Aira Cleaner Future: sono i bambini a guidare la transizione green, ma l'Italia è pronta per le pompe di calore
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 05 Giugno 2025, alle 14:36 nel canale Casa Green
La nuova campagna di sensibilizzazione di Aira mostra come siano i più giovani a spingere verso comportamenti più sostenibili, ma anche gli adulti vorrebbero fare di più, ma spesso non sono ben informati
Aira, azienda svedese specializzata nelle pompe di calore aria-acqua, ormai da tempo un'importante realtà anche in Italia, ci ha svelato in anteprima la nuova campagna "Cleaner Future", che vede protagonisti i bambini.
Perché i più giovani? Perché la ricerca commissionata dall'azienda mostra che ben l'86% dei bambini italiani si impegna in azioni quotidiane a beneficio del pianeta, e queste loro azioni condizionano positivamente anche il comportamento degli adulti.
La ricerca, rivelata in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, restituisce uno spaccato della nostra società, con i pareri di 1.000 adulti italiani e di 500 bambini, compresi tra i 7 e i 15 anni di età. Oltre ad essere già proattivi, il 79% dei giovanissimi crede di poter avere un ruolo positivo nella lotta al cambiamento climatico. Il 39% vuole dare il buon esempio.
I bambini sono d'esempio per gli adulti
Tutto questo anche con azioni semplici, come il riciclo, la riduzione dei consumi in casa, e ben 7 bambini su 10 dichiara di spronare regolarmente gli adulti a fare altrettanto. La ricerca mostra anche che c'è tra gli italiani tanta attenzione verso le tecnologie low-carbon: il 74% le prenderebbe in considerazione, ma solo il 17% lo ha realmente fatto.
Ciò che frena maggiormente gli adulti sono temi ricorrenti: percezione dei costi elevati, difficoltà di accesso economico, e mancanza di incentivi. Inoltre si pensa che molte case non siano adatte ad accogliere le nuove tecnologie, come le pompe di calore. Un dato in particolare fa riflettere: il 53% degli intervistati vorrebbe una pompa di calore se questo significasse risparmiare in bolletta, ma solo il 25% sa esattamente cosa sia una PdC.
Ancora una volta però sono i bambini a stupire, con il 35% che individua nell'abitudine un principale ostacolo al cambiamento, ed il 22% riconosce come la scarsa conoscenza sia una barriera importante. C'è anche un dato che fa un po' paura, ma che ancora una volta mostra la sensibilità dei ragazzi: il 62% dichiara di cercare attivamente informazioni sul cambiamento climatico almeno una volta a settimana.
Gli italiani vogliono le pompe di calore
Tornando a parlare delle pompe di calore, purtroppo gli italiani evidenziano un gap con il resto d'Europa: solo il 25% degli italiani sa davvero cosa sia una pompa di calore, contro il 43% degli europei, nonostante sia un metodo di riscaldamento molto diffuso soprattutto nei Paesi dove le temperature esterne sono più rigide, e quindi spesso considerate un fattore limitante.
A sinistra, Pamela Brown, a destra il Professor Mario Motta
Durante la presentazione della campagna abbiamo potuto ascoltare anche il punto di vista del Professor Mario Motta, docente del Politecnico di Milano ed esperto di efficienza energetica: "la tecnologia è già matura e la sensibilità ambientale cresce, soprattutto tra le nuove generazioni, ma senza conoscenza di base e accompagnamento rischia di rimanere inapplicata. È qui che scuola, università, imprese e istituzioni devono fare rete, affinché la sostenibilità non sia solo un’opzione per pochi informati, ma una scelta diffusa e accessibile. I dati mostrano che sono spesso i più giovani a stimolare comportamenti virtuosi in famiglia: un segnale importante che conferma come l’educazione ambientale debba iniziare presto e coinvolgere attivamente bambini e ragazzi. Le pompe di calore rappresentano una delle soluzioni più concrete per decarbonizzare il settore civile, ridurre le
bollette e accelerare il percorso verso abitazioni più efficienti e sostenibili. Tuttavia, resta fondamentale un lavoro di informazione e accompagnamento per colmare il divario tra disponibilità tecnologica e adozione reale".
Il docente, da noi direttamente incalzato sul tema della rete elettrica, e sull'effettiva possibilità che questa possa reggere un'adozione più ampia di pompe di calore, ha così risposto: "è un tema sicuramente importante, sono successi dei black out nelle grandi città, e non è escluso che ciò possa accadere ancora, ma gli investimenti dei principali soggetti coinvolti nel miglioramento della rete elettrica sono enormi, cifre mai viste prima d'ora, paragonabili solo alle cifre che furono messe in campo per generare il boom delle energie rinnovabili. Alla luce di ciò, è certo che la rete migliorerà molto più velocemente rispetto al tasso di adozione delle pompe di calore".
Il modello di business messo in atto da Aira, ci ha ricordato Pamela Brown, Consumer Expert dell'azienda, può migliorare la percezione in tutte le aree toccate dalla ricerca. Aira non si limita a vendere il prodotto, ma segue il cliente fin dalle prime fasi, curando anche l'installazione con personale interno, e gestendo tutto il post vendita, che include 15 anni di garanzie. Ciò significa semplicità per il cliente, un unico interlocutore per tutte le fasi, un progetto curato su misura, e possibilità di pagamenti dilazionati, con rientri dell'investimento, grazie al risparmio in bolletta, che possono scendere fino a 5 anni.
8 Commenti
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Ancora non sono riuscito a capire quanto costa una pompa di calore per sostituire una da 35kW caldaia che lavora con temperature di 70° e che mi faccia anche acqua calda sanitaria
Di certo non 2000 euro...
Dal primo paragrafo dell'aticolo > Aira, azienda svedese specializzata nelle pompe di calore aira-acqua, ormai da tempo un'importante realtà anche in Italia<
Per di più in grassetto?
Google conosce solo quelle aria-acqua
Grazie
Dal primo paragrafo dell'aticolo > Aira, azienda svedese specializzata nelle pompe di calore aira-acqua, ormai da tempo un'importante realtà anche in Italia<
Per di più in grassetto?
Google conosce solo quelle aria-acqua
Grazie
Errore mio (colpa del nome dell'azienda?), era ovviamente aria-acqua, corretto, grazie.
Traduzione:
Perché i più giovani? Perché sono la categoria di persone più manipolabile, con meno giudizio critico o qualsivoglia senso economico.
Trovo veramente ridicolo come c'è ancora chi eleva i bambini a chissà quale status degno di imitazione, il fatto che qualcuno creda che cosa fanno e pensano i bambini non sia al 95% il prodotto di quello che gli viene detto di fare e pensare, è sinceramente uno sprovveduto.
Dato che i bambini sono così saggi e meravigliosi, perché non li eleggiamo direttamente in politica a prendere tutte le decisioni?
uno dei primi commenti all'articolo che hai indicato:
L'articolo mi sembra sbagliato.
Lo studio di riferimento viene citato in modo errato: nel testo originale ASHP viene definita in diversi punti "air-to-water heat pump", ed è quindi la classica pompa di calore aria-acqua utilizzata negli edifici con riscaldamento a pavimento o a termosifoni.
Nell'articolo invece associa ASHP a pompe di calore aria-aria, NON considerate nello studio stesso.
Le conclusioni dell'articolo sono quindi errate, visto che lo studio originale evidenzia che le pompe di calore aria-acqua sembrano essere l'unica soluzione probabilmente meno costosa e sicuramente più ecologica della caldaie a condensazione.
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