A tutto solare, ecco il trend delle installazioni solari su larga scala a livello globale
di Giulia Favetti pubblicata il 05 Ottobre 2023, alle 13:28 nel canale Energie RinnovabiliPhilip Wolfe, fondatore della società di consulenza sui dati fotovoltaici Wiki-Solar, ha analizzato i dati raccolti a livello globale sulle installazioni solari; il report mette in evidenza alcune variazioni interessanti nel percorso verso una produzione energetica sostenibile
Partendo dall'ultimo database redatto da Wiki Solar, società di consulenza sui dati fotovoltaici a livello globale fondata da Philip Wolfe, pvmagazine ha tirato le somme dello stato dell’arte delle installazioni solari su larga scala (escludendo quindi gli impianti domestici).
Dai dati emerge chiaramente un ruolo predominante da parte di Cina, Stati Uniti ed India, le nazioni più orientate verso la decarbonizzazione energetica (al netto di qualche passo indietro) che da sole coprono i 2/3 di tutte le installazioni mondiali; a sorprendere, favorevolmente, sono i traguardi raggiunti dalla quota rimanente.
Su queste prime tre potenze va' però sottolineato come l'India sia solo al terzo posto in termini di capacità di generazione totale, ma guidi gli Stati Uniti e la Cina in termini relativi, con l'8,6% della sua elettricità proveniente da energia solare su larga scala e il 13,2% dalla capacità solare complessiva.
Valutando la produzione annua nominale della capacità solare in ciascun paese e confrontandola con il consumo elettrico nazionale, cinque paesi ora soddisfano più del 10% della loro domanda di energia elettrica grazie al solare su larga scala. Questi numeri vanno considerati "in ribasso" perché, come detto, il report esclude il contributo degli impianti domestici.
A ricoprire il ruolo di capofila è il Cile, grazie in parte alla sua eccezionale resa da così tanti siti desertici ad alta quota (che comprendono parchi solari e parchi fotovoltaici); al secondo e terzo posto El Salvador e la Giordania con l'energia solare che contribuisce in buona parte alla loro (più modesta) domanda di elettricità. La Spagna fa da porta-bandiera per l'Europa mentre l'Australia ha registrato forti progressi negli ultimi anni.
Gli Emirati Arabi Uniti si trovano in prima posizione per il Medio-Oriente, in gran parte grazie all'enorme progetto solare Mohammed Bin Rashid Al Maktoum di Dubai (attualmente nella fase finale dei lavori di costruzione).
Un altro punto di vista preso in considerazione dal report è stato il tasso di progresso, valutato osservando la variazione nel quinquennio dal 2017 al 2022.
Ipotizzando come traguardo di "fine corsa" una produzione elettrica 100% solare, il Cile sarebbe nuovamente in cima alla lista con soli 25 anni necessari a raggiungere una tale copertura su scala industriale.
La Spagna, che ha registrato una straordinaria crescita rinnovata negli ultimi anni, sarebbe al secondo posto in questa lista, con El Salvador e Giordania non molto indietro. In teoria, i primi dieci paesi per progresso nel settore solare raggiungerebbero tutti il 100% di energia solare, solo su scala industriale, prima della fine del secolo.
Ovviamente il paradigma solare al 100% viene utilizzato a scopo illustrativo e per facilità di comparazione, uno scenario di energie rinnovabili includente eolico, solare, idroelettrico, biomassa e geotermico, e che arrivi a coprire interamente la domanda energetica, è l'unico effettivamente realistico e realizzabile.
Il database completo è disponibile a questo link.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoil discorso accumulo immagino non sia più un problema dall'esistenza delle diffuse colonnine. se un impianto ha un eccesso di produzione mi immagino questo eccesso venga restituito alla rete e alla peggio vada a caricare una colonnina
Ma è chiaro che le rinnovabili non valgono, il gasse, il petrolio ed il nucleare sono la soluzione.
Farei scorta di candele se fosse vero.
Qui si parla di consumi veri, di palazzi o industrie che pescano nell'ordine dei MW...
Qui si parla di consumi veri, di palazzi o industrie che pescano nell'ordine dei MW...
immagino che se ci sarà un eccesso di produzione sarà un evento saltuario e di dimensioni limitate quindi anche le stesse colonnine mi immagino bastino e avanzino. non mi aspetto invece gli impianti producano il triplo del necessario, ci sarebbe un problema di fondo, ovviamente il mio è un pourparler, non ho dati su cui basarmi
Le rinnovabili crescono, ma ancora di più lo fanno i consumi; il problema delle FER non è (tanto) la loro intermittenza, perché per quella ci sono già adesso svariate soluzioni (la più banale ed intuitiva è l'accumulo che faccia da cuscinetto) ma il fatto che non copriranno mai una porzione importante di una domanda che si muove al doppio della velocità.
Per quanto io sia felice di scrivere dell'ennesimo parco solare/eolico da svariati GW di potenza, mi rendo conto che questi investimenti non sono la soluzione al problema (quantomeno dal mio punto di vista), ma lo sarebbero gli impianti domestici.
Perché se io produco 100 farò di tutto per consumare 99, anzi meglio ancora, 70, così 30 li metto da parte, o li vendo. L'autoconsumo, o le case passive sono l'unica via per far scendere i consumi, perché impattano in maniera molto più "sentita" sul portafoglio delle persone.
La bolletta la paghi, ti lagni qui e lì del PUN, delle tasse e delle spese, ma finisce lì. Quando invece hai la concreta possibilità di non pagarla del tutto allora le cose cambiano realmente.
