Aira spinge per le pompe di calore in estate: si può e conviene
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 15 Maggio 2025, alle 10:34 nel canale Casa Green
Aira informa sulle potenzialità delle pompe di calore per il raffrescamento estivo, con risparmi che possono arrivare fino al 60% rispetto ad altri metodi
Il 2025 è già stato classificato tra gli anni più caldi di sempre, ed in questo scenario di cambiamenti climatici diventa sempre più importante una efficiente climatizzazione degli ambienti. Aira, azienda svedese che sta cercando di rivoluzionare il mercato delle pompe di calore anche in Italia, ci tiene a sottolineare le potenzialità delle pompe di calore proprio in ambito estivo.
Le PdC sono infatti ottimi strumenti non solo per il riscaldamento, ma anche per il raffrescamento. "Secondo il Rapporto Tecnico ENEA RT/2023/09, le pompe di calore ad alta efficienza possono ridurre i consumi energetici estivi del 40–60% rispetto ai sistemi di raffrescamento tradizionali, grazie all’elevato COP (Coefficient of Performance) anche in modalità freddo", si legge in un recente comunicato sull'argomento.
Questo perché le pompe di calore possono ovviamente funzionare in modalità reversibile, ed in estate anziché produrre acqua calda possono raffrescare gli ambienti, sempre utilizzando l'energia dell'aria esterna. C'è anche una grossa differenza rispetto a un climatizzatore tradizionale (anch'esso una pompa di calore, ma aria-aria e non aria-acqua): la PdC consuma meno elettricità per ottenere un effetto paragonabile.
Filippo Luna, Service Operations Director di Aira, spiega anche come alcune famiglie già possiedono una pompa di calore per il riscaldamento invernale, ma non conoscono le funzionalità estive. Sarebbe sufficiente aggiungere dei semplici fancoil, per far circolare anche l'acqua refrigerata, ed ottenere così un sistema adatto a quattro stagioni. Chi invece pensa a un pavimento o soffitto radiante, può predisporre l'impianto per entrambe le funzioni, nelle stesse tubazioni.
Sul sito Aira è inoltre disponibile una guida pratica per il raffrescamento sostenibile, con simulatore dei consumi e un check-up energetico gratuito per valutare la compatibilità dell’abitazione con questa tecnologia.
8 Commenti
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Il range di temperatura in cui operano le pompe di calore è ampiamente variabile a seconda del modello e del tipo di applicazione. In generale, le pompe di calore possono funzionare con temperature esterne comprese tra -20°C e +40°C. Tuttavia, le prestazioni OTTIMALI, ovvero la massima efficienza, si ottengono in un intervallo di temperature esterne più stretto, generalmente tra 0°C e +10°C.Fonte?
Se intendi che non ha senso sostituire un impianto funzionante solo per il risparmio si.
Ma se devi installarlo da zero o sostituirne uno rotto, no.
Il discorso sul FV non ha invece senso.
By(t)e
Non è del tutto corretto. Quello che incide sull'efficienza è la differenza tra la temperatura esterna e la temperatura di mandata:
Link ad immagine (click per visualizzarla)
In questo esempio con una temperatura di mandata di 30° hai un COP maggiore di 3 anche a -7 di temperatura esterna.
Per riferimento, io non ho mai impostato più di 30° di mandata, anche se vivo in un clima mite.
By(t)e
Che in definitiva ti costa come un climatizzatore multisplit...
Meglio avere 2 generatori, che non si sa mai.
E inoltre su riducono le ore di lavoro della PDC, anche questa cosa data un po' troppo per scontata.
Alcuni produttori hanno degli armadi esterni da inserire nella nicchia della caldaia oppure degli armadi interni come un frigorifero...
Se proprio non è un caso disperato, una soluzione la si trova.
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