Premio Nobel 2019 per la chimica assegnato ai pionieri delle batterie agli ioni di litio

di pubblicata il , alle 10:41 nel canale Batterie Premio Nobel 2019 per la chimica assegnato ai pionieri delle batterie agli ioni di litio

L'onoreficenza e la somma complessiva di 9 milioni di corone svedesi, circa 900.000 €, è stata riconosciuta a tre scienziati John B Goodenough, M Stanley Whittingham e Akira Yoshino ognuno dei quali ha contribuito a sviluppare la struttura di una batteria agli ioni di litio portandola fino alla commercializzazione nel 1991

 

Assegnato il Premio Nobel 2019 per la chimica ai ricercatori che per primi hanno sviluppato e portato alla commercializzazione la tecnologia delle batterie agli ioni di litio, innovazione, considerata dalla commissione del premio, un traguardo che ha portato benefici in svariati campi contribuendo a facilitare la ricerca di strade alternative ai combustibili fossili e lo sviluppo di sistemi di stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L'onoreficenza e la somma complessiva di 9 milioni di corone svedesi, circa 900.000 €, è stata riconosciuta a tre scienziati John B Goodenough, M Stanley Whittingham e Akira Yoshino, ognuno dei quali ha contribuito a sviluppare la struttura di una batteria agli ioni di litio portandola fino alla commercializzazione nel 1991; nota a margine al Prof. Goodenough, età 97 anni, è stato riconosciuto anche il titolo di più anziano vincitore del premio Nobel di sempre.

"Il premio Nobel per la chimica 2019 premia lo sviluppo della batteria agli ioni di litio. Questa batteria leggera, ricaricabile e potente è ora utilizzata in qualsiasi cosa, dai telefoni cellulari ai laptop ai veicoli elettrici. Può anche immagazzinare quantità significative di energia da energia solare ed eolica, rendendo possibile una società senza combustibili fossili"

"Le batterie agli ioni di litio vengono utilizzate a livello globale per alimentare l'elettronica portatile che utilizziamo per comunicare, lavorare, studiare, ascoltare musica e cercare conoscenza. Le batterie agli ioni di litio hanno anche consentito lo sviluppo di auto elettriche a lungo raggio e lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili , come l'energia solare e eolica" ha affermato la commissione del premio.

Whittingham iniziò a lavorare negli anni '70 allo sviluppo di metodi alternativi allo stoccaggio di energia elettrica creando sostanzialmente la prima batteria agli ioni di litio basata su un anodo metallico di litio e per catodo ioni di litio all'interno di disolfuro di titanio: il primo prototipo rischiò di esplodere a causa delle ripetute ricariche, problema circoscritto con la successiva introduzione dell'alluminio nella struttura dell'anodo.

Goodenough sostituì il disolfuro di titanio del catodo con ossido di cobalto, ampliando il range di tensione ammissibile.

Yoshino, nel 1985, si basò sui traguardi sopra citati, raggiunti dai due colleghi, per creare la prima batteria agli ioni di litio commercialmente valida, migliorando l'anodo sfruttando ioni di litio alloggiati in un materiale a base di carbonio, rendendo questo tipo di batterie molto più sicure.

Tale continua evoluzione ha portato alle batterie odierne leggere e resistenti, in grado di contenere molta energia in poco spazio ed essere ricaricate migliaia di volte senza compromettere la struttura di anodo e catodo.

Insomma un'invenzione oggigiorno adattata ad ogni apparecchiatura mobile, dai dispositivi elettronici, ai veicoli elettrici di ogni categoria, nonché ad utensili per il mondo del lavoro o, nel caso di soluzioni statiche, a sistemi di accumulo di energia elettrica, e chi più ne ha più ne metta.

Batterie che, seguendo i ritmi di sviluppo odierni e gli interessi economici legati alla moltitudine di campi in cui possono essere adottate, sicuramente continueranno ad essere un prezioso componente oggetto di particolari attenzioni da parte di ricercatori ed aziende, magari tra qualche anno abbandonando il litio come principale vettore riuscendo ad impostare un ciclo produttivo sempre più efficiente e magari anche attento all'ambiente.

8 Commenti
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Bradiper10 Ottobre 2019, 13:02 #1
Non avevano nessuno da premiare per qualche scoperta o invenzione recente?
canislupus10 Ottobre 2019, 14:27 #2
In effetti si sono svegliati un attimo tardi.
Sono state inventate nel 1991 (o meglio commercializzate) e dopo 28 anni ti accorgi che sono diventate fondamentali per tutte le apparecchiature moderne?
Fortuna che il professore Goodenough (abbastanza buono ) è ancora vivo, altrimenti dovevano dare in eredità i soldi
nickname8810 Ottobre 2019, 15:09 #3
Originariamente inviato da: Bradiper
Non avevano nessuno da premiare per qualche scoperta o invenzione recente?


C'era solo Greta Thunberg
Nui_Mg10 Ottobre 2019, 16:39 #4
Originariamente inviato da: nickname88
C'era solo Greta Thunberg

Tu ci scherzi ma in giro già ci sono indiscrezioni sul come premiarla (nobel non escluso)
Mparlav10 Ottobre 2019, 17:02 #5
Originariamente inviato da: canislupus
In effetti si sono svegliati un attimo tardi.
Sono state inventate nel 1991 (o meglio commercializzate) e dopo 28 anni ti accorgi che sono diventate fondamentali per tutte le apparecchiature moderne?
Fortuna che il professore Goodenough (abbastanza buono ) è ancora vivo, altrimenti dovevano dare in eredità i soldi


E' la prassi dare i nobel scientifici dopo molti anni.
canislupus10 Ottobre 2019, 17:04 #6
Originariamente inviato da: Mparlav
E' la prassi dare i nobel scientifici dopo molti anni.


Sicuramente non te li danno il giorno stesso che fai una scoperta, ma 28 anni mi sembra un tantinello eccessivo.
Anche perchè dubito che qualcuno possa scoprire molto a 20 anni, quindi il rischio concreto che gli debba recapitare i soldi nella tomba diventa molto alto
Mparlav10 Ottobre 2019, 17:12 #7
Se guardi l'età media dei vincitori dei nobel scientifici, ti rendi conto che spesso sono un po' come gli oscar alla carriera.
canislupus10 Ottobre 2019, 17:18 #8
Originariamente inviato da: Mparlav
Se guardi l'età media dei vincitori dei nobel scientifici, ti rendi conto che spesso sono un po' come gli oscar alla carriera.


Beh è normale...
La ricerca richiede spesso decenni e se poi ti danno il nobel quando già stai quasi con un piede nell'aldilà... probabilmente quei soldi li userai per pagarti il funerale...

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