Tiamat investe nelle batterie al sodio, e avvia i lavori per una fabbrica da 5 GWh
di Giulia Favetti pubblicata il 15 Gennaio 2024, alle 09:41 nel canale BatterieSorgerà in Francia il cuore pulsante d'Europa per lo sviluppo e l'assemblaggio delle batterie al sodio, tramite l'iniziativa di Tiamat e alcuni importanti investitori, fra cui Stellantis
Tiamat Energy, uno spin-off del Centro di Ricerca Nazionale Francese ( CNRS, Centre National de la Recherche Scientifique) che si occupa di studiare, perfezionare e produrre celle agli ioni di sodio, ha dato il via ai lavori di costruzione per uno stabilimento da 5 GWh nel nord della Francia; fra gli investitori che hanno contribuito al progetto, figura anche Stellantis (qui il comunicato stampa).
La zona scelta dall'azienda è la regione Hauts-de-France, dove anche altre aziende stanno investendo nella ricerca e sviluppo di batterie, creando stabilimenti e centri di riciclaggio, come ProLogium (assieme a Renault Verkor), Eramet, XTC e Orano.
La messa in servizio della prima fase dell'impianto (con una capacità annua di 0,7 GWh) è prevista per la fine del 2025, mentre i 5 GWh saranno raggiunti entro il 2029: una volta arrivata a pieno regime, la fabbrica creerà 1200 posti di lavoro. Tiamat ha chiarito fin da subito la sua intenzione di procedere a piccoli passi, partendo da celle agli ioni di sodio per applicazioni modeste come utensili domestici e piccole batterie per lo stoccaggio stazionario.
Pacchi batterie per auto elettriche sono ovviamente in programma, ma arriveranno fra qualche anno. Il primo round di finanziamento ha portato nelle casse della società 30 milioni di euro, da parte della banca d'investimento francese Bpifrance e di alcuni investitori, quali: Stellantis, Arkema e MBDA. Nei piani dell'azienda francese le successive raccolte di fondi dovrebbero portare nelle sue casse altri 120 milioni di euro, arrivando a 150 milioni di euro in totale.
Ned Curic, Direttore Ingegneria e Tecnologia di Stellantis (che non ha diffuso quanto abbia investito in Tiamat), ha affermato che:
"Esplorare nuove opzioni per batterie più sostenibili e convenienti che utilizzino materie prime ampiamente disponibili è una parte fondamentale delle nostre ambizioni del piano strategico Dare Forward 2030 che vedrà raggiungeremo il carbon net zero entro il 2038".
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infonon va ancora bene come tecnologia da applicare alle auto , purtroppo sono a densità troppo bassa , bisognerebbe avere dei pacchi grossi il doppio per avere un autonomia cmq media , sicuramente può già andare bene per molti altri utilizi di accumulo
sul peso hai ragione ma sono meno inquinanti, sono più sicure, durano di più, si ricaricano più velocemente.
ad ogni modo altre aziende stanno già investendo sulle batterie per auto, vediamo come evolve il tutto
https://auto.hwupgrade.it/news/auto...ite_122934.html
Anche i Francesi si buttano sul Sodio
Ovviamente chi NON sarebbe interessato ad una tecnologia che rende ubiquitaria la costruzione di batterie?Il Sodio si trova ovunque, non mi risulta che le Na-battery contengano Co o Ni, per cui con questa tecnologia le produci ovunque.
Noi aspetteremo Godot, tanto abbiamo il gasse degli altri perchè correre? Questo fin tanto che in golfo Persico e Mar Rosso è tutto apposto.
Se poi scoppia una grana ed il GNL non arrivaa più qualcosa ci inventeremo.
Tiamat
E così i testi Sumeri sono molti a leggerli.Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".