Auto elettriche, meglio la ricarica veloce o quella lenta? Uno studio fa finalmente chiarezza
di Giulia Favetti pubblicata il 01 Settembre 2023, alle 12:49 nel canale BatterieLa maggiore preoccupazione dei possessori di auto elettriche è preservare il più possibile la batteria della propria auto, attuando i comportamenti migliori per rallentarne il degrado. Fra questi, prediligere la ricarica lenta rispetto a quella veloce
53 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPoi mi si è rotto, alla fine ho ricomprato lo stesso modello usato ma versione pro e che era stato acquistato dal proprietario originale un mese dopo il mio, probabilmente lo caricava normalmente, col caricatore veloce e al 100%, la salute della batteria è al 76%, quindi mi sa che a qualcosa serviva caricare lentamente e all'80%
Però penso che generalmente un telefono subisca piu cicli di ricarica rispetto ad un'auto, che di solito non deve percorrere 400km al giorno
Vado fuori tema solo per un attimo: non sapevo che la carica lenta dei telefoni all'80% anzichè al 100% allunga la vita della batteria. Servono caricatori specifici invece di quelli in dotazione?
No, semplicementi attivi l'impostazione (almeno su android) nel menù della batteria e il telefono autonomamente interrompe la ricarica una volta arrivato a 80/85%
Ok, grazie.
Errore comune...
Ok ma attenzione ad alcune cose.
Il chilometraggio medio annuale è circa 16000 km ed il consumo medio reale delle EV è sui 18 kwh/100 km quindi la ricarica media giornaliera è circa 7.9 kwh e quella annuale 2900 kwh (al netto delle disefficienze).
Un condizionatore da 8000 btu usato 7 ore al giorno per 90 giorni consuma 1500 kwh, circa la metà.
Se tutte le auto fossero EV impatterebbero per circa 60 TWh annui, non così tanto se raffrontato alle stime di fabbisogno elettrico futuro che arrivano anche a 700 TWh. Il problema è che questi sono scenari definiti sulla base degli obiettivi da raggiungere; non è detto che poi la realtà sarà quella.
La copertura di rinnovabili sarebbe già dovuta essere molto maggiore ad oggi tanto che probabilmente falliremo gli obiettivi prefissati quindi parte dell'elettrificazione (non solo auto ovviamente) sarà alimentata a gas o peggio. Il che rende l'impatto della transizione molto più modesto.
Personalmente, senza nucleare continueremo a fallire i prossimi obiettivi.
Assisteremo ad una crescita delle colonnine a media ed elevata potenza principalmente in strutture o zone oggi poco sfruttate elettricamente. Per le zone più densamente abitate o con reti più vecchie probabilmente si opterà per potenze basse.
Sui costi bisognerà effettivamente verificare la disponibilità dell'energia. Tendenzialmente più rinnovabili ci sono e più crescono i prezzi specialmente nei periodi di bassa produttività se non c'è buona copertura al carico base (i confronti Francia e Germania sono eloquenti https://it.globalpetrolprices.com/F..._prices/#hl202).
Il rischio è di avere corrente elettrica sempre più costosa, ed al limite indisponibile, e carburanti più economici se la domanda dovesse calare significativamente.
Infine riciclabile non è riciclato.
Le batterie sono riciclabili per più del 90% ma ne vengono riciclate poco più del 5% (e oggi abbiamo limitati volumi di batterie a fine vita).
Vero che sempre più aziende si stanno specializzando in riciclo così come in costruzione delle batterie ma il rischio, ovvio e concreto, è la competizione con la Cina che riuscirà a fare entrambe le cose più economicamente e velocemente di noi. E non sono neanche sicuro di volermi fidare della certificazione dei loro processi dopo che si è stimato che il fotovoltaico cinese ha stime di impatto ambientale più simili alle centrali a gas che a quelle nucleari.
Insomma, non è tutto oro quello che luccica.
L'elettrico è UNA alternativa (una buona alternativa, specialmente in città, non LA alternativa.
Ormai è una battiaglia persa.
Gli pseudo ambientalisti miopi e gli ignoranti ne hanno decretato la morte in italia. Che poi, a dirla tutta, sono gli stessi che si lamentano dei costi dell'energia, del fatto che non abbiamo più industria pesante e sempre più fabbriche chiudono e van via, etc.
In questo quadretto idilliaco intel dovrebbe scegliere l'italia per costruire un polo produttivo. Certo!
Personalmente, senza nucleare continueremo a fallire i prossimi obiettivi.
Sui costi bisognerà effettivamente verificare la disponibilità dell'energia. Tendenzialmente più rinnovabili ci sono e più crescono i prezzi specialmente nei periodi di bassa produttività se non c'è buona copertura al carico base (i confronti Francia e Germania sono eloquenti https://it.globalpetrolprices.com/F...y_prices/#hl202 ).
