Premio Nobel 2019 per la chimica assegnato ai pionieri delle batterie agli ioni di litio
di Carlo Pisani pubblicata il 10 Ottobre 2019, alle 10:41 nel canale BatterieL'onoreficenza e la somma complessiva di 9 milioni di corone svedesi, circa 900.000 €, è stata riconosciuta a tre scienziati John B Goodenough, M Stanley Whittingham e Akira Yoshino ognuno dei quali ha contribuito a sviluppare la struttura di una batteria agli ioni di litio portandola fino alla commercializzazione nel 1991
Assegnato il Premio Nobel 2019 per la chimica ai ricercatori che per primi hanno sviluppato e portato alla commercializzazione la tecnologia delle batterie agli ioni di litio, innovazione, considerata dalla commissione del premio, un traguardo che ha portato benefici in svariati campi contribuendo a facilitare la ricerca di strade alternative ai combustibili fossili e lo sviluppo di sistemi di stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili.
L'onoreficenza e la somma complessiva di 9 milioni di corone svedesi, circa 900.000 €, è stata riconosciuta a tre scienziati John B Goodenough, M Stanley Whittingham e Akira Yoshino, ognuno dei quali ha contribuito a sviluppare la struttura di una batteria agli ioni di litio portandola fino alla commercializzazione nel 1991; nota a margine al Prof. Goodenough, età 97 anni, è stato riconosciuto anche il titolo di più anziano vincitore del premio Nobel di sempre.
Whittingham iniziò a lavorare negli anni '70 allo sviluppo di metodi alternativi allo stoccaggio di energia elettrica creando sostanzialmente la prima batteria agli ioni di litio basata su un anodo metallico di litio e per catodo ioni di litio all'interno di disolfuro di titanio: il primo prototipo rischiò di esplodere a causa delle ripetute ricariche, problema circoscritto con la successiva introduzione dell'alluminio nella struttura dell'anodo.
Goodenough sostituì il disolfuro di titanio del catodo con ossido di cobalto, ampliando il range di tensione ammissibile.
Yoshino, nel 1985, si basò sui traguardi sopra citati, raggiunti dai due colleghi, per creare la prima batteria agli ioni di litio commercialmente valida, migliorando l'anodo sfruttando ioni di litio alloggiati in un materiale a base di carbonio, rendendo questo tipo di batterie molto più sicure.
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109.95 93.28€ Compra oraTale continua evoluzione ha portato alle batterie odierne leggere e resistenti, in grado di contenere molta energia in poco spazio ed essere ricaricate migliaia di volte senza compromettere la struttura di anodo e catodo.
Insomma un'invenzione oggigiorno adattata ad ogni apparecchiatura mobile, dai dispositivi elettronici, ai veicoli elettrici di ogni categoria, nonché ad utensili per il mondo del lavoro o, nel caso di soluzioni statiche, a sistemi di accumulo di energia elettrica, e chi più ne ha più ne metta.
Batterie che, seguendo i ritmi di sviluppo odierni e gli interessi economici legati alla moltitudine di campi in cui possono essere adottate, sicuramente continueranno ad essere un prezioso componente oggetto di particolari attenzioni da parte di ricercatori ed aziende, magari tra qualche anno abbandonando il litio come principale vettore riuscendo ad impostare un ciclo produttivo sempre più efficiente e magari anche attento all'ambiente.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSono state inventate nel 1991 (o meglio commercializzate) e dopo 28 anni ti accorgi che sono diventate fondamentali per tutte le apparecchiature moderne?
Fortuna che il professore Goodenough (abbastanza buono ) è ancora vivo, altrimenti dovevano dare in eredità i soldi
C'era solo Greta Thunberg
Tu ci scherzi ma in giro già ci sono indiscrezioni sul come premiarla (nobel non escluso)
Sono state inventate nel 1991 (o meglio commercializzate) e dopo 28 anni ti accorgi che sono diventate fondamentali per tutte le apparecchiature moderne?
Fortuna che il professore Goodenough (abbastanza buono ) è ancora vivo, altrimenti dovevano dare in eredità i soldi
E' la prassi dare i nobel scientifici dopo molti anni.
Sicuramente non te li danno il giorno stesso che fai una scoperta, ma 28 anni mi sembra un tantinello eccessivo.
Anche perchè dubito che qualcuno possa scoprire molto a 20 anni, quindi il rischio concreto che gli debba recapitare i soldi nella tomba diventa molto alto
Beh è normale...
La ricerca richiede spesso decenni e se poi ti danno il nobel quando già stai quasi con un piede nell'aldilà... probabilmente quei soldi li userai per pagarti il funerale...
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