc (ricerca contro il cancro), ma come spiegavo sopra non puoi monetizzarli, sono cose che uno fa pro bono e va benissimo ma nessuno metterebbe mai in piedi dei datacenter che costano milioni per beneficienza.
2) Parlare di blockchain private è come parlare di acqua asciutta, non esistono e mai esisteranno, la blockchain ti serve solo se hai necessità di dialogare in ambiente trustless, quando tutto il suo sistema si basa su enti con cui a che fare che sono trusted, la blockchain è decisamente inutile oltre che molto più costosa e senza alcun incentivo se è privata.
Pindol
ma che fosse un asset speculativo era ovvio e che sia ovvio che diventa ancora più conveniente quando costa di meno produrlo anche
ma questo non rende il mining green ma dimostra solo l'avidità umana nel pensare ai soldi prima che al pianeta e che "green" ed ecologia sono due cose molto ma molto diverse quando la gente pensa solo con il portafoglio..
questo è un caso evidente... payback minore -> btc.. quindi eolico dirottato a fare btc.. ma lo farebbe chiunque insegua il dio danaro..
ma questo non rende il mining green ma dimostra solo l'avidità umana nel pensare ai soldi prima che al pianeta e che "green" ed ecologia sono due cose molto ma molto diverse quando la gente pensa solo con il portafoglio..
...
E la cosa ti stupisce?
Da che mondo è mondo è sempre andata così e anzi mi meraviglierei del contrario ... se un giorno mi dovessi svegliare e constatare che finalmente le cose son cambiate probabilmente significa che son passato a miglior vita perché in questo mondo non cambierà un bel niente, a meno di un evento eccezionale.
Questi bastardi di criptofeccia sono sempre peggio!!!
1) ho partecipato anch'io a progetti collaborativi come Seti@home e Boinc (ricerca contro il cancro), ma come spiegavo sopra non puoi monetizzarli, sono cose che uno fa pro bono e va benissimo ma nessuno metterebbe mai in piedi dei datacenter che costano milioni per beneficienza.
Facevo l'esempio di SetiHome e Boinc solo per citare i primi esempi di calcolo distribuito trustless. Concordo che, nell'ottica di mettere a profitto un impianto eolico, non sprecherei certamente l'energia a fare girare il criceto aggratis!!
2) Parlare di blockchain private è come parlare di acqua asciutta, non esistono e mai esisteranno, la blockchain ti serve solo se hai necessità di dialogare in ambiente trustless, quando tutto il suo sistema si basa su enti con cui a che fare che sono trusted, la blockchain è decisamente inutile oltre che molto più costosa e senza alcun incentivo se è privata.
Pindol
Ci sono già diversi casi di DLT, non blockchain, trustless con diverse centinaia o migliaia di partecipanti. Soprattutto su piattaforme semiprivate in cui tutti i partecipanti non si conoscono tra di loro. Esempio sullo scambio documentale e relativi crediti documentari per il finanziamento import / export a livello mondiale.
Un player molto attivo è IBM.
Ma al momento questi DLT non hanno necessità computazionali rilevanti, tanto da richiedere di avere potenza elaborativa da comprare on demand
Il mio scenario era abbastanza futuribile, non ancora attuale. Magari in futuro ci potrà essere un mercato per comprare e vendere potenza elaborativa. Ti mando un task e il tuo PC lo elabora e mi manda il risultato in cambio di soldi
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