Il rischio è di avere corrente elettrica sempre più costosa, ed al limite indisponibile, e carburanti più economici se la domanda dovesse calare significativamente.
https://app.electricitymaps.com/map (basta cliccare sul paese per vedere i dati)
Link ad immagine (click per visualizzarla)
se mettiamo nel confronto anche i prezzi come hai sottolineato tu, la politica "green" tedesca diventa devastante sia per l'ambiente che per l'economia. Senza considerare la dipendenza dal gas russo.
"Eh, ma ora l'auto elettrica salverà il mondo", sisì, io intanto lo chiedo a babbo natale di salvare il mondo, probabilmente è più efficace.
Poi mi si è rotto, alla fine ho ricomprato lo stesso modello usato ma versione pro e che era stato acquistato dal proprietario originale un mese dopo il mio, probabilmente lo caricava normalmente, col caricatore veloce e al 100%, la salute della batteria è al 76%, quindi mi sa che a qualcosa serviva caricare lentamente e all'80%
Però penso che generalmente un telefono subisca piu cicli di ricarica rispetto ad un'auto, che di solito non deve percorrere 400km al giorno
come no? gli italiani del forum ne fanno anche 4000 al giorno
per me sarebbe stato meglio puntare per qualche altro decennio su altre soluzioni, come i carburanti sintetici, come soluzione di vera "transizione", per alimentare motori a scoppio in sistemi ibridi stile quelli della Toyota oppure le soluzioni come quella ultima di Nissan dove il motore a combustione serve solo a caricare quello elettrico e non interviene mai alla trazione
ovviamente...ma questo è un problema in prospettiva, quando ci saranno (?) milioni di auto elettriche in giro, adesso come adesso non frega molto al talebano dell'auto elettrica che la carica con l'energia della centrale a carbone e crede di inquinare di meno
che infatti ci saranno, ma ci andrai solo tu e qualche milionario a fare il pieno a 4€/l
è una funzione software non hardware
Il chilometraggio medio annuale è circa 16000 km ed il consumo medio reale delle EV è sui 18 kwh/100 km quindi la ricarica media giornaliera è circa 7.9 kwh e quella annuale 2900 kwh (al netto delle disefficienze).
Un condizionatore da 8000 btu usato 7 ore al giorno per 90 giorni consuma 1500 kwh, circa la metà.
Se tutte le auto fossero EV impatterebbero per circa 60 TWh annui, non così tanto se raffrontato alle stime di fabbisogno elettrico futuro che arrivano anche a 700 TWh. Il problema è che questi sono scenari definiti sulla base degli obiettivi da raggiungere; non è detto che poi la realtà sarà quella.
La copertura di rinnovabili sarebbe già dovuta essere molto maggiore ad oggi tanto che probabilmente falliremo gli obiettivi prefissati quindi parte dell'elettrificazione (non solo auto ovviamente) sarà alimentata a gas o peggio. Il che rende l'impatto della transizione molto più modesto.
Personalmente, senza nucleare continueremo a fallire i prossimi obiettivi.
Assisteremo ad una crescita delle colonnine a media ed elevata potenza principalmente in strutture o zone oggi poco sfruttate elettricamente. Per le zone più densamente abitate o con reti più vecchie probabilmente si opterà per potenze basse.
Sui costi bisognerà effettivamente verificare la disponibilità dell'energia. Tendenzialmente più rinnovabili ci sono e più crescono i prezzi specialmente nei periodi di bassa produttività se non c'è buona copertura al carico base (i confronti Francia e Germania sono eloquenti https://it.globalpetrolprices.com/F..._prices/#hl202).
Il rischio è di avere corrente elettrica sempre più costosa, ed al limite indisponibile, e carburanti più economici se la domanda dovesse calare significativamente.
Infine riciclabile non è riciclato.
Le batterie sono riciclabili per più del 90% ma ne vengono riciclate poco più del 5% (e oggi abbiamo limitati volumi di batterie a fine vita).
Vero che sempre più aziende si stanno specializzando in riciclo così come in costruzione delle batterie ma il rischio, ovvio e concreto, è la competizione con la Cina che riuscirà a fare entrambe le cose più economicamente e velocemente di noi. E non sono neanche sicuro di volermi fidare della certificazione dei loro processi dopo che si è stimato che il fotovoltaico cinese ha stime di impatto ambientale più simili alle centrali a gas che a quelle nucleari.
Insomma, non è tutto oro quello che luccica.
L'elettrico è UNA alternativa (una buona alternativa, specialmente in città, non LA alternativa.
ancora cu sto nucleare...
se in Italia anche dovesse passare un referendum (e non passa), se pure si riuscisse a trovare una provincia che vuole aprire una centrale nella propria (e non si trova) comunque non vedremmo la centrale operativa prima del 2045/2050 quindi tantovale spendere in fotovoltaico e soci che almeno sono pronti a breve e non tra 2 generazioni...
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