Tesla spiega a che punto è la produzione delle celle 4680: "progressi su tanti aspetti"
di Massimiliano Zocchi pubblicata il 24 Aprile 2023, alle 14:48 nel canale BatterieIn occasione della call per i dati finanziari, Drew Baglino ha fornito tanti dettagli sull'avanzamento del programma per le celle al litio con formato 4680
Tesla produce la maggior parte delle parti cruciali delle sue auto. Dal telaio, ovviamente, alla scocca, passando per i motori elettrici, l'elettronica, gli inverter, ed altrettanto ovviamente, la batteria.
A differenza di quanto fatto da molte case costruttrici, che si affidano a fornitori esterni per le batterie, Tesla ha sempre prodotto da sé questo componente, con l'aiuto di Panasonic o di LG, e solo recentemente ha scelto le batterie LFP di CATL per alcuni modelli.
Questa filosofia è destinata ad essere estremizzata con le nuove celle 4680, che Tesla sta già producendo in un impianto pilota a Fremont, e che servono per le vetture con il nuovo pacco batteria strutturale. In futuro l'azienda di Musk potrebbe usare celle 4680 anche di fornitori esterni, ma per il momento punta sulla produzione in casa, studiata per ridurre notevolmente i costi e lo spazio necessario. Ed in occasione della call per i risultati finanziari, abbiamo avuto molti aggiornamenti sullo stato del progetto.
Il vicepresidente Drew Baglino ha spiegato tutti gli avanzamenti, riguardanti design, materiali anodici e catodici, pacco strutturale e nuova fabbrica. Partendo dall'ultimo punto, la parte della fabbrica in Texas che si occuperà delle batterie procede bene. Tesla è arrivata a circa il 50% della costruzione, e si stima che il costo operativo dello stabilimento possa essere fino al 70% inferiore.
Sulla parte di design della singola cella al litio, Baglino ha spiegato che oltre al modello tableless di prima generazione, è già allo studio anche un secondo tipo più facilmente riproducibile. Novità anche sul fronte del materiale catodico, con la raffineria Corpus Christi che verrà commissionata entro la fine dell'anno. Lì verranno utilizzati processi di raffinazione senza solfati e senza reagenti acidi o caustici, e di conseguenza costi ridotti.
Progressi anche per la produzione dell'anodo. Lo stabilimento ha uno stato di avanzamento del 50% per le apparecchiature, e del 75% per le utenze, sempre con base ad Austin. Si punta a produrre il primo materiale già entro la fine dell'anno, con i test nei prossimi mesi.
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