Ribadisco, mia opinione personale.
nel 2020 il fotovoltaico ha superato di poco la potenza complessiva di 21 GW ( https://www.otovo.it/blog/fotovoltaico-in-italia/ ), ma ha contribuito con "soli" 25,5 TWh (circa il 10% del totale per quell'anno).
Non poco in assoluto, ma un valore totalmente sbilaciato tra capacità teorica ed effettivo consumo... questo intanto perché i 21 TW sono "teorici" (nel senso di ideali, poi chiaro che la produzione è inferiore in base alle condizioni), inoltre perché non essendo "consistenti" (vanno vengono, salgono, scendono nel corso del giorno) vengono sfruttati con molta parsimonia dai produttori di energia perché buttare giù una sezione di rete elettrica (nel senso che il calo comporta il distacco totale dell'alimentazione, un po' come avviene d'estate quando tutti accendono contemporaneamente il climatizzatore) è è un attimo...
Le rinnovabili crescono, ma ancora di più lo fanno i consumi; il problema delle FER non è (tanto) la loro intermittenza, perché per quella ci sono già adesso svariate soluzioni (la più banale ed intuitiva è l'accumulo che faccia da cuscinetto) ma il fatto che non copriranno mai una porzione importante di una domanda che si muove al doppio della velocità.
Per quanto io sia felice di scrivere dell'ennesimo parco solare/eolico da svariati GW di potenza, mi rendo conto che questi investimenti non sono la soluzione al problema (quantomeno dal mio punto di vista), ma lo sarebbero gli impianti domestici.
Perché se io produco 100 farò di tutto per consumare 99, anzi meglio ancora, 70, così 30 li metto da parte, o li vendo. L'autoconsumo, o le case passive sono l'unica via per far scendere i consumi, perché impattano in maniera molto più "sentita" sul portafoglio delle persone.
La bolletta la paghi, ti lagni qui e lì del PUN, delle tasse e delle spese, ma finisce lì. Quando invece hai la concreta possibilità di non pagarla del tutto allora le cose cambiano realmente.
Ribadisco, mia opinione personale.
Vicino a casa mia c'è un architetto che si è costruito una casa completamente autosufficiente. Ha tutto elettrico, sia la macchina che tutti gli impianti di casa (si è pure fatto una piccola serra con microclima e ci tiene un paio di banani). Peccato che ha un'estensione di pannelli solari che difficilmente è replicabile da chi non dispone di:
[LIST]
[*]Fondi adeguati per costruire tutto l'ambaradan
[*]Una casa indipendente con adeguato spazio per così tanti pannelli, siano essi applicati su tetto e/o muri o installati a terra
[/LIST]
Ora, noi viviamo in un paesino di pianura, con spazi adeguati.
Una cosa di questo tipo in centro o in condominio è difficile replicarla con le tecnologie attuali.
Se il consumo elettrico aumenterà a dismisura come pare stia accadendo, non sono sicuro che gli impianti domestici possano coprire queste esigenze.
IMHO, as usual.
Le rinnovabili crescono, ma ancora di più lo fanno i consumi; il problema delle FER non è (tanto) la loro intermittenza, perché per quella ci sono già adesso svariate soluzioni (la più banale ed intuitiva è l'accumulo che faccia da cuscinetto) ma il fatto che non copriranno mai una porzione importante di una domanda che si muove al doppio della velocità.
Per quanto io sia felice di scrivere dell'ennesimo parco solare/eolico da svariati GW di potenza, mi rendo conto che questi investimenti non sono la soluzione al problema (quantomeno dal mio punto di vista), ma lo sarebbero gli impianti domestici.
Perché se io produco 100 farò di tutto per consumare 99, anzi meglio ancora, 70, così 30 li metto da parte, o li vendo. L'autoconsumo, o le case passive sono l'unica via per far scendere i consumi, perché impattano in maniera molto più "sentita" sul portafoglio delle persone.
La bolletta la paghi, ti lagni qui e lì del PUN, delle tasse e delle spese, ma finisce lì. Quando invece hai la concreta possibilità di non pagarla del tutto allora le cose cambiano realmente.
Ribadisco, mia opinione personale.
in realtà, se guardassimo solo i numeri vedremmo che l'installato è davvero tanto... come ho scritto nel commento sopra, la rete italiana l'anno scorso è stata "impegnata" per massimo 60 GW. Non pochi eh, ma se pensiamo a tutto il FV che abbiamo installato (e di quello che ancora attende di essere connesso in rete) è evidente che ci sia una sfasatura tra capacità di generazione (ideale) e consumo differito...
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[*]Fondi adeguati per costruire tutto l'ambaradan
[*]Una casa indipendente con adeguato spazio per così tanti pannelli, siano essi applicati su tetto e/o muri o installati a terra
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Ora, noi viviamo in un paesino di pianura, con spazi adeguati.
Una cosa di questo tipo in centro o in condominio è difficile replicarla con le tecnologie attuali.
Se il consumo elettrico aumenterà a dismisura come pare stia accadendo, non sono sicuro che gli impianti domestici possano coprire queste esigenze.
IMHO, as usual.
un impianto da 6 kW e un accumulo da una 20ina di kWh (possibilmente in un edificio costruito con i dovuti canoni di efficienza) dovrebbe essere sufficiente... tieni conto che con 6 kW in estate produci facilmente 30/40 kWh. Un po' li consumi direttamente, gli altri li accumuli (per uso di notte, ricarica auto elettrica ecc.)
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