95 GW da impianti eolici offshore: entro fine dell'anno Terna connetterà i nuovi impianti alla rete
di Giulia Favetti pubblicata il 25 Novembre 2022, alle 09:01 nel canale Energie RinnovabiliMASE e ARERA hanno presentato, all'interno di un convegno del settore, l'evoluzione delle fonti rinnovabili; a ottobre 2022 le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di iniziative rinnovabili hanno raggiunto complessivamente i circa 300 GW, oltre 4 volte il target di 70 GW al 2030
Durante il workshop "Evoluzione rinnovabili - Offshore 2022", tenutosi il 22 novembre a Roma, Terna ha condiviso i numeri delle richeste di allacciamento alla rete, da parte di nuovi impianti gree. A ottobre le domande hanno raggiunto il valore complessivo di circa 300 GW di potenza (di cui il 36% da fonte solare e il 74% da fonte eolica onshore e offshore).
Un dato significativo, pari a oltre 4 volte il fabbisogno di 70 GW di nuova capacità rinnovabile necessario per raggiungere i target climatici definiti dal nuovo pacchetto legislativo UE "Fit-for-55" al 2030.
In particolare, l'eolico offshore "floating", ovvero pale eoliche al largo della costa senza ancoraggio a punto fisso, ma sorrette da impianti galleggianti, sta trovando incontrando sempre maggiori casi di installazione.
Un importante passo in avanti che trova conferma nelle richieste di connessione ricevute da Terna: al 31 ottobre 2022, quelle relative all'eolico offshore hanno infatti raggiunto una potenza pari a circa 95 GW (oltre il 200% in più rispetto a quelle pervenute a dicembre 2021).
Quasi l'80% delle richieste è localizzato nelle regioni del Sud Italia e nelle isole maggiori. In particolare, rivela Terna, circa 24 GW sono localizzati in Sardegna, 19 GW in Sicilia e 4 GW in Calabria.
"Dopo un'attenta fase di valutazione, nei mesi scorsi Terna ha provveduto a rilasciare la soluzione di connessione a circa 22 GW di nuove iniziative di eolico offshore che hanno fatto richiesta di allaccio alla nostra rete di alta e altissima tensione, formulando una soluzione tecnica minima generale di connessione condivisa con tutti i soggetti proponenti. Entro la fine dell'anno, grazie alla stretta sinergia con il MASE e l'ARERA, avremo rilasciato anche i rimanenti 73 GW, per un totale di 95 GW" ha dichiarato Francesco Del Pizzo, Responsabile Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna. "Lo sviluppo delle fonti rinnovabili è quanto mai necessario per la transizione energetica ed è fondamentale imprimere una decisa accelerazione se vogliamo raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, l'indipendenza energetica e migliorare la competitività del nostro Paese. Bisogna però agire in maniera coordinata anche sulla diffusione dei sistemi di accumulo e, soprattutto, sugli investimenti nelle infrastrutture di rete, che rappresentano il fattore abilitante per un futuro veramente sostenibile e più pulito".
La rilevante taglia degli impianti eolici offshore da connettere alla rete, che in molti casi supera le centinaia di MW di potenza, e la forte aleatorietà della fonte eolica, hanno reso necessario un attento monitoraggio e un approfondimento della tematica, anche attraverso studi e benchmarking internazionali con altri gestori di rete, costruttori e operatori del settore energetico.
Le analisi eseguite da Terna hanno consentito di approfondire gli aspetti tecnologici degli impianti e di definire un quadro complessivo delle richieste di allacciamento alla rete, ottimizzando gli schemi di connessione.
Al fine di gestire al meglio l'elevato numero di richieste di allacciamento, la società ha analizzato anche il massimo volume accoglibile di energia rinnovabile per ogni zona di mercato, individuando le aree maggiormente idonee per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici onshore.
Sul sito internet dell'agenzia è possibile scaricare il pdf del comunicato stampa, per ulteriori dettagli.
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11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infostavo curiosando su Wikipedia quale fosse il picco di domanda (https://it.wikipedia.org/wiki/Produ...enza_installata), e pare sia stato di 60 GW... vedendo la capacità di generare energia (tra rinnovabili e "tradizionali", vien da pensare che adesso più che concentrarci sul generarne di più occorra pensare a consumarla meglio (al di là dell'accumulo, che un po' può fare da tampone ma più di tanto non si può usare)
Basta mille pareri, l'energia serve.
stavo curiosando su Wikipedia quale fosse il picco di domanda (https://it.wikipedia.org/wiki/Produ...nza_installata), e pare sia stato di 60 GW... vedendo la capacità di generare energia (tra rinnovabili e "tradizionali", vien da pensare che adesso più che concentrarci sul generarne di più occorra pensare a consumarla meglio (al di là dell'accumulo, che un po' può fare da tampone ma più di tanto non si può usare)
poi dal 2035 dobbiamo tutti caricare l'auto elettrica e....
lì il problema non è la mancanza di energia, ma la struttura della rete di distribuzione.
Colpa degli impianti vetusti.
Colpa degli impianti vetusti.
quali continui blackout? Io a Milano ne avrò (forse) 1 all'anno...
Concordo invece sul tema della rete obsoleta, impostata e dimensionata per le necessità di ualche decennio fa e soprattutto non adatta a gestire i complessi flussi attuali di energia (consumi, microgenerazione diffusa ecc.)
5 volte la potenza di picco per generare meno dell'energia necessaria in un anno e spesso quando non serve a niente produrla.. se tutto va bene prima o poi, almeno, assisteremo al crollo dei prezzi per eccesso di offerta
collateralmente i costi della distribuzione e del dispacciamento andranno alle stelle per i costi necessari a gestire questo errore e alla fine alla gente non verrà nessun beneficio..
dovremo trovare nuovi modi per sprecare energia per giustificare questi investimenti :-D
allora possiamo dire a quelli dell'ITER di andare in vacanza
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